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INGHILTERRA "14-19"
Verso la Riforma dei Curricoli e dei Diplomi

a cura di Alessandra Cenerini

Dalle uguali opportunità iniziali all'equivalenza dei risultati finali

Che questo obiettivo si chiami "success for all", "Pour la réussite de tous les élèves" o "successo formativo", poco importa, ciò che importa è individuare modi e strumenti per raggiungerlo.

Per la maggior parte del XX secolo la politica scolastica si è concentrata sul controllo e la standardizzazione delle situazioni d'ingresso: numero delle scuole, qualificazione degli insegnanti, programmi di studio, numero di alunni per classe, ore di insegnamento settimanali, uniformità dei percorsi. In altre parole le costanti nella politica erano gli input , che, si pensava, dovessero essere il più omogenei possibile: le pari opportunità di partenza. E non sorprende, date le diversità sociali e i diversi background degli studenti, che le conseguenze siano state una grande differenziazione dei risultati, ossia degli output . La sfida che questo secolo ha l'obbligo di vincere è capire come ottenere output il più possibile equivalenti (quantomeno nelle competenze essenziali), variando gli input. Non bisogna aver paura di differenziare purchè "tutte le strade portino a Roma", ossia conducano tutti i ragazzi a un diploma o a una qualificazione entro i 18 anni, attraverso percorsi appetibili e anche modificabili, perché "el camino se hace al andar ".

Per troppo tempo abbiamo pensato che tutti i ragazzi della stessa età dovessero imparare gli stessi contenuti nello stesso tempo e alla stessa velocità. Sappiamo che questo è sbagliato e che in un prossimo futuro non sarà più così.

 

 

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