Siamo convinti che la scuola, oggi, si caratterizza per la particolare “qualità” del suo curricolo, del saper predisporre, accanto al curricolo esplicito, anche quello implicito, saper creare un contesto intenzionalmente progettato per “fare esperienze”, saper rielaborare, ricostruire proprio grazie all’interazione con gli altri e ai “mediatori” (immagini, parole, strumenti, informazioni), al fine di valorizzare le potenzialità di tutti e di ciascuno, attraverso uno spazio laboratoriale, espositivo e di dialogo multidisciplinare, finalizzato a promuovere i saperi e l’acquisizione da parte degli studenti di competenze trasversali.
Dare più spazio alla didattica per competenze, indirizzare i bambini/ragazzi ad un nuovo metodo di studio basato sui concetti di problem solving e sul learn by doing, favorendo la promozione di attitudini, nonchè la capacità di comunicazione, cooperazione e lavoro di gruppo. Predisporre spazi per lavori di gruppo per un setting d’aula variabile e coerente con le diverse fasi dell’attività didattica. Lo spazio e gli strumenti, funzionali al conseguimento delle competenze di base, dotati di una piccola falegnameria, di strumentazione digitale, postazioni di lavoro flessibili, stampanti 3D, lasercut, scanner 3D, kit officina; dispositivi accessori programmabili (schede arduino, suite di software didattici, kit per la robotica e il coding) dove potersi misurare nel making, cioè nella creazione di prototipi, progetti di design; uno spazio incentrato su arredi mobili e modulari, sul gioco educativo e sul protagonismo degli alunni attraverso apprendimento pratico ed esperienziale.
10.00-11.30, modera gli interventi: Antonella Portarapillo, Dirigente scolastico
“Fablab nelle scuole: a che punto siamo? Lorenzo Guasti – Ingegnere – INDIRE , attualmente referente del progetto di ricerca “Maker@Scuola” che studia il fenomeno dei “makers” in relazione agli scenari e alle influenze che genera nel sistema scolastico italiano. Fablab a scuola: esperienze a confronto “Stampanti 3D nella scuola dell’infanzia” Uno spazio alternativo per l’apprendimento: “il fablab” Laboratorio tecnologico: 3D “manipolando si crea” |