LA CREAZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE PER LA QUALITA' DELL'ISTRUZIONE
Alcuni mesi dopo quest'incontro (il 21 maggio 1997), il ministero italiano della Pubblica Istruzione emana, come si è detto, la direttiva n. 307 che istituisce il Servizio nazionale per la qualità dell'istruzione e pubblica il 29 settembre dello stesso anno la circolare applicativa n. 603.
Questi documenti sono presentati per un parere ad un gruppo di esperti dell'OCSE invitati nell'autunno 1997 ad esaminare il progetto di riforma del ministro Luigi Berlinguer.
A tale scopo, il ministero aveva dovuto compilare una relazione per spiegare ai periti dell'OCSE ed ai Paesi membri dell'organizzazione le caratteristiche e gli orientamenti della riforma in cantiere (Ministero della Pubblica Istruzione: Rapporto di base sulla politica scolastica italiana . Roma 1998. Il rapporto è pubblico). Orbene, un sezione intera di questo Rapporto è riservata alla presentazione del neo-costituito Servizio nazionale per la qualità dell'istruzione .
In questa sezione si descrive in maniera dettagliata la struttura del servizio, la sua impostazione e soprattutto gli indirizzi teorici che lo guidano.
Vale la pena soffermarsi su questo testo perché vi si trovano in nuce alcuni elementi dello schema di decreto legislativo del 25 marzo 2004.
Nessuna soluzione di continuità fra il 1997, il 1999, il 2004
Non c'è soluzione di continuità tra la direttiva 307/1997, il decreto legislativo n.258/1999 (che trasforma il CEDE in Istituto nazionale per la Valutazione del Sistema d'Istruzione , ossia l' INValSI ) e lo schema di decreto legislativo del 25 marzo 2004 : l'assetto strutturale del servizio nazionale di valutazione non muta e permangono anche alcune finalità del tutto bizzarre rispetto alle caratteristiche di analoghi servizi in altri Paesi, come ad esempio l'ossessione per l'autovalutazione delle scuole. Cambia solo la denominazione: nel 1999 , il Servizio nazionale per la qualità dell'istruzione diventa " Istituto nazionale per la valutazione del sistema d'istruzione INValSI " .
Con lo schema di decreto legislativo del 25 marzo 2004 si intende giungere alla fine di questo faticoso percorso con la costituzione di un Servizio vero e proprio per la valutazione dell'istruzione, avente un organico proprio di circa 50 persone. Sembra quasi impossibile che ci sia voluto tutto questo tempo per partorire un mini-organismo come questo che non sconvolge né incrina la massiccia struttura del ministero.
Dilemmi ed ambiguità del progetto Berlinguer-Vertecchi
Il Servizio nazionale per la qualità dell'istruzione escogitato e proposto dal primo governo di centro-sinistra nel 1997 " svilupperà (..) linee di intervento relative sia ad aspetti didattici dell'attività delle scuole, sia a variabili che connotano sul piano organizzativo, sociale, economico e culturale le condizioni in cui le scuole svolgono la loro attività " ( MPI, 1998). Non c'è in questo testo nessuna allusione alla valutazione di massa.
Il modello organizzativo proposto è molto puntiglioso per quanto riguarda l'indipendenza del servizio, il programma del servizio e prevede la costituzione di un comitato tecnico-scientifico, composto di nove studiosi di riconosciuta competenza, nessuno dei quali doveva essere dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione
A quest' organismo garante dell'indipendenza scientifica del servizio era stato però accostato un comitato di coordinamento funzionante presso il Ministero della Pubblica Istruzione, presieduto dal Ministro e composto dai direttori generali e da alcuni altri dirigenti superiori del Ministero ai quali incombeva la responsabilità di valutare la congruità dei programmi sotto il profilo dei finanziamenti richiesti. Il cordone ombelicale con il ministero e l'amministrazione non era dunque stato completamento tagliato
L'ambizione principale del Servizio nazionale per la qualità dell'istruzione era quella di incidere sul funzionamento della scuola per migliorare gli esiti dell'istruzione mediante un'autovalutazione ( o valutazione interna). Il servizio di Vertecchi, almeno agli inizi, non aveva come compito prioritario quello di svolgere valutazioni esterne di massa della scuola italiana. Solo in seguito, nel 1999, il servizio si è orientato in questa direzione con una rilevazione campionaria impostata per analizzare l'evoluzione del sistema scolastico ( il progetto SERIS, ossia Servizio Rilevazioni di Sistema). All'inizio, il progetto faro del servizio era l'archivio docimologico per l'autovalutazione delle scuole, nel quale le singole scuole od i docenti avrebbero potuto attingere item di test o prove tarate utilizzabili per le proprie autovalutazioni