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INValSI: Analisi dello schema di decreto legislativo 25/3/04

ROMA CONSULTA L'EUROPA (... ED ANCHE GLI USA)

•  Un passo strano è compiuto dal primo governo di centro sinistra che istituisce con la direttiva n. 307 del 27 maggio 1997 il Servizio Nazionale per la Qualità dell'Istruzione.
A nessuno, credo, sfugga il fatto che non si parli più di valutazione ma di servizio per la qualità dell'istruzione. La differenza è significativa perché rivela la diffidenza e fors'anche le pressioni del mondo insegnante verso l'istituzione di un servizio centrale di valutazione della scuola. Non bisogna dunque essere sorpresi dalla denominazione del servizio: il titolo è un compromesso raggiunto dopo defatiganti discussioni tra i paladini del governo di centro sinistra.

•  La pubblicazione di questa direttiva, che non smantellava il CEDE ma che insediava presso il CEDE il Servizio sulla qualità dell'Istruzione, era stata preceduta da una serie di riunioni e consultazioni tra le quali vale la pena citare un incontro con l'OCSE sul ruolo dei sistemi di valutazione nell'evoluzione delle politiche educative tenutosi a Roma il 14 settembre 1996, organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione . Gli atti dell'incontro sono stati pubblicati dalla Direzione generale degli scambi culturali del ministero e sono quindi consultabili da tutti.

•  Questa volta non è più un ricercatore italiano che va a visitare i centri di valutazione ma sono i responsabili di questi centri che vengono a Roma per discutere con le autorità italiane i modelli d'organizzazione e di funzionamento dei centri.

•  Tra questi esperti internazionali c'era il direttore generale dell'istruzione primaria dei Paesi Bassi, Mark Frequin, la direttrice del National Center for Education Statistics degli Stati Uniti e responsabile dei programmi internazionali di valutazione Jeanne Griffith, il vice-direttore generale del ministero dell'istruzione della Finlandia Arvo Jappinen, il direttore generale del Consiglio nazionale dell'educazione della Svezia Ulf Lundgren, il direttore generale della Direzione della valutazione del ministero francese dell'educazione nazionale Claude Thélot, il direttore dell 'Istituto Nazionale per la qualità e la valutazione (INCE) della Spagna, Alejandro Tiana. Erano pure presenti i due sottosegretari di stato per l'istruzione, Nadia Masini e Albertina Soliani, la commissione tecnico-scientifica che il Ministero aveva appena insediato in vista della costituzione del servizio nazionale di valutazione, con il suo presidente Aldo Visalberghi e tutta una serie di alti funzionari dell'amministrazione della pubblica istruzione, tra i quali Pasquale Capo e Giovanni Trainito, nonchè il segretario particolare del ministro Berlinguer, Vittorio Campione.

Il tema centrale dell'incontro era proprio quello del l'autonomia del servizio di valutazione rispetto al ministero.

Claude Thélot

•  Claude Thélot, è il relatore principale. Non è l'ultimo venuto in materia: matematico di formazione, membro del prestigioso Istituto Nazionale di Statistica e Studi economici (l'INSEE), dirige con pugno di ferro la DEP, ossia la Direzione per la Valutazione e le Analisi Previsionali , un servizio del ministero dell'istruzione di circa 500 persone, che si occupa delle statistiche e delle valutazioni. L'anno precedente, nell'autunno del 1995, Thélot aveva proibito la pubblicazione dei risultati della Francia sulle competenze in lettura della popolazione adulta prodotti dall'indagine dell'OCSE IALS e aveva avuto il coraggio di fare ritirare il manoscritto ormai pronto per la stampa, per esigere che fosse ripulito di tutti i dati relativi alla Francia.

•  Thélot spiega all'uditorio italiano le quattro funzioni del servizio di valutazione del sistema educativo (questa è un'altra differenza significativa: i Francesi parlano di valutazione del sistema educativo mentre gli Italiani di valutazione della qualità dell'istruzione oppure del sistema d'istruzione, che non è la stessa cosa del sistema educativo):

  1. la prima è la conoscenza , per l'appunto, del sistema educativo , con diretta responsabilità per la raccolta dei dati statistici sulla scuola, sull'università e sul liceo;
  2. la seconda è la valutazione dei risultati del sistema educativo , degli studenti e di ogni scuola;
  3. la terza è di previsione degli sviluppi quantitativi e qualitativi del sistema educativo, con livelli diversi: previsioni a due anni per il confronto con il bilancio preventivo; previsioni a dieci anni per il reclutamento degli insegnanti e previsioni a vent'anni per le decisioni strategiche;
  4. la quarta è quella di diffondere e rendere pubblici gli esiti delle ricerche e delle indagini.

•  Va da sé che non è compito di un servizio come questo di valutare la politica ministeriale governativa.

•  La DEP francese non si occupa neppure d'autovalutazione e svolge una limitata attività di formazione alla valutazione con una grande varietà di pubblicazioni e con la produzione di indicatori d'istituto calcolati per tutte le scuole superiori (il progetto IPES; si veda a questo proposito l'articolo di F.Abi-Saab e P.Alt inserito nel volume "Una pagella per la scuola", 2003, curato per la Erickson da Bottani e Cenerini).

•  Su invito del ministero, la DEP può però valutare innovazioni pedagogiche o sperimentazioni educative di grosso calibro e riferire il proprio parere al ministro, che può tenerne conto od ignorarlo, in quanto la decisione è di sua competenza

•  La DEP è un caso esemplare di distinzione tra decisione politica e valutazione . Per esempio, la DEP è stata incaricata dal ministro di valutare l'insegnamento precoce della lingua straniera. L'esercizio è sfociato in un parere negativo, ma il ministro ha deciso nondimeno di generalizzare questo insegnamento, assumendo quindi, giustamente del resto, i rischi della sua scelta.

•  Per Thélot, il servizio di valutazione non deve coincidere con l'amministrazione centrale e deve restare autonomo, pur non restandone totalmente separato. Una divisione netta tra servizio di valutazione e amministrazione implica il rischio, secondo Thélot, di un non riconoscimento del valore delle ricerche e di una loro delegittimazione. Personalmente non condivido questa posizione.

•  Rispondendo ad una domanda sul ruolo degli insegnanti nella costruzione delle prove , Thélot precisò che il loro coinvolgimento era indispensabile: alla DEP, oltre alle 200 persone del servizio di valutazione che lavorano sulle prove, ci sono circa 150 insegnanti e ispettori che si riuniscono tutte le settimane per mettere a punto gli item dei test.

Ulf Lundgren

•  Anche Ulf Lundgren, direttore dell' Agenzia nazionale per l'educazione in Svezia ha ribadito la necessità di distinguere nettamente l'ambito politico da quello scientifico: i politici devono restare "off limits" nel campo della valutazione.

•  In Svezia, la valutazione del sistema scolastico è impostata in modo piramidale: alla base ci sono le autorità locali che sono obbligate ogni anno a valutare le proprie scuole e la propria politica scolastica. Queste valutazioni di base sono raccolte dall' Agenzia nazionale della valutazione che le sintetizza e le interpreta in una relazione annua destinata al Parlamento e a tutte le autorità municipali. Il Parlamento discute questa relazione e se ne serve per formulare il piano di sviluppo nazionale della scuola.

•  L'agenzia controlla dunque i risultati del sistema educativo nel suo complesso in piena autonomia.

Alejandro Tiana

•  Alejandro Tiana ha puntualizzato le principali condizioni che rendono legittimo, credibile e visibile un servizio nazionale di valutazione. La legittimità deriva da una decisione del parlamento, che approva la costituzione del servizio; la credibilità dipende in primo luogo dalla competenza scientifica e dalla qualità del lavoro che è controllata, in Spagna, da una commissione scientifica, composta di persone esterne all'amministrazione statale, provenienti per lo più dall'università, che in un certo senso ha il compito di valutare i valutatori. Tutte le indagini, per esempio, sono dati in appalto ad enti autonomi e tutte le relazioni sono pubblicate prima di essere trasmesse al Consiglio Nazionale dell'educazione.

•  Infine, la visibilità è assicurata dall'inserimento del servizio nel Ministero, che in Spagna non ha più nessuna responsabilità di sviluppo delle politiche educative. Tiana condivide a questo riguardo le posizioni di Thélot.

Jeanne Griffith

•  Anche per Jeanne Griffith l'indipendenza del servizio rispetto ai politici è un punto critico essenziale. Negli Stati Uniti, il servizio che si occupa delle valutazioni, il National Center for Education Statistics , pur facendo parte del ministero è del tutto indipendente rispetto al ministro. La legge precisa infatti che il direttore del servizio non deve essere influenzato dalle vicende politiche o da richieste e interessi politici di qualsiasi particolare amministrazione federale o del congresso. Due norme assicurano quest'autonomia:

  1. la prima riguarda la nomina del direttore , che è di competenza del presidente degli Stati Uniti e non del ministro. Il direttore del servizio (Commissioner) resta per altro in carica anche dopo le elezioni presidenziali. Poiché l'incarico è quadriennale e viene ratificato due anni, prima delle elezioni presidenziali, il direttore non può essere esonerato dall'incarico per motivi politici quando viene eletto un nuovo presidente. Lo "spoil system" non lo riguarda.
  2. la seconda stabilisce che il direttore è il responsabile unico della pubblicazione dei dati . Il ministro non può interferire in alcun modo sui dati che vengono diffusi.

•  Per Griffith le principali caratteristiche di un servizio di valutazione efficace sarebbero le seguenti:

  1. la pertinenza dei temi trattati , la capacità di anticipare i problemi;
  2. l'elevata qualità dei dati ;
  3. l'oggettività delle informazioni ;
  4. la riservatezza , ossia la protezione della sfera privata per quel che riguarda tutti i dati raccolti sugli studenti e sulle scuole
  5. l' indipendenza , garantita da un comitato apposito ( l' Advisory Council on Education Statistics ) composto di persone che vengono dall'università, dal settore privato, da altre agenzie statali, che si riunisce tre volte all'anno e che dispone di un'ampia libertà di manovra per valutare tutti gli aspetti del lavoro del servizio.

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