Le sollecitazioni al cambiamento |
Secondo l'indagine Eurydice (1) le sollecitazioni che hanno sostenuto l'introduzione delle competenze nei curricoli, in particolare delle "competenze chiave" o essenziali, sono state:
le preoccupazioni del mondo del lavoro e dell'istruzione terziaria per la mediocre qualità dell'istruzione, evidenziata dalle valutazioni internazionali dei risultati scolastici
l'internazionalizzazione
la rapidità del progresso scientifico e tecnologico, specialmente delle TIC
l'aumento esponenziale della quantità e accessibilità delle informazioni
i percorsi di carriera sempre meno lineari.
La risposta ai problemi e alle sfide sopraelencate è stata la ricerca di curricoli per un lifelong e lifewide learning , un apprendimento, cioè, che dura tutta la vita ("from cradle to grave", "dalla culla alla tomba", come direbbero gli inglesi), e ha luogo non solo nelle istituzioni formali, la scuola, ma anche in contesti non formali e informali.
A quanto sopra affermato, occorre anche aggiungere che, l'importante lavoro sulle competenze avviato dall'OCSE-DeSeCo (2) (Definizione e Selezione delle Competenze), è nato non solo dall'esigenza di definire obiettivi formativi in grado di sostenere il lifelong e lifewide learning, ma anche come risposta alle dure critiche provenienti dai sindacati scuola e dalle associazioni di insegnanti nei confronti delle valutazioni internazionali degli apprendimenti , accusate di fondarsi sulla misurazione di elementi frammentari, "triviali", e non su fattori educativi sostanziali. Di lì la ricerca di nuovi più sofisticati strumenti di valutazione internazionale degli apprendimenti fondata sulle competenze (un esempio di questa nuova tipologia di valutazione è il PISA (3)
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