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LICEI E ISTITUTI QUADRIENNALI PRONTO IL DECRETO

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Il decreto amplia il numero delle classi che possono sperimentare i percorsi quadriennali, ma la sperimentazione presenta gravi limiti: rimane lo stesso curricolo ”compresso” in 4 anni.

 

La sperimentazione di percorsi quadriennali per il secondo ciclo (licei, istituti tecnici e professionali) iniziata nel 2011 si amplierà con ulteriori 60 classi nell’a.s. 2017-18.

Il MIUR ha già inviato alla Corte dei Conti il decreto che  prevede «un piano nazionale di innovazione ordinamentale» e consente agli studenti che saranno coinvolti di poter concludere il loro percorso scolastico in quattro anni anzichè  in cinque, fermo restando che il corso di studi dovrà comunque garantire l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento.

Potranno partecipare alla selezione le scuole secondarie, sia statali che paritarie, che presentino progetti di innovazione metodologico-didattica finalizzati alla realizzazione di percorsi quadriennali. I progetti presentati dovranno  qualificarsi per un elevato livello di innovazione in ordine all’articolazione e alla rimodulazione dei piani di studio, all’utilizzo delle tecnologie e delle attività laboratoriali, allo sviluppo delle eccellenze, all’insegnamento con metodologia Clil.

.A valutare i progetti presentati dalle scuole sarà un’apposita Commissione tecnico-scientifica, nominata dal Miur.

Giusta finalità, impostazione sbagliata

Questa sperimentazione persegue una giusta finalità: la fine della scolarizzazione alla maggiore età, anticipando di un anno  il raggiungimento dell’ autonomia  delle giovani generazioni e il loro ingresso nell’istruzione terziaria o nel lavoro.

L’impostazione della  sperimentazione  è però asfittica e  presenta molti limiti, tra cui il più grave l’inalterabilità del curricolo (e dell’organico)   che viene mantenuto identico al percorso quinquennale, con tutte le stesse discipline ,  che vengono  “compresse”  in quattro anni.

Non è così che si innova! Anche se  tali vincoli sono in parte imputabili a una sentenza del Consiglio di Stato (n. 832/2015), altre strade andavano e vanno percorse.

Il Contributo dell’ADi

Per affrontare in modo innovativo la quadriennalizzazione dei percorsi del 2° ciclo, l’ADI  ha deciso di dedicare a tale tema la terza sessione del proprio seminario internazionale del prossimo febbraio. In quell’occasione si intrecceranno le analisi dei licei internazionali quadriennali con la proposta dell’ADi di Istituti a statuto speciale, che godano di grande autonomia nel confronti del curricolo e della gestione e organizzazione scolastica e del personale. Interverrà tra gli altri l’inglese Nicholas Tate che è stato direttore dell’International School di Ginevra e  capo dell’Autorità inglese per il curricolo scolastico e i diplomi, nonché presidente della Commissione per l’IB ( International Baccalaureate).

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