Il webinar di INVALSI e Banca d’Italia
“L’educazione finanziaria anche ai tempi della DaD “ è il titolo del webinar organizzato lo scorso 26 novembre da INVALSI e Banca d’Italia. INVALSI sta presentando in queste settimane il portale INVALSIopen, che contiene una serie di strumenti formativi e informativi (video, link, materiali, repertorio di prove formative) per migliorare i processi di valutazione scolastica. Anche e forse soprattutto nell’epoca del covid si richiede uno sforzo per adattare gli strumenti di valutazione alla didattica a distanza o digitale integrata, forzatamente differente da quella tradizionale. Un passo in avanti in questa direzione sarà utile anche con il ritorno delle scuole alla normalità.
L’educazione finanziaria è sottoposta a momenti di valutazione, dal 2012 la financial literacy è oggetto di una specifica serie di prove nell’ambito dell’OCSE PISA. Risulta ahimè che il nostro Paese dopo quasi 10 anni non è ancora riuscito a migliorare la propria posizione nel ranking internazionale, né a ridurre i fortissimi divari territoriali né un gender gap in materia economica e finanziaria pressocché unico tra i paesi che si sottopongono alle prove PISA.
Il webinar sull’educazione finanziaria è stato un’occasione per la Banca d’Italia per presentare contenuti e metodologie del proprio progetto “L’Economia per tutti” Portale di educazione finanziaria | L’economia per tutti (bancaditalia.it), indirizzato a scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado.
La discussione con Anna Maria Ajello e Roberto Ricci (INVALSI), Magda Bianco, Daniela Marconi e Angela Romagnoli (Banca d’Italia) si è anche incentrata su come guadagnare il necessario spazio nei curricoli scolastici per le fondamentali competenze di cittadinanza economiche e finanziarie. Anna Maria Ajello ha concluso il webinar invocando che “i temi dell’educazione finanziaria devono essere obbligatori!”
Educazione finanziaria ed educazione civica
Tanti sono i progetti educativi, oltre 500 le videoconferenze realizzate nell’Ottobre dell’Educazione finanziaria. Resta il fatto che l’organicità di un disegno formativo e l’impatto positivo sul sistema scolastico sono ancora da conquistare. La quadratura del cerchio per raggiungere una dimensione piena dell’educazione economica e finanziaria nella scuola è oggi più vicina. Infatti negli ultimi mesi il Ministero dell’Istruzione ha emanato le Linee guida per dare sostanza all’Educazione civica, che la legge 92 del 20 agosto 2019 prevede sia articolata nei tre assi: Costituzione, sviluppo sostenibile, cittadinanza digitale. L’elemento interessante contenuto nelle Linee guida, nel Decreto ministeriale di applicazione e ribadito nei webinar ministeriali è quello di lasciar sperimentare alle scuole, per i primi tre anni di applicazione della legge salvo monitorare la sperimentazione al termine, una propria definizione del curricolo di educazione civica. Affermano a questo proposito le Linee guida: “le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, definiscono, in prima attuazione, il curricolo di educazione civica”.
A sua volta il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria ha pubblicato (oltre a quelle per gli adulti) le Linee guida per lo sviluppo fin dal primo ciclo delle competenze di educazione finanziaria nella scuola: Linee-guida-giovani.pdf (quellocheconta.gov.it) Lo scopo ancora una volta è quello di integrare nel l’offerta formativa l’insegnamento dell’educazione finanziaria. I temi previsti sono: Denaro e transazioni, Pianificazione e gestione delle finanze, Rischio e rendimento, Ambiente finanziario, costituiti in un quadro sinottico progressivo di competenze, conoscenze e abilità. E’ ora possibile mettere a sistema l’educazione civica con quella economica e finanziaria.
Due osservazioni conclusive
- La prima è che per sviluppare nelle scuole “la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società”, come afferma debba essere l’educazione civica la legge 92 all’art.2, occorre una visione di insieme degli aspetti economici, finanziari e della vita delle imprese. Quindi non basta l’utile approccio empirico che l’educazione finanziaria porta nelle scuole. Occorre nel momento acuto della pandemia e alla successiva ripresa che le questioni economiche del lavoro, delle imprese, dei provvedimenti pubblici del deficit e del debito, delle innovazioni in atto e di quelle future, e tante altre ancora, trovino il loro spazio nell’insegnamento scolastico. Alla chiusura di questa fase difficile e dolorosa il sistema economico italiano potrà trovare strade migliori di quelle percorse negli ultimi anni? Si afferma che occorre investire nella cultura e nella scuola? Le questioni vitali richiamate devono essere allora patrimonio di tutti i giovani.
- Seconda osservazione. I progetti di educazione economica e finanziaria si stanno spostando sul web, se bene organizzati nel loro disegno la loro efficacia non si riduce. Parte importante di questo disegno è la valutazione degli apprendimenti. A questo proposito vale la penna ricordare che il Concorso EconoMia (concorsoeconomia.it ), organizzato oramai da una decina di anni dal Festival dell’Economia di Trento, con la collaborazione con AEEE Italia e di altri enti, già nello scorso anno scolastico si è svolto con buoni risultati interamente online, nella parte didattica, nei webinar, nello svolgimento delle prove, nella premiazione.