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LA NUOVA INQUILINA DI VIALE TRASTEVERE: LA MINISTRA VALERIA FEDELI

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Il nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è la senatrice Valeria Fedeli, una carriera da sindacalista dagli anni Settanta al 2012

Il nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è la senatrice Valeria Fedeli, una carriera da sindacalista dagli anni Settanta al 2012.

Appena insediata è stata oggetto di violente polemiche per avere scritto di essere in possesso di “diploma di laurea”, che laurea non era , ma diploma triennale di assistente sociale, acquisito dopo il diploma di maestra di infanzia. Il Fatto quotidiano è arrivato a chiederne con toni virulenti le dimissioni, mentre Il Manifesto, con Luciana Castellina, ha denunciato questa sorta di linciaggio, affermando: ” Uno dei vanti dei comunisti, che tutt’ora rivendico, è di aver avuto parlamentari operai e braccianti, che spesso non avevano neppure completato le elementari.”

Sull’Unità la Ministra, di fronte alla richiesta di Staino di scusarsi, pur esprimendole stima, ha scritto: “Di questa leggerezza, di questo errore, mi scuso, con tutte e tutti, soprattutto con coloro che fanno parte del mondo della scuola dell’università e della ricerca.” E ancora  “Ho commesso un errore. Accetto però oggi la sfida e l’impegno che mi vengono richiesti, chiedo solo di essere giudicata per il lavoro che farò nei prossimi mesi”.

Ebbene noi apparteniamo a quelli che la giudicheranno per il lavoro che farà  e ci auguriamo che, per i molti o pochi mesi ( come è più probabile) in cui rimarrà a Viale Trastevere, la Ministra Fedeli non si limiti a riaprire le porte ai sindacati e a riproporre forme stantie di cogestione, i cui risultati sono noti. Si interroghi piuttosto sul disagio degli studenti e sul profondo malcontento di docenti e dirigenti scolastici, sul ritmo frenetico imposto alle scuole nella rincorsa di circolari, direttive e progetti, mentre il MIUR non era nemmeno in grado di garantire il regolare inizio dell’anno scolastico. Le scuole hanno subito vorticosi cambi di insegnanti per i primi tre mesi dell’anno, un danno grave. E che dire dell’avvio di una valutazione dei docenti, sbagliata nelle finalità e negli strumenti. Una valutazione introdotta senza ragionare su ciò di cui le scuole autonome hanno bisogno: NON premi ai singoli, ma la costruzione di una stabile leadership intermedia. Questo occorre. E che dire  delle tantissime reggenze, mentre il concorso per i dirigenti scolastici , annunciato da due anni, non viene ancora bandito?

Infine sui 9 Decreti Delegati della legge 107/2015 ( la così detta Buona Scuola), che dovrebbero essere varati a metà gennaio e che toccano nodi nevralgici del sistema istruzione, si prenda il tempo necessario per sottoporli alla consultazione e valutarne rigorosamente l’impatto. Non si possono commettere altri errori.

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