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UK: Il 43enne scozzese Michael Gove è il nuovo ministro conservatore dell’istruzione

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Il ministro dell’istruzione del nuovo governo inglese tory/lib-dem ha già indicato le sue priorità: innalzamento degli standard di apprendimento, diminuzione del numero di alunni per classe, libertà di scelta delle famiglie, incremento delle academies (scuole/ fondazioni istituite dai laburisti, che hanno una grande libertà di azione e di gestione)

Michael Gove

Il 43enne Michael Gove è il ministro dell’istruzione del nuovo governo inglese conservator/liberale.

Una delle cose che a prima vista più colpisce di questo nuovo governo è l’età dei suoi leader, tutti quarantenni.

Una svolta a livello internazionale cominciata in Inghilterra con Tony Blair (Primo ministro a 44 anni) continuata in USA con Barack Obama (a 47) e ora con David Cameron (a 44) e Nick Clegg (a 43), una svolta che porta con sé la speranza che cresca sulla scena mondiale una giovane generazione di politici più sensibile ai problemi del XXI secolo. A quando in Italia?

Michael Gove ha nominato come suoi sottosegretari la liberal/democratica Sarah Teather e il conservatore Nick Gibb.

 “Inizia una nuova era per l’educazione” ha affermato il ministro e ha elencato le sue priorità:

“Troppi bambini escono dalla scuola primaria senza padroneggiare  discipline fondamentali come la lingua e la matematica e troppi ragazzi finiscono l’obbligo  con competenze troppo limitate. Migliorare l’alfabetizzazione, innalzare i risultati, aumentare la possibilità di scelta dei genitori, liberare gli insegnanti dalla burocrazia, migliorare la condotta degli studenti e colmare il gap tra i più ricchi e i più poveri sono i nostri  obiettivi, che ci auguriamo siano condivisi

In realtà la nuova era per l’istruzione inglese cominciò con la Thatcher e il curricolo nazionale nel 1988, proseguì con Tony Blair che fece dell’educazione una delle bandiere del suo programma, pur facendo propria la riforma della Thatcher. Il governo laburista ha conseguito importantissimi risultati nel campo dell’istruzione, impegnandosi strenuamente proprio sul terreno ora indicato da Gove.  Al momento,  la “nuova era per l’educazione” appare pertanto solo uno slogan propagandistico.

Gove ha anche dichiarato che intende estendere l’esperienza delle academies. Si tratta di scuole, in larga misura secondarie, istituite nel 2000 dal primo governo laburista di Tony Blair, finanziate dal  governo ma con ampia libertà di azione e di gestione. Hanno lo statuto di fondazioni e possono ricevere contributi da vari enti. In un certo senso sono assimilabili alle americane charter schools (scuole date in appalto) che anche Duncan, il ministro dell’istruzione del governo Obama, ha dichiarato di volere estendere,  ma in America come in Inghilterra questa strategia incontra la forte opposizione dei sindacati, che ovunque concepiscono l’istruzione pubblica come istruzione statale.

Voglio offrire a tutte le scuole l’opportunità di fruire dell’autonomia che hanno le academies, così libererò dalla burocrazia gli insegnanti e i capi di istituto di tutto il paese”

I conservatori hanno affermato di voler legiferare entro il prossimo settembre l’estensione dello status di academies ad altre scuole. Occorrerà però vedere come si concilia questa posizione con quella dei liberal democratici che pur sostenendo una maggiore autonomia e libertà delle scuole non intendono sottrarle al governo locale (LEA).

Altre priorità dichiarate da Gove sono la diminuzione del numero di alunni per classe, un “premio” agli studenti in condizioni economiche deprivate e maggiore autonomia concessa alle scuole nella definizione del curricolo.

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