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Abbiamo seguito con estrema attenzione questo concorso, cercando in tutti i modi di sollecitare modalità che lo rendessero attendibile e trasparente. Non è stato così.
Senza nulla togliere ai colleghi, che con fatica e impegno, stanno arrivando in porto, dobbiamo dire che si è trattato dell’ennesimo reclutamento incapace di valutare competenze e attitudini dirigenziali. Un concorso in cui il buono o il cattivo esito pare troppo spesso affidato alla “ruota della fortuna”.
Non è così che si recluta chi dovrebbe rappresentare uno dei pilastri fondamentali della scuola dell’autonomia. Sentiamo pertanto il dovere di intervenire di nuovo perché concorsi di questo tipo non abbiano più a ripetersi.
Non riprenderemo qui ciò che abbiamo fin dall’inizio ampiamente stigmatizzato, dalle enormi lacune del bando, alla preselezione, all’impostazione delle prove scritte, alla prova orale, alla costituzione delle commissioni.
Ci soffermeremo su dati nuovi emersi dopo gli scritti, in particolare sui criteri di valutazione e su alcuni dati statistici.
[stextbox id=”info” image=”null”]I criteri di valutazione[/stextbox]
Era evidente che in un concorso nazionale, di cui è stata solo parzialmente decentrata la gestione, i criteri di valutazione avrebbero dovuto essere uniformi per tutte le regioni ed esposti nel bando. Così non è stato ed è ora molto istruttivo leggerli e constatare l’abisso tra le varie commissioni. In diversi casi si ha la sensazione che siano stati adottati più come “atto dovuto” che come strumento di correzione e valutazione.
Ci siamo assunti l’onere di raccogliere i criteri di valutazione predisposti da tutte le singole commissioni.
Ne mancano all’appello tre, Sardegna, Calabria e Piemonte, che a tutt’oggi non li hanno pubblicati, nonostante le ultime due regioni abbiano già esposto i risultati degli scritti.
I criteri di valutazione raccolti presentano un’ampia gamma di tipologie, da quelli più sofisticati, con l’indicazione degli indicatori e delle scale dei punteggi, come quelli della Puglia ( a cui si sono ispirate le commissioni dell’Abruzzo e della Sicilia), fino a quelli assolutamente generici, discrezionali, non comparabili, e anche indifferenziati per le due prove, di alcune altre regioni.
Un altro elemento interessante è costituito dalle date di pubblicazione dei criteri di valutazione, che spaziano da gennaio ad aprile, il che può significare che i criteri sono stati approntati più, come si diceva, per atto dovuto che come strumento per la correzione e la valutazione delle prove.
D’altra parte, diciamolo francamente, avendo centinaia di temi da correggere ciascuno di 8 o 10 pagine, che criteri volete mai che segua la commissione, è già molto se ciascun elaborato viene letto integralmente!
Infine, mentre i due elaborati avrebbero dovuto essere corretti contestualmente, alcune commissioni hanno corretto prima tutte le prime prove, e solo successivamente tutte le seconde prove. Alcune commissioni avevano addirittura annunciato in sede di scritti che, poiché è richiesto che entrambe le prove siano sufficienti, se la prima non lo fosse stato non avrebbero proceduto alla correzione della seconda. Il che viola palesemente le norme. Vogliamo augurarci che così non sia stato.
Criteri di valutazione delle prove scritte e date di pubblicazione
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Regione | DATA | Regione | DATA | Regione | DATA | ||||
Abruzzo | 25/01/2012 | Lazio | 16/02/2012 | Puglia | 18/01/2012 | ||||
Basilicata | 23/03/2012 | Liguria | 26/01/2012 | Sardegna | Non pubblicato | ||||
Calabria | Non pubblicato | Lombardia | 12/03/2012 | Sicilia | 08/02/2012 | ||||
Campania | 05/04/2012 | Marche | 14/02/2012 | Toscana | 16/02/2012 | ||||
Emilia Romagna | 01/02/2012 | Molise | 29/03/2012 | Umbria | 16/03/2012 | ||||
Friuli Venezia Giulia | 11/04/2012 | Piemonte | Non pubblicato | Veneto | 23/03/2012 |
[stextbox id=”info” image=”null”]Un po’ di dati statistici[/stextbox]
Anche le percentuali degli ammessi all’orale sono molto diverse da una regione all’altra , dalla strage del Molise (18% di ammessi), alle cifre estremamente basse delle Marche (27%) e del Friuli (31%), dove il numero degli ammessi all’orale (38) è inferiore al numero dei posti (46), fino a percentuali superiori al 40% in Piemonte (48%), Calabria (42%) e Basilicata (43%). Verificheremo alla fine l’andamento complessivo, quando tutti i risultati saranno stati pubblicati, ma discrepanze simili non appaiono in alcuni casi obiettivamente fondate.
REGIONE |
PARTECIPANTI PRESELEZIONE | AMMESSI SCRITTI | AMMESSI ORALI | IDONEI | POSTI DA BANDO |
Abruzzo | 999 | 315 | 68 | ||
Basilicata | 565 | 149 | 63 (43%) | 42 | |
Calabria | 1854 | 452 | 193 (42%) | 108 | |
Campania | 5539 | 1484 * | 224 | ||
Emilia Romagna | 1726 | 492 | 183 (37%) | 153 | |
Friuli Venezia Giulia | 404 | 122 | 38 (31%) | 46 | |
Lazio | 3784 | 925 | 240 (25,9%) | 215 | |
Liguria | 616 | 225 | 82 (36%) [1] | 72 | |
Lombardia | 3195 | 969 | 476 (49%) | 355 | |
Marche | 765 | 220 | 59 (27%) | 53 | |
Molise | 259 | 60 | 11 (18%) | 16 | |
Piemonte | 1557 | 461 | 224 (48%) | 172 | |
Puglia | 3528 | 895 | 228 (25%) | 236 | |
Sardegna | 969 | 261 | 79 (30%) | 87 | |
Sicilia | 3946 | 971 | 237 | ||
Toscana | 1675 | 440 | 151 (34%) | 112 | |
Umbria | 526 | 148 | 51 (34%) | 35 | |
Veneto | 1894 | 523 | 181 (34%) | 155 |
* In Campania secondo i dati Formez gli ammessi agli scritti sono stati 1484, ma, secondo una nota dell’USR del 2 aprile, i partecipanti alle prove scritte sono stati 1820, quindi 336 in più. Da dove sono saltati fuori? Si è saputo che in Campania il TAR ha fatto quello che non è avvenuto in nessun’altra regione, e cioè ha accolto la sospensiva richiesta da concorrenti eliminati alla preselezione, i quali sono stati così ammessi agli scritti. Ora, se passeranno le due prove scritte si aprirà un altro pesante contenzioso.
[n] candidati ammessi con riserva
[stextbox id=”info” image=”null”]E dopo i dimensionamenti, quanti posti rimangono vacanti e disponibili?[/stextbox]
Infine su tutto pesa l’esito dei dimensionamenti da poco conclusi che hanno causato, specialmente nelle regioni del Sud, un pesante taglio dei posti di dirigenza e non solo, al punto che in alcune situazioni pare vanificata la necessità di questo concorso.
Una cosa è ormai certa, i 2386 posti messi a concorso nel bando si sono drasticamente ridotti. E’ la tipica “attendibilissima” programmazione all’italiana …
[stextbox id=”info” image=”null”]Fondamentale avviare, come in Francia, una verifica interna ed esterna di questo concorso[/stextbox]
Se si vuole migliorare e cambiare registro è opportuno guardare cosa avviene altrove e in primo luogo avviare un’accurata verifica di questo concorso, come si fa regolarmente in Francia.
Occorre rilevare tutte le criticità e sulla base di dati certi cambiare le cose in modo fondato e pertinente.