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Recensione del libro “L’intelligenza artificiale entra in classe” di Wojciech Wątor

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Un vero e proprio “how-to” per integrare l’IA nella pratica quotidiana dell’insegnamento.

“L’intelligenza artificiale entra in classe” si propone come una bussola per gli insegnanti che, nell’era digitale, vogliono scoprire le potenzialità dell’IA per arricchire le proprie lezioni. Wojciech Wątor, che alcuni conosceranno per averlo ascoltato al seminario internazionale ADi 2024, Alla ricerca del senso perduto, è insegnante di matematica e appassionato di neurodidattica, e sembra conoscere bene il mondo della scuola e le sfide che gli insegnanti affrontano. Il suo blog, edukacjajutra.com, testimonia il suo interesse per le metodologie educative contemporanee, un elemento che fa ben sperare per l’approccio che troveremo nel libro.

Sfogliando il testo, si trova un percorso ben strutturato. Wątor parte dalle basi, introducendo concetti come Machine Learning, Deep Learning e Chatbot, quasi a voler costruire un vocabolario minimo indispensabile per orientarsi nel mondo dell’IA. Non si limita però alla teoria: passa subito in rassegna i principali chatbot disponibili, da ChatGPT a Google Gemini, offrendo una sorta di guida comparativa per aiutare gli insegnanti a scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenze. Come dialogare efficacemente con un chatbot? Come costruire prompt efficaci per ottenere risposte pertinenti? E, soprattutto, come evitare le “allucinazioni” dell’IA, ovvero quelle risposte errate o fuorvianti che a volte i chatbot producono? Wątor sembra consapevole dei limiti dell’IA e mette in guardia i lettori, invitandoli a un utilizzo consapevole e critico.

La parte più interessante è quella dedicata alle applicazioni didattiche concrete. L’autore suggerisce diverse modalità di utilizzo dell’IA in classe, dalla pianificazione delle lezioni al lavoro sui testi, dalla ricerca di ispirazione alla creazione di materiali didattici personalizzati. Un vero e proprio “how-to” per integrare l’IA nella pratica quotidiana dell’insegnamento.

Un elemento distintivo di questo libro è il collegamento con la neurodidattica. Wątor esplora il legame tra IA e neuroscienze, sottolineando l’importanza di adattare i metodi di insegnamento al funzionamento del cervello. Un approccio interessante che potrebbe offrire spunti per utilizzare le potenzialità dell’IA nella didattica.

Alcuni argomenti potrebbero risultare già noti a chi segue da vicino l’evoluzione dell’IA nel mondo dell’educazione, e forse la necessità di essere pratici e immediati potrebbe sacrificare un approfondimento teorico di alcuni concetti. Tuttavia, “L’intelligenza artificiale entra in classe” promette di essere una guida utile e concreta per gli insegnanti che vogliono sperimentare le potenzialità dell’IA senza perdersi in tecnicismi o promesse irrealistiche. Un libro che, a giudicare dalle premesse, potrebbe aiutare gli insegnanti ad avvicinarsi all’innovazione tecnologica e ricavare idee su come utilizzarla nel loro lavoro quotidiano.

Il testo si può trovare presso l’editore In Riga nella collana ADi “Educazione e scuola”