Come noto a partire dal 9 maggio avranno luogo le prove INVALSI nella 2^ e 5^ della primaria (9 maggio lingua e 11 matematica), nella 1^ della secondaria di 1° grado (10 maggio), nella 2^ della secondaria di 2° grado (16 maggio).
E’ altrettanto noto che i Cobas hanno proclamato per quei giorni lo sciopero per cercare di boicottare le prove, il tutto condito da diffide ai dirigenti scolastici di non fare gestire ad altri i test nelle classi il cui docente sia in sciopero.
Non riteniamo di dover spendere una sola parola nei confronti della posizione dei COBAS.
Consideriamo invece necessario intervenire sul preoccupante silenzio del Ministro
Il preoccupante silenzio del Ministro
Il silenzio del Ministro in questa circostanza sta purtroppo a dimostrare che non c’è ancora consapevolezza delle questioni essenziali. Nulla è stato detto sull’”indecoroso” concorso per dirigenti, nulla sulle sanatorie che si profilano nei concorsi per docenti che sono un ulteriore schiaffo al merito, nulla si dice ora sui tentativi di sfasciare le prove INVALSI. Eppure dirigenti, docenti e binomio autonomia valutazione sono oggi le questioni dirimenti. Non intervenire con decisione e incisività non è di buon auspicio.
L’importanza della valutazione nazionale
Molti esempi in diversi Paesi illustrano i benefici delle valutazioni sul miglioramento delle scuole, dell’insegnamento e del profitto scolastico.
La valutazione è infatti importante perchè : 1) promuove gli interessi degli alunni, 2) salvaguarda l’interesse della collettività, 3) serve per operare scelte consapevoli da parte di chi ha la responsabilità di governare e gestire il sistema scolastico.
Per tutto questo è grave che il Ministro non intervenga per tutelarla.
Gli impegni nei confronti dell’Unione Europea
A tutto ciò si aggiunga che l’Unione Europea ha chiesto esplicitamente di attivare indicatori di performance nell’istruzione e il governo italiano si è impegnato ad accrescere l’accountability delle singole scuole sulla base delle prove INVALSI.
Il costo delle prove.
E ancora. Le prove INVALSI costano alcuni milioni di euro. Nella condizione in cui si trova la nostra economia è pensabile che anche una minima parte di queste risorse vada sprecata?
Servizio essenziale
Per tutti i motivi finora esposti noi riteniamo che le prove INVALSI debbano essere fatte rientrare, in quanto esami, nella Legge 12.06.1990 n° 146, ed essere salvaguardate, al pari degli altri esami, come servizio essenziale.
Appello ai dirigenti e ai docenti
Nel caso in cui perdurasse la latitanza del Ministro, ci appelliamo a docenti e dirigenti perché esercitino tutta la loro responsabilità, adoperandosi in tutti i modi perché le prove siano svolte. Il valore della nostra professionalità si manifesta anche nell’opposizione civile e determinata a forme qualunquistiche di sfascismo.