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L’ADi ha aspramente criticato la riforma dei licei, l’incapacità del MIUR di operare scelte innovative e coraggiose, di recidere vecchi rami e farne crescere di nuovi.
Non si è sostituito il nuovo al vecchio, ma si sono messi sotto il poderoso ombrello dei vecchi licei alcuni piccoli nuovi licei senza autonomia e limitati nei numeri. Come dire, una piccola camera in affitto nella grande casa madre. Così è avvenuto per lo scientifico delle scienze applicate e per l’economico sociale. Si è insomma continuato a privilegiare il vecchio (il liceo scientifico e il liceo delle scienze umane) caratterizzato dall’inossidabile presenza del latino.
A questo punto è giusto chiedersi: l’opzione Economico-sociale del Liceo delle Scienze Umane diventerà un vero e proprio Liceo Economico e sociale o resterà nel limbo di un mezzo liceo? Quale sarà il suo ruolo nel contesto della debole literacy finanziaria esistente nel nostro paese?
Poiché il nostro atteggiamento è ed è sempre stato di sostegno alla costruzione del nuovo, seguiremo con grande attenzione l’evolversi dell’opzione economico-sociale, battendoci perchè possa dispiegare tutte le sue potenzialità, nella speranza che soppianti definitivamente quello che definimmo “un liceo per signorine poco smart”, vale a dire l’antico istituto magistrale rivestito dal manto delle “scienze sociali”.
Sull’opzione Economico-sociale, abbiamo chiesto alcune valutazioni a Enrico Castrovilli, presidente dell’ AEEE Italia, Associazione Europea per l’Educazione Economica.
Di seguito alcune sue valutazioni:
“Non è stato semplice individuare una strada per combattere la nostra carente literacy finanziaria ed aprire le porte nei licei all’economia, ma sono stati compiuti molti passi nella giusta direzione. Dall’ipotesi di Liceo delle Scienze Umane monoindirizzo contenuta nella prima bozza dei regolamenti, si è passati all’inserimento dell’Opzione Economico-sociale, si è giunti ad un quadro orario equilibrato tra le ore di Diritto ed Economia politica e quelle di Scienze umane nel Regolamento dello scorso febbraio, le Indicazioni definitive di Diritto Economia politica sono attente alle impostazioni economiche e giuridiche più aggiornate, l’economia e il diritto sono presenti in tutte le loro sfaccettature cognitive. A livello nazionale le iscrizioni, comunicate nelle scorse settimane per il nuovo anno scolastico, registrano un incremento dallo 0,3% all’1,9% degli iscritti al Liceo Economico-sociale. Vero che si partiva dalle cifre assai basse dei vecchi Licei delle Scienze sociali, ma l’incremento negli iscritti vede premiato questo liceo assieme a quello delle Scienze applicate nello Scientifico. Nel complesso sono stati autorizzati in Italia 217 Licei Economico-sociali, molto frequentemente la scuola capofila delle nuova Opzione è un Liceo linguistico. Ma è anche interessante notare il fatto che, analizzando in quanti Licei sono affiancati nella stessa scuola lo Scientifico e l’Opzione Economico-sociale, emerge che in diverse importanti regioni (Veneto, Lombardia, Campania, Emilia e Lazio) in oltre un terzo dei casi sono presenti incroci tra l’utenza forte degli scientifici e quella innovativa dell’Economico-sociale. Un primo passo per dare all’economia un ruolo di rilievo per l’utenza liceale e far decollare il nuovo liceo.”
[stextbox id=”info” image=”null”]L’educazione economica a scuola al festival dell’Economia di Trento[/stextbox] Consideriamo molto importante che di literacy finanziaria, di economia e di scuola si parli al festival dell’Economia di Trento.
Il 4 giugno alle ore 17.00 Palazzo Calepini Sala Fondazione Caritro è infatti in programma l’incontro “L’educazione economica a scuola: riflessioni dopo la riforma e dopo la crisi”.
Il dibattito, a cura dell’Associazione Europea per l’Educazione Economica – AEEE-Italia, vedrà, cooordinati da Gianfranco Fabi (Direttore di Radio 24) gli interventi di Roberto Fini (Università di Verona), Emanuela Rinaldi (Università Cattolica di Milano), Stefano Zamagni (Università di Bologna), Yves Patrick Coleno (Ricercatore presso l’Université de Aix-Marseille), Max Bruschi (Consigliere del Ministro Gelmini), Enrico Castrovilli (Presidente AEEE-Italia) e Francesco Silva (Università degli Studi di Milano – Bicocca).