ELEVATA ETA’ MEDIA, BOOM DI DONNE E ASPIRANTI
NON ISCRITTI ALLE GAE
Il Ministero ha reso noti i dati relativi alle domande di partecipazione al concorso a cattedre: 321.210 aspiranti per 11.542 posti! Il MIUR fornisce anche alcune eloquenti specificazioni della loro tipologia, che di seguito riportiamo, ma che richiedono in premessa alcune brevi considerazioni.
Un breve commento ai dati
I dati resi noti dal MIUR sui partecipanti al concorso sono tristemente eloquenti.
[stextbox id=”white” image=”null”]Fondamentale la preselezione, ma grave l’assenza del tetto degli ammessi
Di fronte a questi numeri cadono definitivamente le obiezioni di chi ancora si oppone alla preselezione. Rimane invece forte la critica all’assenza dell’indicazione del tetto massimo degli ammessi alle prove concorsuali vere e proprie[/stextbox]
[stextbox id=”white” image=”null”]Ancora una volta la scuola si pone come l’illusorio rifugio della precarietà
Ben i due terzi degli aspiranti non proviene dalle graduatorie ad esaurimento. Non ci sono, dunque, solo i precari storici, ma anche tantissimi disoccupati, cassaintegrati, impiegati che rischiano di perdere il posto o che il posto l’hanno già perso.[/stextbox]
[stextbox id=”white” image=”null”]Non ci sarà ricambio generazionale
L’età media dei partecipanti è di 38,4 anni, 40 alla fine del concorso. La speranza di un ricambio generazionale in una categoria tristemente invecchiata, è andato ancora una volta deluso e per precise scelte ministeriali.[/stextbox]
[stextbox id=”white” image=”null”]Prosegue la femminilizzazione del corpo docente
Nessuna inversione di tendenza rispetto alla femminilizzazione del corpo docente: 258.476 donne rispetto a 62.734 uomini![/stextbox]
[stextbox id=”white” image=”null”]Ancora al Sud il primato degli aspiranti a un posto nella scuola
In questa situazione generale, appare assolutamente scontato il fatto che il maggior numero di aspiranti sia al Sud: circa la metà. Ci si augura che le prove scritte e orali che seguiranno la preselezione siano valutate in modo omogeneo sul territorio nazionale. Cosa mai avvenuta.[/stextbox]
[stextbox id=”white” image=”null”]Il rischio del successivo ingresso degli idonei nelle graduatorie ad esaurimento
La storia di questi anni lascia poche speranze sul fatto che anche questo concorso non determini, alla fine, un ulteriore ingresso degli idonei nelle graduatorie ad esaurimento, rendendole di fatto “inesauribili”.[/stextbox]
A quando concorsi che abbiano come prima finalità l’educazione delle nuove generazioni?
I dati
[stextbox id=”esclamativo”]Oltre 321.000 i candidati per 11.542 posti. In maggioranza donne e non iscritti alle GAE
A fronte degli 11.542 posti disponibili, sono 321.210 i candidati complessivi. Di questi, la gran parte – 258.476 – è costituita da donne. I restanti 62.734, sono uomini. Ben i due terzi degli aspiranti insegnanti che hanno fatto domanda di partecipazione al concorso non proviene dalle graduatorie ad esaurimento. Sono 214.453 (66,8%), rispetto ai 106.757 (33,2%) che sono invece presenti nelle stesse graduatorie.[/stextbox]
[stextbox id=”esclamativo”]Alta l’età media dei candidati, quasi 40 anni
L’età media dei canditati è di 38,4 anni. Di poco più alta è l’età media degli uomini (40 anni) rispetto a quella delle candidate donne (38 anni). Nello specifico, la maggior parte dei candidati (158.879) ha un’età compresa tra 36 e 45 anni. Seguono i 113.924 candidati con un’età pari o inferiore ai 35 anni e i 45.595 con un’età compresa tra i 46 e i 55 anni. I candidati con un’età superiore a 55 anni sono 2.812.[/stextbox]
[stextbox id=”esclamativo”]Al Sud il record degli aspiranti. Omogeneo il numero delle domande nei vari gradi scolastici
Circa la metà delle domande riguarda posti disponibili nel Sud, dove gli aspiranti sono 164.827, il 51,3% rispetto al 29,3% delle regioni del Nord e al 19,4% del Centro. La regione con il maggior numero di domande è la Campania: 56.773.
Le domande sono distribuite in modo pressoché omogeneo fra i vari gradi scolatici. Il 26,2% per la scuola dell’infanzia, il 26,6% per la scuola primaria, il 20% per la secondaria di I grado e il 27,2% per la secondaria di II grado.[/stextbox]
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