Nessun cenno alla revisione dei quesiti
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Alla fine la data è stata fissata: il 12 ottobre.
E’ con grande tristezza che assistiamo all’epilogo di questa preselezione, se di epilogo si tratterà, poiché i dubbi di legittimità permangono tutti.
Non ci siamo mai uniti al coro dei disfattisti, ma non possiamo tacere di fronte a questa inqualificabile batteria di quesiti, attraverso cui dovrebbe avvenire la preselezione dei futuri dirigenti scolastici.
Si è tolta credibilità a tutta l’operazione e si è inferto un altro colpo alle nostre traballanti istituzioni.
A questo punto il MIUR ha il dovere di rendere pubbliche le modalità con cui si è giunti alla costruzione di questa batteria di quesiti. A chi ne è stata materialmente affidata l’estensione? Quali indicazioni sono state date agli estensori? Chi ha testato e controllato i quesiti? Che ruolo hanno avuto INVALSI e INDIRE? Sono informazioni che devono essere date.
Ciò premesso è ora altrettanto importante che siano tempestivamente rese note tutte le correzioni alla batteria di quesiti, così come tutte le eliminazioni di domande ambigue e opinabili, per non parlare di quelle demenziali. E alla fine se anziché 5750 i quesiti diventeranno 3000 saranno comunque più che sufficienti.
Vogliamo insistere su un punto: non si può rischiare di inficiare l’intero concorso non rendendo pubbliche le modifiche alla batteria di quesiti con un tempo congruo prima dell’esame.
D’altra parte il MIUR ha già pubblicato l’errata corrige di una risposta. Una sì, mille no? Non è sostenibile.
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