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OGGI LA SCUOLA È PIENA DI BARCHE – Progetto “Saltamuri”: Mille scuole aperte per una società aperta

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23 maggio 2019, Scuola dell’infanzia Dozza (Locandina, pdf) Alcune sono bianche. Altre sono trasparenti, come trasparenti sono alcune persone e le loro storie. Sono sugli alberi del giardino della nostra scuola dell’Infanzia e ci vogliono ricordare che da sempre gli uomini e le donne, i bambini e le bambine, si spostano da un paese all’altro […]

23 maggio 2019, Scuola dell’infanzia Dozza (Locandina, pdf)

1Alcune sono bianche. Altre sono trasparenti, come trasparenti sono alcune persone e le loro storie.

Sono sugli alberi del giardino della nostra scuola dell’Infanzia e ci vogliono ricordare che da sempre gli uomini e le donne, i bambini e le bambine, si spostano da un paese all’altro nel mondo, spesso alla ricerca di una vita migliore. E si incontrano con altri uomini e donne, bambine e bambini: è la storia dei popoli.

Come sono arrivate le barchette sui rami degli alberi della nostra scuola?

Anche questa è la storia di un piccolo viaggio e di un incontro: l’incontro tra le bambine e i bambini di una scuola dell’Infanzia e le ragazze e i ragazzi di una scuola media (scuola infanzia Dozza e scuola secondaria di primo grado Moruzzi delI’Istituto Comprensivo Ceretolo di Casalecchio di Reno).

Ad inizio di anno scolastico alcuni insegnanti di queste scuole hanno deciso di aderire alla campagna “Mille scuole aperte per una società aperta”, lanciata dal tavolo inter-associativo “Saltamuri” (www.saltamuri.it), convinti che:

La convivenza pluriculturale appartiene e sempre più apparterrà alla normalità, non all’eccezione. Ciò non vuol dire però che sia facile e scontata (…) La promozione di eventi comuni ed occasioni di incontro ed azione comune non nasce dal nulla, ma chiede una tenace e delicata opera di sensibilizzazione, di mediazione e di familiarizzazione, che va sviluppata con cura e credibilità.

Da qui l’importanza di mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera (Alexander Langer).

E’ un progetto inconsueto quello che comincia a prendere forma, è come piantare un semino senza conoscere la pianta da cui viene: cosa nascerà?

Il ponte è tra una sezione di scuola dell’Infanzia, con alunni di 3 e 5 anni, e cinque classi (prime e seconde) di scuola media.

Decidiamo di proporre agli alunni un calendario di incontri nel corso dei quali vedremo l’animazione di due silent books: “The wave” e “The silent blue book”.

Si, le fasce d’età sono piuttosto distanti, ma il nostro obiettivo è accompagnare i bambini e i ragazzi alla scoperta che i punti di vista possono essere tanti e diversi, e che valga sempre la pena scoprirli e dialogare, cercando di comprenderli. E il linguaggio delle immagini è perfetto per questo scopo, sarà a tutti comprensibile.

E’ come in un gioco passare di livello. Perché se fai un livello che ancora non hai fatto, salti. E’ come noi: abbiamo saltato le elementari! Va bene il nome del progetto, è giusto: SALTAMURI! E’ Mattia, 5 anni, che si entusiasma per primo…

2Così abbiamo accolto nella scuola dell’Infanzia gli alunni della scuola media: è stato bello incontrarsi, osservare insieme fasce d’età così lontane, mettere a fuoco di nuovo l’origine dei “grandi” e vederli tutti prima imbarazzati, poi curiosi e infine che cominciano a interagire.

Alcuni di loro, tornando nella scuola dell’Infanzia frequentata da piccoli, si sono molto emozionati. Abbiamo visto modificarsi le solite dinamiche, avendo la possibilità di giocarsi in ruoli completamente diversi dai soliti…

Allo stesso tempo anche i bambini piccoli si sono trovati in un ruolo diverso da quello abituale: qualcuno si è intimidito, qualcuno ha cercato nuovi amici, altri hanno incontrato fratelli o persone già familiari.

Ma le “parole-chiave” e le emozioni raccontate da grandi e piccoli dopo la visione dei silent books, nonostante il diverso vocabolario, sono state in fondo le stesse. Entrambi i testi ci hanno regalato risvolti sorprendenti nell’elaborazione degli alunni, grandi e piccoli, le cui riflessioni sulla solitudine, la tristezza, la cura, il sostegno degli altri sono state riprese poi nell’attività didattica delle singole classi.

Gli incontri si sono presto trasformati in un progetto di orientamento: alcuni degli alunni e delle alunne della scuola media hanno chiesto di tornare in piccoli gruppi nella scuola dell’infanzia per trascorrere del tempo insieme ai bambini piccoli…

Come raccontare l’esperienza straordinaria di questi incontri?

In una cornice che ha visto l’approfondimento nelle proprie classi dei temi centrali della campagna “Mille scuole aperte per una società aperta”, nel linguaggio più adeguato alle diverse fasce d’età, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, la Convenzione ONU dei diritti infanzia e adolescenza, i fenomeni migratori, il razzismo, l’inclusione e la relazione col diverso, la cooperazione come alternativa alla competizione, ecco, in questa cornice i bambini e i ragazzi si sono incontrati, raccontati, rivelati nel bisogno di sentirsi utili gli uni agli altri, un bisogno che nella quotidianità si perde, anzi, che non si è neanche consapevoli di avere.

Ecco perché oggi la nostra scuola è piena di barche: è pronta per una grande festa, una restituzione finale alle famiglie di tutto l’Istituto Comprensivo (perché il collegio dei docenti ha aderito con voto unanime al tavolo Saltamuri) di quanto abbiamo vissuto in questo sorprendente anno scolastico: pensavamo, noi maestri e professori, di insegnare qualcosa ai nostri alunni, ma sono stati loro a insegnare a noi, indicandoci la strada di volta in volta, accompagnandoci, mostrandoci che la diffidenza la paura della diversità, del cambiamento, dell’inatteso o del nuovo, sono sentimenti comuni tra gli adulti.

La pelle, bianca o nera, è sempre pelle: mi guarda stupito Mattia (5 anni).

E il razzismo, suggerisce Caterina (5 anni), forse è camminare al contrario…

Dora Acri
Insegnante scuola Infanzia Dozza IC Ceretolo

N.B:

  • Il progetto di orientamento proseguirà per tutto il mese di giugno 2019, con gli stage degli alunni della scuola media che lo hanno richiesto, presso la scuola dell’Infanzia, aperta fino al 28 giugno.
  • Gli alunni della scuola dell’Infanzia di 5 anni hanno scritto libri individuali da cui sarà realizzato un audio libro, letto dagli alunni della scuola media.
  • Gli alunni delle scuole medie hanno scritto testi, poesie e realizzato in alcuni casi dei libri personali.
  • Il percorso non si considera concluso, ma proseguirà con il coinvolgimento di altri insegnanti e delle loro classi nei prossimi anni, questo il nostro impegno.
  • Le barche sono state realizzate grazie a Remida Bologna Terre d’acqua, http://www.remidabologna.it/, Centro di riuso creativo dei materiali di scarto aziendale, che con il suo impegno quotidiano educa al rispetto dell’ambiente.
  • Il buffet della festa è stato offerto sia dalle famiglie che dal servizio mensa del comune di Casalecchio di Reno Melamangio, che ci ha anche rifornito di bicchieri compostabili e di solo finger food per escludere l’uso di posate e piatti di plastica usa e getta.

 

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