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Atti del seminario “Perché mi bocci” – relazione di Jean Claude Ruano Borbalan

di

LA PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO – Un compito impossibile?
di Jean Claude Ruano-Borbalan
Con questa relazione comincia la pubblicazione degli attesi atti del seminario internazionale 2010. Dopo un’approfondita analisi delle contraddizioni del modello scolastico occidentale e della sua incapacità di trattare l’eterogeneità degli allievi, Ruano-Borbalan definisce alcune condizioni per avviare la personalizzazione dell’apprendimento. (15 marzo 2010)

LA PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO – Un compito impossibile?
di Jean Claude Ruano-Borbalan
Con questa relazione comincia la pubblicazione degli attesi atti del seminario internazionale 2010. Dopo un’approfondita analisi delle contraddizioni del modello scolastico occidentale e della sua incapacità di trattare l’eterogeneità degli allievi, Ruano-Borbalan definisce alcune condizioni per avviare la personalizzazione dell’apprendimento. (15 marzo 2010)

ALCUNE CONSIDERAZIONI INIZIALI

In questo luogo simbolico per la nostra riflessione, vorrei ringraziare in particolare Alessandra e Norberto che hanno molto contribuito alla messa a punto della mia relazione.

Siamo in questa sala così particolare e suggestiva, io da una parte e voi dall’altra, nel cuore stesso delle contraddizioni del modello di istruzione che analizzeremo, rappresentate qui da almeno tre elementi:

1) questo luogo, la biblioteca dei Domenicani, è per così dire la “messa in scena” del sapere: la conoscenza come strumento del potere. Sapere è potere, non vi è dubbio che fra i due vi sia un legame indissolubile.

2) In secondo luogo, qui è evidente il dispositivo per apprendere. Una metafora del processo scolastico, e anche della difficoltà che ci sono nel trasformarlo.

3) Il terzo elemento: voi e noi, come prodotto del processo di istruzione, quel processo che Alessandra ha descritto nell’aprire questa giornata di lavori, costruito seduti per ore fermi, attenti ad ascoltare.

Noi ci proponiamo oggi di indagare come cambiare questo modello, come far sì che possa essere almeno in parte superata l’uniformità di questa tipologia di organizzazione scolastica, di quell’uniformità che ha riprodotto per secoli le diversità sociali a danno dei più deboli.

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