Inflazione scolastica
Intervista a Marie Duru-Bellat a cura di François Jarraud
L’inflazione scolastica, il libro di Marie Duru-Bellat, uscito pochi mesi, sta suscitando un acceso dibattito in Francia.
L’autrice è una sociologa dell’educazione, docente all’Università di Bourgogne, ricercatrice all’Institut de recherche en éducation, IREDU – CNRS, che si è a lungo occupata di disuguaglianza nella scuola.
Il libro contesta l’opinione diffusa secondo cui portare il maggior numero possibile di giovani al diploma e alla laurea favorisce il progresso economico e la giustizia sociale.
Lo sviluppo dell’educazione non è un fine in sé, sostiene la Duru-Bellat, tale da giustificare “l’inflazione scolastica”. Serve più formazione per quale fine? Per il mercato del lavoro, per lo sviluppo culturale o per ridurre le differenze sociali?
Secondo l’autrice, l’inflazione scolastica è una fuga in avanti, che crea incertezza e frustrazione nei giovani che non trovano lavori adeguati ai loro titoli di studio, e non è esente da un certo cinismo economicistico.
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