Concluso il seminario residenziale di studio ADi
sugli aspetti sociali ed emozionali dell’apprendimento
(Rocca di Papa 27-28-29-30 agosto 2009)
Un clima di intenso coinvolgimento
In un clima di intenso coinvolgimento si è concluso il 30 agosto 2009 il seminario residenziale di studio sugli aspetti sociali ed emozionali dell’apprendimento (SEL, Social and Emotional Learning), organizzato dall’ADi a Rocca di Papa sui Castelli romani.
Il seminario ha trattato molteplici aspetti di questo tema in un vivace confronto di posizioni, che hanno spaziato dal pessimismo scettico e dissacrante di Norberto Bottani (pur sempre costruttivo) alla diffusa voglia di credere che sia possibile “un mondo migliore” (…dal nome ben augurante del Centro che ci ha ospitato) e che, fuor di metafora, lo sviluppo dell’educazione sociale ed emozionale nella scuola possa contribuire a renderla meno alienante di come tanti giovani oggi la percepiscono.
I punti condivisi
Pur nel variegato panorama degli interventi e del dibattito alcuni punti possono considerarsi acquisiti.
1) SEL, una questione antica in un contesto nuovo.
L’intelligenza emotiva non è un concetto nuovo , come è stato ripetutamente detto, esso ci accompagna quantomeno dai tempi di Socrate e del suo Conosci te stesso. Oggi, però, l’educazione sociale ed emozionale, colpevolmente trascurata dalla scuola, si impone per la presenza di un contesto nuovo determinato almeno da due fattori:
a) Le caratteristiche della popolazione studentesca sempre più diversificata socialmente, culturalmente ed etnicamente, con una percentuale altissima di disimpegno che cresce via via che si procede nei gradi scolastici dalla scuola primaria alla secondaria superiore, e con un preoccupante aumento di casi di difficoltà di apprendimento insieme a comportamenti borderline.
b) l’apporto delle scienze cognitive che, sorrette dalle neuroscienze, hanno dimostrato come l’apprendimento emozionale sia un fattore determinante per imparare, continuare ad imparare e avere una vita sociale e relazionale appagante.
2) L’educazione sociale ed emozionale attraversa tutte le discipline
Occorre scongiurare la tentazione (sempre presente) di trasformare l’educazione sociale ed emozionale in una nuova disciplina, magari con specifica classe di concorso (!). Essa deve attraversare tutti i campi disciplinari ed essere patrimonio di tutti gli insegnanti e di tutta la scuola
3) Formazione “emozionale” degli insegnanti
Questione cruciale è la formazione degli insegnanti nel campo delle scienze dell’apprendimento, oggi assolutamente carente e che la bozza di formazione iniziale del MIUR continua colpevolmente a trascurare
4) L’importanza dell’ambiente
Last but not least, l’apprendimento sociale ed emozionale, non dipende solo dalla costruzione di “buone relazioni” (l’armonia tra le persone, il piacere di stare assieme ecc..), ma è drammaticamente influenzato dall’ambiente, sia in senso fisico (edilizia scolastica,pulizia, ordine, ambienti silenziosi ecc..), sia in termini di valori (equità, giustizia, ordine, rispetto, senso di responsabilità ecc..)
Le relazioni
Le relazioni hanno spaziato dall’inquadramento del tema in termini generali (interventi di Speltini, Campana, Antognazza e Sciaroni), alla panoramica della diffusione dell’educazione sociale ed emotiva nella scuola a livello internazionale e nazionale (Cenerini), al rapporto fra apprendimento sociale ed emozionale e clima della scuola (Bottani), alle metodologie che aiutano l’apprendimento delle competenze sociali ed emozionali (Veronesi), allo specifico dell’educazione sociale e alla cittadinanza (Franceshi) fino alla valutazione delle competenze sociali ed emozionali (Ricci e Poliandri).
In preparazione la pubblicazione delle relazioni
Come sempre, saranno via via pubblicate sul sito tutte le relazioni con specifiche indicazioni bibliografiche, download e link.
Alcuni momenti di relax nell’atmosfera dei Castelli romani
