Brevi News

OPPORTUNITÀ DI INTERNAZIONALIZZAZIONE A SCUOLA E SVILUPPO DELLA PROFESSIONALITÀ DOCENTE

Due esperienze di formazione promosse da ADi tramite mobilità Erasmus

di

Opportunità con le mobilità Erasmus

eTwinning 2.0 and job shadowing: partner finding workshop for international school projects
a cura di Romina Papa

L’esperienza formativa derivante dalla partecipazione ad un progetto eTwinning può rivelarsi positiva in termini di sviluppo professionale e di innovazione delle pratiche pedagogico-didattiche. Per sua natura eTwinning ha una dimensione di internazionalizzazione, si presta per la formazione dei docenti e per l’innovazione didattica digitale.

eTwinning ha numerosi punti di forza per lo sviluppo professionale dei docenti: si sviluppa su più livelli (Europa, Italia, ambiti territoriali, scuole…), consente agli insegnanti di disseminare buone pratiche e formare i colleghi, consente di approfondire temi di interesse trasversale per la scuola, il digitale e la didattica per competenze, ma è anche aperto a qualsiasi livello di esperienza degli insegnanti, e favorisce la dimensione di rete e la comunità professionale.

I sondaggi svolti da Indire suggeriscono che “una più prolungata e intensa partecipazione alle attività eTwinning sia associata a una migliore percezione da parte degli insegnanti delle ricadute di questa esperienza sulla loro didattica, sul loro sviluppo professionale e sulla loro partecipazione alla vita della comunità scolastica” [Nucci, D., Tosi, A., & Pettenati, M. C. eTwinning e la formazione degli insegnanti, 2021 Carocci].

Il valore aggiunto dell’esperienza eTwinning è da ricercare nelle attività di co-progettazione, nell’impiego efficace di tecnologie digitali, nella formazione continua tra pari e nell’integrazione dei progetti eTwinning dentro al curricolo scolastico.

Inoltre, attraverso i progetti eTwinning si può apprendere a tenere conto delle “competenze per la vita”, le life skills, e delle “competenze chiave per l’apprendimento permanente” allineandosi ai numerosi framework europei quali digicomp, entrecomp, learning compass e così via.

Da molto tempo l’Unione Europea promuove questi framework per l’educazione spingendo i sistemi scolastici nazionali all’internazionalizzazione. Le scuole sono sollecitate a ridefinire la loro identità secondo una dimensione europea che faciliti l’integrazione sociale, l’apprendimento permanente e il rispetto della diversità. Internazionalizzare, infatti, offre l’opportunità di divenire consapevoli della realtà globale e di promuovere una cittadinanza attiva basata sui principi della conoscenza, dell’equità e dell’inclusione.

ADi favorisce due differenti modi di internazionalizzare l’istruzione: da un lato, grazie all’accreditamento Erasmus, con la mobilità di insegnanti e dirigenti, e, dall’altro, promuove l’internazionalizzazione delle scuole attraverso la formazione del personale docente in servizio, attivando corsi e attività che sviluppano un’intesa internazionale e competenze interculturali.

I corsi ADi intendono promuovere: collaborazione fra docenti, condivisione di buone pratiche, competenze, strumenti e conoscenza reciproca tra scuole italiane ed estere; è indubbio, infatti, che le scuole aperte alla dimensione europea hanno maggiori strumenti e strategie per sostenere processi di cambiamento.

ADi, nella persona di Romina Papa, responsabile del Dipartimento di formazione e organizzazione, ha partecipato al corso ETWINNING 2.0 AND JOB SHADOWING: PARTNER FINDING WORKSHOP FOR INTERNATIONAL SCHOOL PROJECTS presso la sede di Reykjiavik della organizzazione formativa spagnola PMS Erasmus +, trovando un ambiente giovane, dinamico e proattivo. Il metodo formativo, con ampio spazio per i corsisti di esprimere se stessi e contribuire alle attività quotidiane, ha consentito, dopo solo una settimana, di stabilire connessioni internazionali, formare partnership di progetto e avviare un vero e proprio progetto eTwinning. L’esperienza, dunque, è stata formativa non solo per i risultati nei contenuti del corso ma anche per le modalità di erogazione che si possono trasferire anche nel contesto italiano. Oltre alle classiche conoscenze di eTwinning e del TwinSpace, sono passati anche contenuti trasversali quali l’importanza di documentare.

La documentazione in eTwinning offre agli insegnanti l’opportunità di analizzare la propria pratica didattica. Molti insegnanti, tuttavia, faticano a organizzare in modo adeguato la documentazione relativa alle attività progettuali nel TwinSpace con la conseguenza che spesso il lavoro portato avanti dal docente non emerge. Una criticità in particolare si ha quando il docente e gli studenti coinvolti in un progetto eTwinning non si aprono alla dimensione internazionale e collaborativa del partenariato, e questo si riflette anche nella documentazione presente nel TwinSpace. La collaborazione tra docenti e alunni di paesi diversi non emerge e il TwinSpace rischia di divenire uno spazio che documenta l’attività delle singole classi in parallelo, ma senza interazione internazionale tra di esse.

I docenti sono spesso portati a considerare la progettualità europea come qualcosa in più rispetto alla loro azione formativa, faticano a inserirla nella loro didattica e a coglierne le grandi potenzialità per il miglioramento degli apprendimenti. Riuscire a integrare i progetti eTwinning e farli divenire attività quotidiana e non extracurricolare è una sfida ancora da vincere. Inoltre, le esperienze eTwinning, conservate nel TwinSpace, possono funzionare da portfolio del docente, un libro aperto sulle competenze del docente.

L’ADi contribuisce con la formazione degli insegnanti a diffondere le attività didattiche che conciliano il curricolo e la dimensione internazionale, a promuovere l’uso consapevole degli strumenti digitali finalizzato all’apprendimento e a fornire un punto di riferimento alle scuole che vogliano aprirsi alla dimensione internazionale.

 

Explaining the European Union and its opportunities to your students
a cura di Marco Campaner

L’aggiornamento professionale degli insegnanti è un elemento imprescindibile per il successo dell’istruzione e il progresso degli studenti, oltre che per la crescita personale del docente. Durante l’estate, quando le aule sono vuote, gli insegnanti hanno l’opportunità preziosa di dedicare del tempo al proprio sviluppo professionale.

Le continue e costanti sfide dell’insegnamento possono portare ad una sensazione di stanchezza e demotivazione, che sempre più si avverte anno dopo anno. L’aggiornamento professionale, a tal proposito, offre agli insegnanti una pausa ‘rinfrescante’ dalla routine dell’anno scolastico e la possibilità di rinvigorire la passione per l’insegnamento. Partecipando a workshop, corsi o conferenze, gli insegnanti possono entrare in contatto con colleghi ed esperti che condividono la stessa passione, condizione che può infondere nuova energia nel proprio impegno professionale.

Il mondo dell’istruzione è in costante evoluzione con nuovi approcci didattici, strumenti tecnologici e risorse educative che emergono regolarmente. Il periodo estivo diventa quindi il momento ideale per familiarizzare con queste innovazioni e integrarle nelle proprie pratiche pedagogiche per l’anno successivo. Questo, oltre a rendere le lezioni più interessanti, coinvolgenti ed efficaci, aiuta anche a preparare gli studenti per un mondo in continua trasformazione.

Questa “boccata d’aria fresca” può arrivare anche da un’esperienza promossa da ADI Scuola con i Progetti Erasmus+ di mobilità per i docenti (KA1), a cui ho avuto il piacere di partecipare per una settimana a Strasburgo e della quale voglio condividere con voi l’esperienza, oltre ad alcune riflessioni relativamente alle attività il cui tema centrale era dedicato a “Explaining the European Union and its opportunities to your students”.

Se da un lato sappiamo quanto sia importante trasmettere agli studenti il valore e il senso dell’Europa, anche attraverso materie trasversali quali l’educazione civica o educazione alla cittadinanza, dall’altro lato ci si possono presentare diverse sfide e difficoltà a causa della complessità del concetto stesso e delle diverse prospettive culturali e ideologiche ad esso connesse.

Le difficoltà che si possono incontrare sono legate essenzialmente a:

  • Diversità culturale e linguistica: l’Europa è caratterizzata da una vasta gamma di lingue, culture, tradizioni e storie nazionali. Gli studenti potrebbero avere difficoltà a identificarsi con valori ritenuti distanti dalle loro esperienze personali, o alle volte anche estranei.
  • Mancanza di consenso: i valori europeisti possono variare in base ai diversi paesi e agli orientamenti politici. Insegnare tali valori può diventare un terreno scivoloso quando non esiste un consenso chiaro su cosa esattamente costituiscano o su come dovrebbero essere trasferiti nella vita quotidiana.
  • Sensibilità politica: i valori europeisti possono essere associati a posizioni politiche specifiche, e l’insegnamento di tali valori può essere percepito come parziale o polarizzante. Gli insegnanti potrebbero dover affrontare sfide nel garantire che l’insegnamento sia equilibrato e rispettoso delle diverse opinioni.
  • Conflitti storici: l’Europa ha una lunga storia di conflitti, guerre e tensioni. Insegnare i valori europeisti può comportare la necessità di affrontare questioni delicate legate al passato, alle relazioni tra nazioni e, talvolta, a ‘ferite’ ancora aperte.
  • Globalizzazione e identità nazionale: alcuni studenti potrebbero percepire l’enfasi sui valori europeisti come una minaccia alla loro identità nazionale o culturale. L’insegnamento di questi valori potrebbe richiedere un equilibrio tra l’adozione di prospettive europeiste e il rispetto delle rispettive identità nazionali.
  • Disparità economica: l’Unione Europea comprende paesi con livelli di sviluppo economico diversi. Gli studenti provenienti da paesi economicamente meno sviluppati potrebbero percepire i valori europeisti come inaccessibili o lontani dalla propria realtà quotidiana.
  • Disinformazione e populismo: in un clima di disinformazione e crescente populismo, gli studenti potrebbero essere esposti a narrazioni distorte o semplificate riguardo ai valori europeisti. Gli insegnanti potrebbero dover affrontare il compito di contrastare il dilagare delle fake news e fornire agli studenti gli strumento per una comprensione accurata delle informazioni.
  • Coinvolgimento dei giovani: gli studenti potrebbero essere disinteressati o apatici rispetto alla politica e ai valori europeisti. Gli insegnanti dovranno trovare modi creativi per coinvolgere i giovani e dimostrare la rilevanza di tali valori nella loro vita attuale e futura.
  • Complessità istituzionale: l’Unione Europea è una struttura complessa, con una gerarchia articolata di organi decisionali oltre a leggi e regolamenti che possono risultare difficili da spiegare e far comprendere agli studenti.

Per superare queste difficoltà, gli insegnanti possono adottare approcci inclusivi, sensibili alla diversità e basati sulla discussione aperta. Creare uno spazio di apprendimento partecipativo in cui gli studenti possano esprimere le proprie opinioni, affrontare questioni complesse e sviluppare un’adeguata comprensione critica dei valori europeisti, è fondamentale per un processo educativo che possa avere risultati significativi .

Gli spunti di lavoro e le attività che possono essere avviate sono molteplici in funzione della scuola e del grado, anche se occorre prestare attenzione ad alcune linee guida nella loro progettazione:

  1. impegno civico e partecipazione: capire l’UE aiuta gli studenti a diventare cittadini informati e attivi. Possono impegnarsi in discussioni su politiche e decisioni che influenzano le loro vite e contribuiscono ai processi democratici dell’UE.
  2. consapevolezza culturale e sociale: l’UE promuove la diversità culturale e le interazioni transfrontaliere. Conoscere le influenze dell’UE può aiutare gli studenti ad apprezzare il ricco ‘arazzo’ di culture, lingue e storie all’interno della Comunità Europea.
  3. comprensione economica: l’UE ha un impatto significativo sulle economie dei suoi Stati membri. Istruire gli studenti sulle politiche economiche, gli accordi commerciali e l’integrazione del mercato dell’UE può aiutarli a comprendere l’interconnessione economica e le opportunità all’interno dell’Europa.
  4. pace e sicurezza: l’UE è stata inizialmente fondata per promuovere la pace e prevenire i conflitti tra i suoi Stati membri. Studiando la sua storia gli studenti possono capire come la cooperazione, la diplomazia e le istituzioni condivise contribuiscano a mantenere la stabilità e la sicurezza nella regione.
  5. diritti umani e stato di diritto: l’UE difende i diritti umani fondamentali e lo stato di diritto in tutti gli Stati membri. Insegnare agli studenti il quadro giuridico e le istituzioni dell’UE può aiutarli a comprendere l’importanza di questi principi nella costruzione di una società equa e inclusiva.
  6. politiche ambientali e sociali: l’UE svolge un ruolo fondamentale nell’affrontare questioni transnazionali come il cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente e il benessere sociale. Gli studenti che vengono a conoscenza degli sforzi dell’UE in questi ambiti possono diventare cittadini più attenti all’ambiente e socialmente responsabili.
  7. influenza globale: l’UE è un attore globale nelle relazioni internazionali, nell’economia e nella diplomazia. Comprendere il suo ruolo sulla scena globale può fornire agli studenti approfondimenti su come la cooperazione regionale può influire sulle dinamiche globali.
  8. carriera lavorativa: la conoscenza dell’UE può aprire opportunità di carriera in vari campi, tra cui relazioni internazionali, diritto, economia e ordine pubblico. Molte istituzioni e organizzazioni apprezzano i dipendenti che possiedono una solida conoscenza dell’UE e del suo funzionamento.
  9. pensiero critico e capacità analitiche: studiare l’UE incoraggia il pensiero critico, poiché gli studenti valutano questioni complesse, le politiche e le loro implicazioni. L’analisi delle diverse prospettive su argomenti relativi all’UE può affinare le loro capacità analitiche e critiche.
  10. Promuovere l’unità e l’identità: conoscere l’UE può favorire un senso di identità europea condivisa tra gli studenti. Questo senso di unità può contribuire a un più forte senso di appartenenza, comprensione e cooperazione tra i cittadini europei.

Per concludere possiamo dire che insegnare agli studenti il funzionamento, le dinamiche e le politiche dell’Unione Europea può fornire loro le conoscenze e le competenze necessarie per essere partecipi e consapevoli in una società inserita in un mondo globalmente interconnesso. Inoltre consente loro di prendere decisioni informate, impegnarsi in discussioni costruttive e svolgere un ruolo attivo nel plasmare il futuro dell’Europa, e di conseguenza il proprio.

L’esperienza Erasmus+ a Strasburgo, è stata davvero molto stimolante, ricca e costruttiva, fornendo un proficuo confronto anche con i colleghi di altri Paesi. Anche noi insegnanti, infatti, beneficiamo di una conoscenza diretta e immersiva dell’Europa grazie alle mobilità. Il corso “Explaining the European Union and Its Opportunities to Your Students” della Europass Teacher Academy di Firenze, seguito a Strasburgo, ha permesso, a chi come me lo ha frequentato, di acquisire una migliore comprensione della missione principale dell’UE e degli obiettivi a lungo termine. Abbiamo acquisito familiarità con i programmi educativi più rilevanti dell’Unione Europea (Erasmus+) e con le principali opportunità per i giovani studenti e le scuole, importante passo formativo per la figura dell’insegnante con competenze di creatività e innovazione che, con azioni di disseminazione tra i colleghi della propria scuola, può contribuire a “contaminare” l’istruzione con idee, pratiche e strumenti a beneficio dell’inclusione e dell’apertura alla multiculturalità.

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