LA CULTURA GLOBALE DELLA VALUTAZIONE STANDARDIZZATA
Come si forgiano le politiche, le percezioni e le pratiche educative

a   cura di Tiziana Pedrizzi

-copIl testo The Global Testing Culture shaping education policy, perceptions, and practice, della collana  Symposium Books, Oxford studies in comparative education,  trae la sua significatività non tanto dalla attualità dei contributi (pur sempre di interesse per il panorama a tutto tondo che offrono), quanto dalla posizione che esprime  su ciò che viene indicata come  Global Testing Culture, Cultura globale della valutazione standardizzata,  oggi più che mai di attualità nel momento in cui stanno per essere pubblicati i risultati dell’8^ indagine PISA.

La sintesi  e il commento dei 16 capitoli del testo  sono stati curati da Tiziana Pedrizzi.

Afferma Pedrizzi  che il volume,  come tutta la collana cui appartiene, è frutto di un ambiente accademico inglese a forte  riferimento laburista, antiliberista ed antiblairiano che ha nel passato espresso contrarietà e diffidenza nei confronti delle valutazioni standardizzate.

Passati oramai i decenni, la posizione è piu variegata e possibilista. Non mancano un contributo che riconduce quella diffidenza addirittura alle categorie foucaultiane del sorvegliare e punire e neppure le posizioni dei sostenitori ad oltranza della esclusività della valutazione formativa, ma si odono anche le voci di chi la ritiene complementare e non antitetica a quella sommativa.

La logica delle critiche alla Global Testing Culture  è per lo più quella di rilevarne i limiti, gli eccessi, ma anche per certi versi la inevitabilità, per la sua unicità al fine di comprendere, sia pure grosso modo, l’andamento degli apprendimenti nel mondo.

A fuoco viene messo il rapporto di dipendenza dei Paesi dagli organismi internazionali, i quali condizionano i sostegni finanziari al controllo delle condizioni di avanzamento dell’istruzione.

Si scopre poi che l’America Latina è un continente estremamente composito, con un Cile che presenta elementi di contiguità con la nostra realtà ed un Salvador in cui un certo liberismo degli anni ‘90 e 2000 ha avuto mano libera per gli esperimenti sociali piu arditi.Esiste poi un’area di Paesi in situazione intermedia, quali quelli del SudAsia e dell’EstEuropeo che hanno una particolare attenzione per gli strumenti di canalizzazione scolastica.

L’area più storicamente interessata da questi processi di valutazione è poi rappresentata dai Paesi nordici, di cui si scoprono aspetti anche inediti, quali le difficoltà incontrate  dalla molto decantata decentralizzazione svedese ed il loro  travagliato  affermarsi anche in Paesi pilota quali la Danimarca.

Nella Introduzione si afferma che la Cultura Globale dei Test (Global Testing Culture) permea oramai tutto il campo della Educazione, riconcettualizzandola.  Al punto che oramai è diffusa l’ equivalenza fra somministrazione ed uso dei test, accountability e qualità dell’educazione. I valori, i modelli culturali fondamentali, le ipotesi di fondo nel campo educativo sembrano derivare dai quadri di riferimento della Global Testing Culture.Infatti negli ultimi trent’anni si è registrata una grande espansione delle indagini standardizzate internazionali in un vasta maggioranza dei Paesi.

Leggi il testo completo con la sintesi e il commento dei 16 capitoli

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