Il Ministero dell’interno ha reso note le soluzioni per il rientro a scuola in tutte le Province approvate dalle Prefetture.
Finalmente compare anche la possibilità di lezioni di 45′. Quanti istituti le adotteranno non lo sappiamo, anche perché i 45′ sono per gli studenti non per gli insegnanti. In questa situazione di emergenza era, a nostro avviso, una delle soluzioni più idonee e non si capisce chi grida che la scuola “sarà sconvolta” con gli ingressi scaglionati di cui il secondo alle 10, affermando che entrando alle 10 si esce alle 16 ( negli IT e Ip con 6 ore di lezione al giorno) e non ci sarà tempo per i compiti. Ma se si adottassero le lezioni di 45′, entrando alle 10 si uscirebbe alle 14:30 e con una modificazione della didattica, non più concepita come lezioni frontali e compiti a casa forse si comincerebbe anche a immaginare una scuola che innova.
Soluzioni territorio per territorio
I documenti operativi prefettizi hanno concordato, con i partecipanti ai Tavoli di coordinamento, le soluzioni più appropriate, territorio per territorio, con l’obiettivo fissato dal d.P.C.M. del 3 dicembre 2020, del rientro in presenza del 75 per cento della popolazione studentesca.
Con particolare riferimento al comparto scolastico, le soluzioni, calibrate anche in modo variabile, prevedono:
- la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita dagli Istituti scolastici, articolata in due fasce (prevalentemente 8-14/10-16);
- la flessibilità in entrata (ad esempio, 7,45-8,00; 9,30-9,45);
- l’articolazione delle attività didattiche in 6 giorni, con frequenza il sabato, a turno;
- la riduzione a 45/50 minuti dell’ “ora scolastica” e, quindi, delle singole lezioni.
Trasporti
Per quanto concerne il comparto trasporti, sono state messe a disposizione le risorse finanziarie destinate a coprire i costi dei servizi aggiuntivi per potenziare, in modo corrispondente alla predetta percentuale del 75 per cento, il sistema dei trasporti in termini di mezzi e di kilometri percorsi (oltre 300 milioni di euro). Anche sulla base dell’Intesa, sancita il 23 dicembre scorso in Conferenza Unificata, sul Documento di “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico 2020-2021”, i documenti operativi prefettizi costituiranno la “certificazione dei servizi aggiuntivi necessari e ammissibili al finanziamento” da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Il 7 gennaio 50% dell’attività didattica in presenza
Le soluzioni prospettate ai tavoli di coordinamento sono state riesaminate per dare attuazione all’ordinanza del Ministro della salute del 24 dicembre, che, limitatamente al periodo dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, ha ridotto l’obiettivo del rientro dell’attività didattica in presenza al 50 per cento.
Le soluzioni Regione per Regione
In particolare,
- è stata confermata la soluzione prescelta di differenziare gli orari di ingresso e di uscita degli istituti scolastici interessati nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania (ad eccezione della provincia di Benevento che ha riportato l’ingresso su un unico turno), Friuli Venezia Giulia (ad eccezione della provincia di Gorizia che ha riportato l’ingresso su un unico turno), Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Toscana (ad eccezione della provincia di Lucca che già prevedeva esclusivamente una flessibilità in entrata). Per quanto riguarda il potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale, nelle predette Regioni, i servizi aggiuntivi previsti dai documenti prefettizi, parametrati al 75 per cento della popolazione studentesca interessata, saranno comunque operativi a partire dal 7 gennaio; ciò anche tenuto conto che la finestra temporale prevista dall’Ordinanza è considerata anche dalle Regioni un periodo utile per valutare l’impatto delle misure adottate (cosiddetto “stress test”).
- Hanno confermato l’organizzazione scolastica sulla base di un unico turno di ingresso le regioni Basilicata, Emilia Romagna, Molise, Sardegna (ad eccezione della provincia di Cagliari che, solo per i licei, mantiene il doppio turno di ingresso) e Veneto (ad eccezione della provincia Treviso, che ha confermato la scelta dei turni di ingresso del doppio turno di ingresso e uscita). Anche per queste Regioni i servizi aggiuntivi verranno dispiegati secondo le indicazioni contenute nei documenti operativi, salvo lievi riduzioni che potranno essere concordate con i rappresentanti del comparto regionale del trasporto.
- Nelle regioni Marche, Piemonte, Sicilia e Umbria. ove era stata prevista, sulla base del documento operativo prefettizio, la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita, la componente scolastica ha optato per riportare temporaneamente l’ingresso su unico turno, tenuto conto che la percentuale precedentemente prevista per il primo dei due turni di ingresso già corrispondeva al 50% della popolazione studentesca interessata. Anche per queste Regioni i servizi aggiuntivi verranno dispiegati secondo le indicazioni contenute nei documenti operativi prefettizi, salvo lievi riduzioni che potranno essere concordate con i rappresentanti del comparto regionale del trasporto.
- Anche in ragione della specialità di natura costituzionale, nelle province autonome di Trento e Bolzano sono state fissate autonome modalità di ripresa dell’attività scolastica in presenza, che tuttavia non presentano criticità sul piano del raccordo tra i comparti interessati.