È con piacere che presentiamo il libro di Davide Antognazza, Crescere emotivamente competenti. Come sviluppare le competenze socio-emotive a scuola, La Meridiana, 2017.
Davide Antognazza è stato per due volte relatore ai seminari ADi sui temi dell’educazione sociale ed emozionale, perché è estremamente competente in questo campo. All’interno dell’Università svizzera italiana, la SUPSI a Locarno, è responsabile del progetto “Chiamale emozioni”
Da circa dieci anni l’ADi si occupa di educazione sociale ed emozionale (SEL, Social and Emotional Learning), nella convinzione ora come allora, che essa sia il “missing piece”, il pezzo mancante, nelle scuole, come ci dice Maurice J. Elias della Rutgers University, uno dei massimi esperti in materia.
Ora, dopo tanti anni di enfasi sui soli apprendimenti cognitivi, ci si comincia ad accorgere di questo missing piece, sollecitati da un lato dall’apporto delle scienze cognitive, che hanno posto le competenze sociali ed emozionali fra i fattori essenziali per imparare e avere una vita sociale e relazionale appagante, dall’altro dai crescenti fenomeni di esclusione sociale, dal continuo aumento di casi di difficoltà di apprendimento, da una preoccupante diminuzione dell’autostima in molti ragazzi.
Questa maggiore consapevolezza del ruolo che le emozioni di ogni natura giocano nello sviluppo e nell’apprendimento dei bambini e dei ragazzi si scontra però con un’organizzazione scolastica e con pratiche didattiche che non sono ancora in grado di orientare l’educazione in tal senso.
Focalizzare l’azione educativa per sostenere lo sviluppo delle competenze sociali ed emotive in soggetti in età evolutiva – e in chi li educa – significa predisporre intenzionalmente una serie di interventi che si armonizzano con le consuetudini e gli obiettivi di apprendimento della vita scolastica.
Le competenze emotive e sociali sono educabili e il libro di Davide Antognazza ci aiuta a renderle concrete e vive nei nostri contesti.
È possibile utilizzare questo libro come una mappa, che aiuta a esplorare e percorrere questi territori. Secondo il libro non occorre applicare un programma per essere educatori emotivamente competenti, ma occorre porsi degli obiettivi chiari, perseguirli coerentemente e permeare le caratteristiche relazionali della propria professione di insegnanti con consapevolezza e competenza emotiva.
In ultima analisi, l’insegnamento è “un lavoro emotivo”, come afferma autorevolmente David Rose di CAST, Center for Applied Special Technology.