…e nel mezzo i decreti su tutor e scuole accreditate
a cura di Maurizio Maglioni
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[stextbox id=”info” mright=”200″ image=”null”]Grande è la confusione sotto il cielo[/stextbox]
A 4 giorni dalla scadenza dell’iscrizione al TFA ci sono ancora incertezze su procedure e strumenti. E intanto su tutto incombe il TFA speciale che rischia di vanificare quello “normale” immettendovi, senza nessuna selezione, migliaia e migliaia di docenti con tre anni di servizio. Questi scavalcheranno in qualsiasi graduatoria coloro che meritatamente avranno superato le tre prove di accesso al TFA e avranno percorso tutto il complesso iter formativo.
Nel frattempo sono in pubblicazione i decreti relativi ai tutor e quello relativo all’accreditamento delle scuole che accoglieranno i tirocinanti.
Nell’incontro del 22 maggio u.s. le Associazioni professionali si sono trovate di fronte a due decreti, di cui uno già pubblicato in Gazzetta ed uno ancora in bozza.
Di seguito le nostre osservazioni.
[stextbox id=”info” mright=”200″ image=”null”]Tutor del tirocinio DM 8-11-2011 in GU il 21-05-2012[/stextbox]
Considerato che ci siamo trovati di fronte a un Decreto comparso in Gazzetta Ufficiale il giorno prima dell’incontro, ci siamo limitati a pochissime osservazioni.
- Gli insegnanti che svolgeranno la funzione di tutor nelle scuole devono aver seguito uno corso di formazione apposito, poiché la funzione di tutor è un’attività complessa e specifica. Il tutor dovrà pianificare, seguire, correggere ed infine valutare e relazionare tutte le attività che il tirocinante svolgerà anche fuori dall’aula. Perfino il miglior docente dotato di un valido metodo didattico non può non essere formato per questa attività tanto innovativa quanto fondamentale per la formazione dei futuri docenti. E’ molto importante formare queste figure nelle scuole, le quali, anche al di là del TFA, potranno diventare punti di riferimento nella trasmissione del “mestiere” alle giovani generazioni di insegnanti.
- La seconda questione riguarda la retribuzione dei tutor di classe. Delle 475 ore di tirocinio almeno 150 sono ore di lavoro per il tutor che dovrà pianificare, seguire, correggere ed infine valutare e relazionare su tutte le attività del tirocinante. Se queste ore venissero retribuite come le attività non di insegnamento del fondo d’istituto avremmo un carico per tirocinante che nessuna scuola si addosserebbe volentieri. Occorre che il MIUR adotti strumenti di copertura come l’aumento del fondo di istituto per le scuole coinvolte e/o altri strumenti normativi come un parziale contributo obbligatorio degli atenei.
Altre osservazioni sono state fatte sui titoli dei tutor coordinatori e organizzatori, una duplice figura, peraltro, che lascia non poche perplessità.
[stextbox id=”info” mright=”200″ image=”null”]Scuole da accreditare per accogliere i tirocinanti.
Bozza DM ex DM 10 settembre 2010, n. 249[/stextbox]
La bozza prevede che le scuole che diventeranno sede di tirocinio siano scelte da una commissione dell’ufficio Scolastico Regionale,di cui fanno parte il direttore generale o un suo delegato e 4 esperti.
- L’ADi, memore di “innominabili” commissioni di valutazione, ha richiesto che gli esperti, nominati attraverso bando pubblico di selezione, abbiano esperienza di valutazione e accreditamento documentata attraverso l’iscrizione ad un albo di valutatori.
- Ha inoltre richiesto che alla stessa commissione sia affidata la valutazione annuale delle attività di tutoraggio ai fini della conferma dell’incarico alla scuola.
- Fra i requisiti richiesti alla scuola è importante che figuri che sono state avviateattività di formazione dei tutor.
- L’ADi ha infine dichiarato che l’intero impianto del Decreto non brilla né per chiarezza né per organicità. Viene data un’eccessiva importanza alla LIM, che andrebbe sostituita con “strumenti interattivi multimediali” e non vengono quantificati i requisiti minimi. Inoltre il testo è complessivamente male impostato con requisiti posti in parte entro il testo, in parte negli allegati.
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