9) DALLE SEZIONI PRIMAVERA ALLA SCUOLA DEI 2 ANNI
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Il PNRR dedica al sistema integrato 0-6  l’investimento maggior della Missione Istruzione, € 4,60 mld. Ciò nonostante, ad esso  sono dedicate solo 8 righe, mentre al potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola sono dedicate 3 pagine!

Non vi è dubbio che lo 0-6 rappresenti una delle criticità del nostro sistema educativo, con particolare riferimento allo 0-3, ossia agli asili nido, dove   il rapporto tra posti disponibili e il numero di bambini di età compresa tra 0 e 2 anni si colloca in media in Italia al 25,5 % ovvero 7,5 punti percentuali al di sotto dell’obiettivo europeo del 33% e 9,6 punti percentuali al di sotto della media europea. La cosa più grave sono le grandi difformità territoriali.

Nel PNRR non c’è nessuna pianificazione degli investimenti, non c’è nessun cenno a riforme, nemmeno nelle Linee Programmatiche.
È vero che lo 0-6 è regolato dal Dlgs 65/2017 e che sono appena uscite le Linee Guida, ma nessuno dei 2 provvedimenti risolve molti nodi aperti, quali:

  1. lo sviluppo delle sezioni primavera per i bambini di 24-36 mesi, che può essere un elemento strategico per l’ampliamento di questo settore, specialmente in una fase di calo demografico;
  2. lo sviluppo e la gestione dei poli scolastici che chiama in causa l’irrisolto rapporto fra amministrazione statale e amministrazioni locali,
  3. la grande disomogeneità nell’erogazione del servizio fra scuole infanzia statali e scuole infanzia e nidi comunali (ad es. calendario scolastico),
  4. le grandi differenze nelle condizioni normative e retributive del personale docente ed educativo fra le istituzioni statali e comunali, ecc.….

Il mancato decollo delle sezioni primavera

Di particolare interesse in questa situazione di grandi disparità territoriali e di forte calo demografico, sono le così dette sezioni primavera per bambini da 24 a 36 mesi, una sperimentazione mai decollata e ignorata dal PNRR e dalle Linee Programmatiche.

Alcuni dati per orientarci.

In Italia il numero delle sezioni primavera ammesse al finanziamento statale  nell’a.s. 2018-19 è stato di 1825.
Per quanto riguarda la collocazione geografica, sono di più dove ce ne è meno bisogno, nel nord Italia  993, nel centro  183; nel sud e nelle isole  764 .
Complessivamente le sezioni primavera (finanziate e non) associate ad un nido sono 225, quelle associate a scuole dell’infanzia sono 1.715 (5 sezioni sono associate a strutture che ospitano sia nido sia scuola dell’infanzia), ma delle 1715 sezioni primavera aggregate a scuole dell’infanzia,  1494 sono in scuole private, solo  158 in quelle statali, 63 comunali.

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I motivi del fallimento delle sezioni primavera nelle scuole statali  vanno ricercati innanzitutto  nella non disponibilità delle insegnanti in servizio, e nell’impianto ordinamentale che non ha al momento previsioni specifiche per la fascia 24-36 mesi. Tale mancanza fa sì che si debba ricorrere ad accordi con le Regioni, poiché quella fascia di età è rimasta di pertinenza regionale, con tutta la burocrazia che segue.

Da tempo ADi sostiene che occorre uscire dalla nebulosa sperimentazione delle sezioni primavera attraverso una specifica norma legislativa.

A questo fine è interessante richiamare quanto è stato fatto  in Francia con  la scuola dei 2 anni, corrispondente per l’appunto alle nostre sezioni primavera, in quanto a età dei bambini.

L’esempio della scuola dei 2 anni in Francia

In Francia la scuola dei 2 anni è regolata da uno specifico articolo di legge, l’articolo  L113-1 del Code de l’Education , che recita :”Le scuole dell’infanzia o le scuole primarie dove ci sono classi di scuole dell’infanzia,  nelle zone sia rurali che urbane, possono accogliere  bambini a partire dall’età di due anni, in condizioni educative e pedagogiche adeguate alla loro età, finalizzate al loro sviluppo motorio, sensoriale e cognitivo, come  specificato dal ministro dell’educazione nazionale. Questo servizio è organizzato prioritariamente nelle scuole situate in un ambiente sociale svantaggiato, sia nelle aree urbane, rurali o montane e nelle regioni d’oltremare”.

A differenza delle sezioni primavera, la scuola dei 2 anni francese è gratuita come la scuola 3-6 anni.  Fortemente  sviluppata  dal precedente governo socialista,  fornisce un servizio dove non arrivano gli asili nido,  ed è rivolta soprattutto alla popolazione svantaggiata.

Ora, se nella pianificazione, tutta da costruire, dello sviluppo degli asili nido, si tenesse conto non solo dei divari territoriali, ma anche del calo demografico, si comprenderebbe l’importanza di dare stabilità alle sezioni primavera, trasformandole con un articolo di legge in scuola dei 2 anni, dove il termine scuola non tragga in inganno, perché sono sezioni con un rapporto insegnante/bambini come nel nido e con un preciso piano pedagogico.

Uniformare la normativa degli insegnanti e degli educatori delle scuole dell’infanzia e dei nidi  comunali a quella degli insegnanti delle scuole statali

Infine nella costruzione del sistema integrato 0-6 si prospetta un altro problema: la difformità di condizioni normative e contrattuali fra personale insegnante ed educativo comunale e personale insegnante statale.

Considerata l’attuale incapacità di addivenire a una gestione unitaria fra servizi statali e comunali, si cerchi almeno di uniformare come primo passo la gestione del personale.

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