SOFT SKILLS O COMPETENZE TRASVERSALI E LORO VALUTAZIONE

di Davide Antognazza

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SOFT SKILLS O COMPETENZE TRASVERSALI

Introduzione

1Essendo in un contesto tecnico, non mi dilungherò troppo sul concetto di competenza che ha varie e possibili definizioni in letteratura, ma che comporta comunque uno spostamento dal “sapere” al “saper fare con quello che so”.

Questo spostamento ha chiaramente un impatto sulla didattica, che si incentra meno sui contenuti, ma più su situazioni di senso che gli allievi sono chiamati ad affrontare e risolvere, comunemente conosciute come “situazioni problema”.


Cenni su competenze e didattica per competenze

2Possiamo dire che l’approccio per competenze non è un metodo ma un modo di pensare alla formazione, dal momento che le competenze sono le capacità di un allievo di saper affrontare situazioni conosciute o nuove, mobilitando un insieme coordinato di saperi e di capacità/abilità all’interno di una disponibilità a coinvolgersi cognitivamente ed emotivamente. Le risorse sono i saperi, saper-fare e saper-essere necessari/conseguenti all’ apprendimento/acquisizione delle competenze

Mirare a competenze implica attività didattiche diverse dal far apprendere risorse: saperi (informazioni, nozioni, concetti) o saper-fare (procedure o strategie).

Le risorse possono:

  • essere necessarie per le competenze
  • derivare dalle attività di acquisizione delle competenze.

Le competenze richiedono situazioni didattiche aventi senso, significative, complesse (situazioni problema non a soluzione unica o attività per progetti), realistiche e produttive.

Framework OCSE PISA sull’apprendimento 2030

3Il tema dell’insegnamento per competenze e della loro valutazione, è attentamente e in misura crescente considerato nella riflessione pedagogica internazionale, come si può vedere dal framework OCSE sull’apprendimento 2030, riportato sopra, in cui conoscenze, abilità e attitudini sono allineate nel progetto di sviluppo di un futuro allievo che ricerca il suo benessere individuale e sociale.

Conseguentemente, le competenze trasversali finiranno anch’esse sotto l’occhio attento dell’indagine PISA, anzi alcune sperimentazioni sono già in corso.

Il piano della scuola ticinese sul costrutto di competenza

4Nella scuola ticinese da cui provengo, il tema delle competenze trasversali è entrato di diritto nei nostri piani di studio, coordinati a livello svizzero, con la stessa importanza delle discipline di insegnamento e con una specifica focalizzazione sui contesti in cui competenze e discipline dovrebbero interagire (vedi https://scuolalab.edu.ti.ch/temieprogetti/Pagine/pianodistudio.aspx).

Sulla base del costrutto di competenza il Piano di studio è quindi costruito attorno a tre dimensioni che non possono essere considerate a sé stanti, bensì nella loro interazione reciproca.

Le discipline si pongono come snodo chiave dell’incontro tre le competenze trasversali, CT, e i contesti di formazione generale (FG) qualificandosi in chiave epistemologica come strumenti di lettura del reale utili a promuovere lo sviluppo della persona la cui progressiva padronanza caratterizza il compito dell’educazione scolastica.

Competenze trasversali

  • Sviluppo personale
  • Collaborazione
  • Comunicazione
  • Pensiero riflessivo e critico
  • Pensiero creativo
  • Strategie di apprendimento

Contesti di formazione generale

  • Tecnologie e media
  • Scelte e progetti personali
  • Salute e benessere
  • Vivere assieme ed educazione alla cittadinanza
  • Contesto economico e consumi

Le competenze trasversali piu’ richieste

5Per terminare la mia veloce panoramica sul ruolo che le competenze stanno assumendo nel mondo della scuola, con l’intento di preparare un allievo anche alla propria vita sociale e lavorativa, mostro come sia il World Economic Forum (WEF), sia un’attività di formazione svolta nel 2017 per i direttori delle scuole pubbliche di Singapore, mettano al centro il discorso della promozione dello sviluppo delle competenze trasversali nei contesti di formazione formali e informali. Infine cosa si è detto al Congresso Internazionale sull’Intelligenza Emotiva in Australia.

Le soft skills del World Economic Forum (WEF)

  • pensiero critico
  • problem solving complesso
  • creatività (video su ted.com)
  • gestione delle persone – comunicazione)
  • coordinarsi con gli altri – collaborazione)
  • intelligenza emotiva

Singapore: formazione direttori

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Anche qui fondamentali le soft skills.

Attorno ai core values posti al centro ruotano:

 1) self awareness, 2)self management, 3) social awareness, 4) relationship

   management, 5) responsible decision making,

circondate da: 1) civic literacy-global awareness-and cross cultural skills, 2) critical and

  inventive thinking, 3) communication- collaboration and information skills,

Nell’ultimo cerchio il tipo di persona che si è con queste competenze:

 1) confident person, 2) self directed learner, 3) active contributor, 4)

 concerned citizen

 Australia: competenze socio-emotive

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Al Congresso Internazionale sull’Intelligenza Emotiva che si è svolto la scorsa settimana in Australia, in una delle presentazioni si è sottolineato quali saranno le due competenze essenziali nel futuro:

  1. le ICT,
  2. le competenze socio-emotive.

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Qualche esempio di attività «ibrida»

Lavoro da quindici anni nella formazione insegnanti, conosco l’impegno che questa professione richiede e le resistenze che l’introduzione di ogni nuovo programma o metodologia implica. Vi metto qui due attività che abbiamo sperimentato in Ticino, una di matematica, l’altra di educazione artistica (livello quarta elementare) in cui perseguiamo allo stesso tempo l’acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di competenze trasversali. Alla critica sulla mancanza di tempo per fare “cose nuove”, rispondo che la necessità di collaborare, di esercitare il pensiero critico, di essere creativi, sono già insite nelle attività scolastiche, e la progettazione per competenze non fa altro che evidenziare dal punto di vista degli obiettivi educativi quello che gli allievi sono chiamati a fare, a volte senza preparazione e comunque non in maniera esplicita.

1^ attività

Breve
descrizione

  • Realizzare un grande telo partendo da un opera di Paul Klee “il Nilo”, come opportunità di confronto e di riflessione all’attuale problema migratorio.
  • Le migrazioni sono in una fase di picco storico, nelle nostre aule sono arrivati diversi bambini da paesi in guerra. Sviluppiamo un progetto che ci permetta di riflettere, di costruirci un opinione personale, di sviluppare atteggiamenti di apertura, di disponibilità, di condivisione e collaborazione.
    11-2
  • Il lavoro sarà svolto dall’intero istituto (122 bambini dai 3 ai 11 anni che lavoreranno insieme in gruppi misti).

Breve
descrizione

  • Collaborazione:
    attraverso uno spirito collaborativo sviluppare le strategie necessarie atte a favorire l’accettazione alla diversità.
  • Sviluppo personale:
    disponibilità a mettersi in gioco in un lavoro comune apportando le proprie scelte personali sviluppando progressivamente la propria autonomia.
  • Pensiero riflessivo e critico:
    organizzare il proprio lavoro e revisionare il proprio agire nella sua produzione.

Situazione
problema

  • utilizzare lo spazio del telo, gli strumenti e il materiale in modo da ottenere un lavoro autogestito da proporre alla popolazione.

 

2^ attività

Presentazione (sintetica introduzione al percorso)

UNA CITTÀ A CARATTERI MOBILI

La proposta, rivolta ad allievi di IV o di V classe suddivisi in coppie, intende promuovere le attività di progettazione e di costruzione di una città costituita da cubetti di legno, nel rispetto di determinati vincoli.
Come lavoro individuale, poi, ciascun alunno passerà dallo spazio al piano producendo su carta una mappa della città costruita.

Traguardi
di apprendimento

Traguardo di competenza focus trasversale da promuovere

Pensiero riflessivo e critico (sapersi distanziare dai fatti e dalle informazioni come pure dalle proprie azioni.

+ Considerazione risorse e vincoli (richiamare l’attenzione al contesto di azione e alla fattibilità delle proprie scelte ed azioni in rapporto alle variabili contestuali).

Eventuali prerequisiti (obiettivi di conoscenza e abilità disciplinari e/o riferimento alle competenze trasversali).

  • Conoscere i nomi delle figure geometriche.
  • Conoscere le principali misure.
  • Saper usare i principali strumenti di misura.

Situazione
problema

Descrizione della situazione problema intorno a cui sviluppare il percorso formativo

Si deve costruire una città con costruzioni formate ciascuna da 7 cubetti accostati faccia a faccia, tutte diverse l’una dall’altra.

LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE TRASVERSALI

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È evidente che, trattandosi di ambito scolastico, oltre alla questione didattica si aprono problemi di valutazione, problemi tra l’altro nuovi vista la natura dell’oggetto da valutare, difficilmente misurabile in termini numerici. Occorre quindi un approccio differente.

Uno strumento per la valutazione: le rubriche

10Presento qui qualche possibile soluzione alla questione valutazione delle competenze trasversali tramite rubrica. Conoscete già lo strumento, da utilizzare (con parsimonia, visto che ogni rubrica va preparata e presentata agli allievi in relazione a quello che si vuole valutare) all’interno di singole attività o in un determinato periodo dell’anno scolastico. Nel mio modello, a fianco di precisi indicatori di processo e di prodotto è possibile inserire qualche indicatore osservabile relativo alle competenze trasversali, decidendo il “peso” che queste competenze avranno sulla valutazione finale

La rubrica è lo “strumento” di valutazione per identificare e chiarire aspettative specifiche relative a una data prestazione e per indicare come si sono raggiunti gli obiettivi prestabiliti.

Le rubriche permettono allo studente di riflettere su ciò che “sa fare con ciò che sa”.

La rubrica consiste in una scala di punteggi prefissati e di una lista di criteri che descrivono le caratteristiche di ogni punteggio della scala.

Alcuni vantaggi derivati dall’uso delle rubriche

Le rubriche rendono trasparenti le attese degli insegnanti relativamente al compito da svolgere e alle abilità da possedere.

Le rubriche aiutano gli studenti a giudicare la qualità dei propri lavori.

Come si “costruisce” una rubrica?

Facendosi guidare da alcune domande:

  • Quali dimensioni/ competenze/ obiettivi ritengo fondamentali da raggiungere con questa attività?
  • Quali sono i comportamento osservabili che mi indicano il raggiungimento di queste attività?
  • Quali livelli di prestazioni sono ipotizzabili in questo contesto-classe?

 

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2

1

“Peso”

Vocabolario

Usa un vocabolario ampio e appropriato, utilizzando anche nuove parole.

Usa un vocabolario ampio e appropriato.

Usa un vocabolario a volte troppo semplice, a volte troppo complesso.

Il vocabolario è semplice o inappropriato.

30%

Accuratezza del racconto

La storia contiene tutti i punti principali e parecchi dettagli del racconto originale.

La storia contiene tutti i punti principali ed alcuni dettagli del racconto originale.

La storia contiene i punti principali del racconto originale.

La storia tra lascia parti importanti del racconto originale.

30%

Conoscenze

A distanza di qualche giorno, ricorda autore, titolo e le parti principali della storia.

A distanza di qualche giorno ricorda autore, titolo e alcune delle parti principali della storia.

A distanza di qualche giorno ricorda il titolo e alcuni dettagli della storia.

Fatica a ricordare senza aiuto.

30%

Ascolto attivo

Ascolta attentamente gli altri, non appare annoiato né si distrae o disturba.

Ascolta attentamente gli altri, raramente appare annoiato, si distrae o disturba.

Ascolta, anche se qualche volta appare annoiato. Una o due volte disturba.

Non ascolta con attenzione. Distrae i compagni, fa altro.

10%

Grazie per l’attenzione.

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