I tassi di abbandono scolastico in Italia sono sempre più alti e costituiscono una ferita sanguinosa nel nostro Paese, soprattutto nelle regioni meridionali, ma non soltanto. Ragazzi che abbandonano la scuola a 14, 15, 16 anni, soprattutto negli istituti professionali, in prima e seconda superiore. Molti ragazzi non tengono il ritmo scolastico e in qualche modo escono affranti, delusi. Si tratta di un fallimento collettivo che riguarda un po’ tutti noi. È un fallimento culturale e anche economico perché sono tanti i talenti sprecati, è un fallimento sociale, umano.
È anche vero che il nostro mestiere, come diceva don Lorenzo Milani, è “il mestiere dei fiaschi”, nel senso che ogni educatore dovrebbe sapere che ciò che lo attende non è soltanto il successo, ma è spesso anche il fallimento e lo si dovrebbe accettare. Tuttavia, dobbiamo ammettere che non possiamo più tollerare una ferita così. E quindi si tratta di riflettere, di capire cosa potremmo fare. Tante cose sono state fatte negli anni anche a livello territoriale nel nostro Paese e ci sono tante azioni virtuose importanti da cui potremmo prendere ispirazione.
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