Bene, Bellezza e Guadagno per la creazione di valore nell’educazione

di Sara Martinelli, Isabel de Maurissens, Maria Chiara Pettenati - INDIRE

Tsunesaburo Makiguchi, educatore riformista
Tsunesaburo Makiguchi, educatore riformista

Educazione per la creazione di valore è l’espressione con cui Tsunesaburo Makiguchi – educatore riformista, scrittore e filosofo giapponese, maestro e preside di scuola elementare – definisce la sua proposta per un “nuovo sistema educativo”. Makiguchi vive tra il 1871 e il 1944, in un periodo di forti cambiamenti in cui il Giappone si trasforma da Paese agricolo a Paese industrializzato, fino a diventare una vera e propria potenza mondiale che coincide anche con l’avvento di un regime totalitario a forte impronta nazionalista. Da maestro elementare si interroga per tutta la vita sul ruolo dell’educazione. Il suo punto di partenza è la composizione del libro La geografia della vita umana (1903), testo ancora di grandissima attualità, in cui vede nella geografia non una disciplina a sé stante, ma il luogo di intersezione di tutte le altre discipline e il contesto in cui sviluppare tutte le competenze necessarie per la vita poiché è la materia che spiega la relazione dell’uomo con tutti gli altri aspetti della vita. Scrive Makiguchi: «la relazione persona/pianeta riguarda tutto quello che facciamo e tutti gli aspetti della nostra esperienza» e individua i problemi maggiori dell’uomo proprio nella carenza di questa relazione. Lo sviluppo del potenziale individuale che diviene azione sociale promosso da Makiguchi sembra riecheggiare, cento anni più tardi, le “competenze di cittadinanza” così come sono descritte nel framework OCSE PISA 2018 che pone l’attenzione proprio sui valori, sulle conoscenze, le abilità e le attitudini, introducendo l’idea “sebbene ci siano gruppi (nazionali, etnici, religiosi e culturali) diversi, tuttavia ogni individuo è l’intersezione di più appartenenze differenziate ed in quanto tale si presenta come un unicum in cui i legami di appartenenza sono molto diversi e quindi nessuno decisivo”.

Il suo pensiero è vicino a quello di altri educatori riformisti, quali Maria Montessori (1870-1952) e John Dewey (1859-1952), con cui condivide la visione di un approccio olistico allo sviluppo umano, l’attenzione alla dimensione dell’esperienza, l’antiaccademismo e una pedagogia centrata sulla realizzazione dell’individuo e sull’obiettivo della felicità. Proprio il tema della felicità è centrale nella sua visione pedagogica; Makiguchi, chiedendosi quale sia il fine dell’educazione, trova la risposta nel fatto che il fine dell’educazione coincida con quello stesso della vita, ovvero la felicità.

Makiguchi Memorial Hall, Tokyo
Makiguchi Memorial Hall, Tokyo

Ma in cosa consiste la felicità? Secondo Makiguchi la felicità consiste nel creare valore: gli esseri umani non possono creare materia, ma possono creare valore. Individuare i valori e gli scopi verso cui orientiamo la nostra vita e insegniamo ai giovani a orientare la loro, è quindi un’azione di fondamentale importanza. In questo senso il filosofo giapponese prende le distanze rispetto alla triade “vero, bene, bellezza”, in particolare in risposta al pensiero neokantiano diffuso nella sua epoca, e sostiene che bene e bellezza appartengono a una diversa categoria di pensiero rispetto alla verità. Ovvero, mentre bene e bellezza mettono in relazione il soggetto con l’oggetto, la verità riguarda esclusivamente l’oggetto in sé privo di relazione dialettica. Per questo Makiguchi sostituisce il concetto di “verità” con quello di “valore” e tra il 1930 e il 1934 scrive la sua opera principale: “Educazione per la creazione di valore” in cui esprime la sua teoria. Nello specifico, egli sostituisce la triade “vero, bene, bellezza” con: “guadagno (o beneficio), bene, bellezza” dove il guadagno si riferisce all’espressione individuale del singolo, ciò che fa avanzare la vita dell’individuo in modo olistico. Ed è proprio quando una persona persegue nelle sue azioni bene, guadagno e bellezza che si incammina lungo il sentiero che conduce alla creazione di valore e, di conseguenza, alla felicità.

Nell’“Educazione per la creazione di valore” si legge: «Diversificandosi totalmente dalla verità, che identifica le qualità essenziali dell’oggetto, il valore è la misura della sua utilità per colui che lo valuta. Gli esseri umani non si curano di ciò con cui non hanno rapporto. Solo le cose che hanno qualche effetto su di noi richiedono una chiara consapevolezza: più sono importanti nella nostra vita meno possiamo permetterci di ignorarle». Quindi, in un’ottica di salvaguardia della bellezza, Makiguchi sostiene che solo se l’uomo sente che qualcosa lo riguarda e ha una relazione con lui allora sarà disposto anche a curarsene.

Nel 1929 Makiguchi incontra il Buddismo di Nichiren Daishonin nel quale trova una filosofia della vita perfettamente coerente e rispondente alla sua visione che conferisce pragmaticità e spessore ai suoi ideali; ad esempio il concetto buddista di “interdipendenza” spiega perfettamente quell’infinita rete di relazioni reciproche che l’uomo intesse con l’ambiente e con gli altri esseri umani. Nel 1930, insieme al suo discepolo Josei Toda, fonda la Soka Kyoiku Gakkai (La Società Educativa per la creazione di valore), con l’intento di promuovere i valori umani per mezzo dell’educazione. Le opinioni espresse da Makiguchi non tardano ad attirare l’attenzione del governo, che con l’approssimarsi della guerra chiede un sostegno da parte di tutti i gruppi religiosi per rafforzare la figura dell’Imperatore e che proprio attraverso l’educazione intende creare dei perfetti cittadini-soldato. Nel 1943 l’organizzazione viene soppressa [1] e Makiguchi arrestato (6 luglio 1943); muore quindi in carcere il 18 novembre 1944, difendendo fino alla fine i propri ideali e manifestando con il proprio comportamento quella solidità e integrità dell’individuo che aveva cercato per tutta la vita di trasmettere attraverso la sua azione educativa.

“Educazione soka” di Daisaku Ikeda
“Educazione soka” di Daisaku Ikeda

Il suo spirito e le sue idee però non si perdono e la sua eredità viene portata avanti dal suo diretto discepolo, Josei Toda (1900-1958), anch’egli maestro elementare, e poi da Daisaku Ikeda (1928), rispettivamente secondo e terzo presidente di quella che ormai è diventata la Soka Gakkai Internazionale [2], un’associazione laica presente oggi in 192 Paesi del mondo che promuove i valori della pace, della cultura e dell’educazione. L’idea che la trasformazione della società sia possibile solo a partire dalla trasformazione di ogni singolo individuo è espressa mirabilmente nell’espressione “Rivoluzione Umana” [3] che da’ il titolo a un’opera di Daisaku Ikeda che inizia con queste parole: “La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità».

Il termine ‘soka’ [4] è un neologismo che ha origine dalla crasi tra le parole sozo (creazione) e kachi (valore) e che oggi viene utilizzato anche per definire l’educazione portata avanti dagli istituti fondati dalla Soka Gakkai Internazionale.

La filosofia delle scuole soka: le scuole della vita 

Il principio ispiratore delle scuole Soka consiste nel rispetto assoluto della dignità della vita, da cui deriva il compito preminente “[…] di allevare esseri umani autosufficienti che possono creare valore nella propria vita e nella società”. (Soka University e Soka Gakuen Educational Foundation 2001). Le scuole Soka hanno avuto una grande espansione, anche fuori dal Giappone, non solo a livello della scuola primaria e secondaria, ma anche nell’Istruzione superiore.

L’educazione Soka trova attualmente la sua realizzazione pedagogica applicata in 18 scuole del sistema scolastico Soka: sei scuole materne in Brasile, Hong Kong, Giappone, Corea, Malesia e Singapore; due scuole elementari in Giappone e una in Brasile; due scuole medie e superiori in Giappone; la Soka Junior Women’s College a Tokyo; l’ Università Soka di Tokyo; e la Soka University of America negli Stati Uniti (Bogen, 2019). In Italia, ad oggi, non è stato ancora fondata nessuna scuola Soka.

Studenti della Soka University Makiguchi, Tokyo
Studenti della Soka University, Tokyo

Allo scopo di formare persone capaci che contribuiscano a migliorare il mondo, l’Ateneo della Soka University giapponese ha adottato le seguenti tre linee guida: “Sii il più alto centro del sapere umanistico // Sii la culla di una nuova cultura // Sii una fortezza di pace per l’umanità”. L’educazione soka, in coerenza con la teoria del valore, ha un approccio di tipo umanistico che mira a sostenere la crescita degli studenti sia dal punto di vista fisico e mentale (secondo quella visione integrata dell’individuo che proponeva Makiguchi) sia a rafforzare le loro abilità e competenze in modo che contribuiscano alla società in qualità di cittadini globali.

La Soka Gakkai Internazionale è oggi anche una Ong (Organizzazione non Governativa) dell’ONU che porta avanti molte iniziative dedicate alla pace e all’educazione rivolte alla società civile [5]. In occasione della Conferenza di Johannesburg 2002, Ikeda presenta il documento “Educare a un futuro sostenibile” in cui sottolinea l’importanza di un aumento globale di consapevolezza articolato in quattro stadi [6]: Conoscere; Riflettere; Dare potere alle persone; Proporre un modo di vivere contributivo. Quest’ultima espressione in particolare riprende una definizione di Makiguchi, che esprime un modo di vivere fondato sulla consapevolezza dell’interdipendenza e dell’interazione della vita umana.

Ogni anno, a partire dal 1983, il 26 gennaio Ikeda presenta all’ONU una “Proposta di pace” che affronta le tematiche della società contemporanea offrendo un punto di vista umanistico fondato su una visione integrata della persona e proponendo scambi interculturali che riportano al centro il valore del dialogo.

Daisaku Ikeda, filosofo buddista, costruttore di pace, educatore, scrittore
Daisaku Ikeda, filosofo buddista, costruttore di pace, educatore, scrittore

Daisaku Ikeda, terzo Presidente della Soka Gakkai ha dialogato con moltissime personalità impegnate in vari settori della società in tutto il mondo, e tra questi anche con l’imprenditore italiano Aurelio Peccei (1908-1984), co-fondatore del Club di Roma, l’associazione non governativa, che ha pubblicato uno dei primi Report (“The limit of Growth”, 1972) con cui gli scienziati denunciavano l’insostenibilità del mondo, i limiti delle risorse naturali e i relativi limiti della crescita economica pubblicando il Rapporto Meadows.  Proprio in occasione del dialogo intrattenuto con Ikeda, Peccei afferma: «La gamma di capacità ancora dormienti in ciascun individuo è così grande che queste possono essere trasformate nella più grande risorsa umana. Solo sviluppando tali capacità, adeguate alla nostra nuova condizione nel mondo attuale, potremo porre ordine e armonia nelle nostre vite e nella relazione con la natura, progredendo verso il futuro». [7]

E’ questo uno straordinario incoraggiamento che coniuga la finalità dell’azione educativa con le ricadute di uno sviluppo autenticamente sostenibile per l’umanità e per il pianeta. Così come Makiguchi si ispira ai grandi pensatori riformisti del sistema educativo dell’Occidente (Dewey, Montessori), è interessante forse oggi gettare un ponte verso l’Oriente per ricordarci – sia come esseri umani sia come educatori – che dentro ciascuno esiste il potenziale innato di creare valore: “Il criterio fondamentale per determinare il valore, secondo Makiguchi, è se qualcosa arricchisce o meno, fa avanzare o impedisce la condizione umana. Lo scopo supremo dell’educazione creativa Soka è quello di far crescere persone di carattere che si sforzano in continuazione per il bene più grande, quello della pace, persone dedite alla protezione della vita e capaci di creare valore persino nelle circostanze più difficili”. (D. Ikeda, 2016)

***Note***

[1] Al momento della soppressione la Soka Kyoiku Gakkai contava circa 3.000 membri.
[2] Soka Gakkai International: https://www.sgi.org/; Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai: https://www.sgi-italia.org/
[3] Espressione coniata dal secondo Presidente Josei Toda e poi utilizzata da Daisaku Ikeda come titolo di un’opera in12 volumi in cui si narrano, in forma romanzata, gli eventi che hanno coinvolto la Soka Gakkai e i suoi membri dopo la morte di Makiguchi. Il romanzo inizia proprio con il rilascio di Toda dal carcere.
[4] Il termine fu suggerito da Toda a Makiguchi.
[5] Solo a titolo di esempio si riportano i titoli delle mostre realizzate dalla SGI: Semi del cambiamento; Carta della Terra e il potenziale umano; Semi di speranza: visioni di sostenibilità, passi verso il cambiamento; Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari.
[6] Nello specifico, i termini vengono così spiegati: Conoscere: includere i temi dell’agenda nel curriculum dei primi anni di scuola; Riflettere: l’educazione deve ispirare la convinzione di avere il potere e la responsabilità di apportare un cambiamento positivo su scala globale; Dare potere alle persone: l’etica deve essere sentita come un tipo di impegno personale; Un modo di vivere contributivo: promuovere un tipo di esistenza fondata sull’interdipendenza e l’interazione.
[7] Ikeda, A. Peccei, Campanello d’allarme per il XXI secolo, Esperia, Torino 2014.

 

§ Bibliografia §

Pedrizzi, T. (2019) Competenze globali, preparare i nostri giovani per un mondo inclusivo e sostenibile. Il framework di“Competenza Globale di OCSE PISA, ADI
Ikeda D., L’educazione Soka, Esperia, Milano 2016.

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