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Lombardia Passaggio volontario degli Istituti Professionali alla Regione

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Lombardia: Passaggio volontario degli Istituti Professionali alla Regione
Il 16 marzo 2009 il ministro Gelmini e il presidente della Regione Lombardia Formigoni hanno sottoscritto un’Intesa per avviare la piena attuazione del governo regionale della formazione e dellistruzione professionale come vuole il nuovo Titolo V.

Mariastella Gelmini e Roberto Formigoni
Mariastella Gelmini e Roberto Formigoni

L’Intesa del 16 marzo 2009

Il 16  marzo 2009 il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni hanno sottoscritto un’Intesa per avviare la piena attuazione del governo regionale non solo della formazione ma anche dell’istruzione professionale come vuole il nuovo Titolo V.
Tale Intesa  giunge al termine di una lunga trattativa per eliminare i rispettivi contenziosi creatisi durante il ministero Fioroni,  dopo l’approvazione della Legge Regionale n.19/2007, che aveva costruito un quadro normativo per dare attuazione alle competenze regionali in ottemperanza al nuovo dettato costituzionale.

Questa decisione – ha sottolineato il presidente Formigoni – chiude di fatto un contenzioso lungo due anni, durante i quali la Lombardia aveva contestato al Governo nazionale il tentativo di ricondurre indebitamente l’intera materia dell’istruzione professionale nella sfera delle competenze statali. E’ un segnale promettente, per la Lombardia, di un’autentica attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione”.

Passaggio volontario e sperimentale degli Istituti Professionali al sistema regionale di formazione

br9_lombardiaPrimo frutto dell’Intesa è il passaggio, per il momento sperimentale e volontario, degli Istituti Professionali al sistema regionale di formazione.
E’ l’inizio di un percorso che potrebbe interessare anche altre Regioni,  indipendentemente dal loro colore politico, nonostante gli strali lanciati dell’ex-sottosegretario Mariangela Bastico.

Se ne stupiranno, forse, solo coloro che non avevano ancora preso atto che con  il varo della legge 40/2007 il Ministro Fioroni, per assicurare agli Istituti Professionali la permanenza nel sistema statale, aveva sottratto loro la possibilità di erogare le qualifiche triennali, di competenza regionale, lasciando loro la sola possibilità di attribuire il titolo quinquennale. Donde i bizantinismi di chi, per mantenere gli istituti professionali in capo al ministero, è andato inventandosi soluzioni “fantasiose” che nella realtà preconizzavano per i professionali un ruolo da tecnici di serie B.
Come noto, l’ADi ha ripetutamente e responsabilmente preso posizione contro questa deleteria parte della legge 40/2007 (si veda ad es. l’ultimo documento Istituti Professionali alla  ricerca dell’identità perduta) per cui non può che compiacersi di questo primo, per quanto parziale, passaggio di competenze.

Istituti Professionali: mantenimento di qualifica triennale, diploma quadriennale, 5° anno integrativo

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Ora gli Istituti Professionali lombardi potranno erogare la qualifica di terzo anno, il diploma di quarto anno valido per l’accesso a pubblici concorsi e proiettare i propri allievi interessati nel sistema dell’istruzione terziaria attraverso un quinto anno di raccordo.

Anche il Diploma esce dalle nebbie cui era stato confinato dai tentativi di mediazione operati in sede di Legge regionale 19/2007, in cui si era parlato solo di Certificazioni, con gravi ricadute sulla possibilità di espansione di questo livello di formazione.

Si profilano anche all’orizzonte percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore della durata di tre anni, in quanto prosecuzione  dei percorsi di Istruzione e formazione professionale di secondo ciclo.

Possibilità di attivare simili percorsi anche per gli Istituti Tecnici

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Queste opportunità non saranno però riservate ai soli Istituti Professionali: anche gli Istituti Tecnici, attraverso apposite modalità, potranno decidere di proporre  questo tipo di corsi  in aggiunta al loro normale diploma.

La precedente esperienza lombarda

br9_lombardia_aQuesta operazione del resto si innesta su di un terreno già largamente preparato da una fruttuosa collaborazione fra la Regione e l’USR della Lombardia. Da tre anni Istituti Professionali Lombardi – unici in Italia – erogano anche la qualifica di formazione professionale regionale, grazie ad un percorso costruito in parallelo ai Centri di Formazione Professionale regionali.

Piano degli studi

br9_gelminiformigoni_cIl piano studi degli Istituti Professionali rimarrà per ora invariato, salvo l’adozione di tutte le  forme di flessibilità previste dalla normativa nazionale e già utilizzate nella esperienza precedente.

Va ricordato che la Regione Lombardia, nei due anni precedenti, si è già dotata di norme sui contenuti da erogare attraverso gli Obiettivi Specifici di Apprendimento e di regole concernenti le modalità di passaggio fra i sistemi ed anche la struttura dell’esame finale. E’ pertanto presumibile che queste costituiranno i punti di riferimento anche degli Istituti Professionali sperimentatori.

E i docenti?

br9_gelminiformigoni_dCiò che generalmente però più interessa  è che cosa potrà cambiare nella situazione dei docenti.

In questa fase non si parla di passaggio dei docenti di tali istituti al sistema regionale, perché tale passaggio dovrebbe, in forza degli accordi vigenti, riguardare i docenti di tutto il sistema di istruzione, come vuole la Costituzione e come da sempre la nostra associazione sollecita.

Non è improbabile che ciò possa avvenire nelle diverse regioni in modo scaglionato (a geometria variabile, dicono gli addetti ai lavori) come è avvenuto in questo caso.

Ciò che potrà invece cambiare saranno, oltre ai criteri concernenti le attività di formazione ed  i criteri di utilizzazione del personale, soprattutto le modalità dei trattamenti  economici accessori di carattere premiale, che finora sono stati definiti allo stesso modo a livello nazionale.

Allegati

Intesa Miur e Regione Lombardia con allegato tecnico 16 marzo 2009

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