Si confermano le preoccupazioni manifestate
alla nomina del Comitato di selezione
[stextbox id=”grey” image=”null”][/stextbox]
Un comunicato del MIUR rende noto che Il Ministro Carrozza, ha nominato come nuovo Presidente dell’Invalsi, la professoressa Anna Maria Ajello, ordinario di psicologia dello sviluppo alla Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma.
Senza nulla togliere ai meriti accademici della Prof.ssa Ajello, le preoccupazioni che abbiamo manifestato all’atto della nomina del Comitato di selezione, ci sembrano confermate.
Ciò che oggi si può rilevare è il prevalere di una visione tradizionale che non ha mai sostenuto con coraggio e determinazione le valutazioni standardizzate esterne a livello nazionale e internazionale come strumenti indispensabili alla modernizzazione del nostro sistema scolastico.
Nessun giudizio aprioristico, valuteremo l’operato del nuovo Presidente alla luce dei fatti, nella speranza che voglia arricchire l’azione dell’INVALSI senza scardinare ciò che l’Istituto ha già fatto.
Una cosa va invece detta da subito a chiare lettere: tutti i cittadini, non solo le persone di scuola, hanno diritto alla trasparenza delle procedure. Il Ministro renda noti i nominativi dei 21 candidati e i 4 indicati dal Comitato, su cui il Ministro ha operato la scelta.
Si ha ora notizia che i 4 nominativi formulati dal Comitato di selezione sarebbero:
Annamaria Ajello, Pietro Lucisano, Giorgio Allulli, Luciano Modica
Se così fosse, le critiche a suo tempo espresse sul Comitato e sul Ministro che l’ha nominato, sarebbero confermate.
Riceviamo da Giorgio Allulli e correttamente pubblichiamo
GIORGIO ALLULLI
Ho scoperto, grazie al vostro sito, sempre ricco di informazioni, che il mio nome era tra i quattro proposti al Ministro per la Presidenza Invalsi.
Quello che mi è piaciuto meno, con tutta franchezza, è che lo abbiate considerato, insieme agli altri nominativi, come il segno del “prevalere di una visione tradizionale che non ha mai sostenuto con coraggio e determinazione le valutazioni standardizzate esterne a livello nazionale e internazionale come strumenti indispensabili alla modernizzazione del nostro sistema scolastico”.
Contesto questa affermazione.
Tutta la mia carriera professionale testimonia esattamente il contrario. Come direttore del settore istruzione del Censis ho sempre insistito sulla necessità di utilizzare le prove standardizzate per la valutazione del sistema scolastico italiano. Ci sono parecchi documenti in proposito. Nel 1992 sono stato il primo ad usare i test per valutare la riforma della scuola elementare. Durante tutta l’esperienza trentina come presidente del Comitato di valutazione ho sempre utilizzato i test come strumento fondamentale per valutare il sistema trentino. Utilizzavamo sia gli strumenti prodotti dall’IPRASE, sia gli strumenti prodotti dall’Invalsi, sia i risultati delle rilevazioni internazionali: OCSE PISA, TIMMS e PIRLS. Ci sono sei rapporti del Comitato di valutazione a dimostrarlo.
All’Isfol ho realizzato nel 2009 la prima iniziativa di valutazione nazionale del sistema di FP attraverso i test. Dunque non mi spiego proprio perchè la Commissione, nel propormi, dovrebbe aver sostenuto una visione tradizionale contraria ai test.
Mi dispiace che l’ADI, che oltretutto ho sempre stimato per l’incisività delle sue posizioni e per l’accuratezza delle informazioni fornite (mi sono recentemente complimentato con la vostra Tiziana Pedrizzi per l’analisi che ha fatto dei dati OCSE-PISA) dia dei giudizi così approssimativi ed inadeguati sulla mia attività in una materia, come quella della valutazione, alla quale ho dedicato tutta la mia vita professionale.
Giorgio Allulli
RISPOSTA DELL’ADI
Ci dispiace sinceramente che Giorgio Allulli si sia risentito dell’ultima frase del nostro comunicato, che si riferiva alla critica ampiamente fatta dall’ADI alla nomina del comitato di selezione da parte del Ministro. Critica risultata fondata alla luce dell’esclusione aprioristica di nomi prestigiosi dalla rosa dei quattro ( a proposito non dovevano essere cinque?); sempre che la rosa sia confermata con la dovuta pubblicizzazione dell’intera procedura.
Vorremmo aggiungere che dal momento che recentemente il Ministero era già pesantemente intervenuto con la nomina a Direttore generale dell’INVALSI di un Direttore in pensione del MIUR, Lucrezia Stellacci, secondo un costume quantomeno disdicevole che si ripropone nel tempo, si poneva ancor più la necessità di mantenere al Presidente dell’Istituto quelle caratteristiche innovative a suo tempo introdotte con la nomina di Piero Cipollone e poi con Paolo Sestito. Caratteristiche che oltre alle personali capacità, erano rappresentate dal rinnovamento generazionale, dall’innesto di discipline che il nostro sistema istruzione tende costantemente, e con gravi danni, a tenere lontane come corpi estranei, e da effettivi collegamenti e collaborazioni con istituti e centri di ricerca internazionali.