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Il 12 aprile le organizzazioni sindacali hanno avuto un incontro presso il MIUR, durante il quale hanno trattato anche di reclutamento. Ciò che traspare dai comunicati sindacali è la richiesta di nuove sanatorie che si affiancano al concorso fortemente voluto dal Ministro. A quanto è dato capire, non sarebbe un concorso distinto dall’abilitazione, come giustamente auspicato dal sottosegretario Ugolini, ma il solito concorso abilitante con strascichi nelle graduatorie “inesauribili”, come è facile immaginare.
[stextbox id=”info” mright=”80″]Le due ipotesi di cui si parla per indire un nuovo concorso[/stextbox]
1^ ipotesi
Dare applicazione alla legge 244/2007, Finanziaria 2008 (ministro P.I. Fioroni), la quale ha previsto all’art. 2 comma 416 l’adozione di un Regolamento che deve definire “la disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale e dell’attività procedurale per il reclutamento del personale docente, attraverso concorsi ordinari, con cadenza biennale”. Se si applicasse la 244 si dovrebbe procedere pertanto a definire un nuovo Regolamento in collegamento con la formazione iniziale. Quindi, a rigor di logica, il concorso dovrebbe seguire il TFA, come sarebbe giusto anche per non penalizzare i giovani. L’applicazione della legge 244 non sarebbe eseguibile in tempi brevi, stante l’esigenza di definire il Regolamento, quindi non adatta alle intenzioni ripetutamente dichiarate dal Ministro di volere espletare subito il concorso
2^ ipotesi
Ignorare la 244/2007 e riesumare la 124/1999 (siamo il Paese dove “si scopron le tombe, si levano i morti”!), che non richiederebbe la scrittura del Regolamento sopracitato.
E’ evidente però (a parte l’esigenza di ulteriori verifiche dal punto di vista strettamente giuridico) che se non si vuole vanificare il TFA, il concorso dovrebbe essere rivolto solo agli abilitati, e non essere un concorso abilitante, altrimenti su di esso si riverserebbero tutti i potenziali iscritti al TFA. In questo modo però non ci sarebbe la possibilità di fare fronte alle graduatorie esaurite che sono quelle che imporrebbero invece un tempestivo concorso.
Non solo, se si facesse il concorso prima della conclusione del TFA, gli abilitati del TFA dovrebbero aspettare anni prima di un nuovo concorso, perché è noto che fare concorsi per centinaia di migliaia di aspiranti di numerosissime diverse classi di concorso impegna e blocca l’amministrazione per anni. Capiterebbe così che gli abilitati tramite TFA, che non hanno potuto partecipare al concorso, nell’attesa premerebbero, et pour cause, per entrare nella graduatoria ad esaurimento che diventerebbe inesauribile e il circolo vizioso non si chiuderebbe più.
[stextbox id=”info” mright=”80″]Le pressioni sindacali e parlamentari[/stextbox]
Dentro a questa situazione si inseriscono le pressioni sindacali, ma anche quelle di vari parlamentari, per “sanare”, che significa privilegiare l’anzianità e affossare il merito. Si vogliono addirittura riesumare i diplomi di maestra elementare e d’infanzia, che hanno cessato di esistere 15 anni fa nel 1997, e si noti che da allora c’è stato un concorso ordinario abilitante e varie sanatorie, ma cosa si vuole ancora sanare? Poi ci sono ovviamente i “trecentosessantisti” non abilitati anche loro da sanare, poi gli ITP ecc.. ecc..
Si faccia chiarezza. Basta sanatorie e basta rimpolpare le graduatorie ad esaurimento, continuando ad alimentare perversi circoli viziosi!