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Ci piace celebrare questo 25 Aprile con due canzoni di Italo Calvino:
1) Dove vola l’avvoltoio, 2) Oltre il ponte
Italo Calvino fa il suo esordio come «cantautore» il primo maggio 1958. Al corteo della Cgil a Torino gli altoparlanti fanno risuonare la canzone Dove vola l’avvoltoio, scritta da Calvino e musicata da Sergio Liberovici. È una canzone contro la guerra.
Ma come è successo che Calvino, scrittore già di successo, sia diventato cantautore o meglio autore di testi di canzoni?
A Torino un gruppo di scrittori e musicisti che non ne potevano più delle canzonette che spopolavano a Sanremo, da loro definite «figlie di una musica gastronomica», avevano creato un gruppo che si chiamava «Cantacronache». Il loro slogan era: «Evadere dall’evasione». Erano giovani intellettuali che decisero di scrivere canzoni in cui la realtà con i suoi problemi fosse il nucleo centrale della composizione, con buona pace delle mamme piangenti, dei vecchi scarponi, delle casette in Canadà, dei papaveri e papere.
A Calvino, come a Franco Fortini, l’idea piacque e scrisse in brevissimo tempo una serie di canzoni: Dove vola l’avvoltoio, Canzone triste, Oltre il ponte, Il padrone del mondo, Sul verde fiume Po, Turin-la nuit. Canzoni di impegno politico, sociale, civile, che trattano di guerra, di pace, di Resistenza, di giustizia, di ingiustizia.
Ricordiamo che Dove vola l’avvoltoio ha ispirato i versi di un’altra bellissima canzone contro la guerra, La guerra di Piero, del più grande cantautore italiano, Fabrizio De André. Si confrontino questi versi:
- Calvino, Dove vola l’avvoltoio, 1958: «Nella limpida corrente/ Ora scendon carpe e trote/ Non più i corpi dei soldati/ Che la fanno insanguinar»
- De André, La guerra di Piero, 1964: «Lungo le sponde del mio torrente/ Voglio che scendano i lucci argentati/ Non più i cadaveri dei soldati/ Portati in braccio dalla corrente».
LE DUE CANZONI
Dove vola l’avvoltoio |
Oltre il ponte |
ITALO CALVINO |
|
DOVE VOLA L’AVVOLTOIO | OLTRE IL PONTE |
Un giorno nel mondo finita fu l’ultima guerra, il cupo cannone si tacque e più non sparò, e privo del tristo suo cibo dall’arida terra, un branco di neri avvoltoi si levò. RITORNELLO L’avvoltoio andò dal fiume RITORNELLO(….) L’avvoltoio andò dal bosco RITORNELLO(…) L’avvoltoio andò dall’eco RITORNELLO(….) L’avvoltoio andò ai tedeschi RITORNELLO(….) L’avvoltoio andò alla madre RITORNELLO(….) L’avvoltoio andò all’uranio RITORNELLO(….) Ma chi delle guerre quel giorno aveva il rimpianto RITORNELLO |
O ragazza dalle guance di pesca, O ragazza dalle guance d’aurora, Io spero che a narrarti riesca La mia vita all’età che tu hai ora. Coprifuoco: la truppa tedesca La città dominava. Siam pronti. Chi non vuole chinare la testa Con noi prenda la strada dei monti.Silenziosi sugli aghi di pino, Su spinosi ricci di castagna, Una squadra nel buio mattino Discendeva l’oscura montagna. La speranza era nostra compagna Ad assaltar caposaldi nemici Conquistandoci l’armi in battaglia Scalzi e laceri eppure felici. RITORNELLO Non è detto che fossimo santi, RITORNELLO Ormai tutti han famiglia, hanno figli, RITORNELLO |