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Economia e Scienze sociali nella Scuola italiana

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Nota della sezione italiana dell’ AEEE Associazione Europea per l’Educazione economica Pubblichiamo volentieri la nota della sezione italiana dell’ AEEE  (Associazione Europea per l’Educazione economica), la principale associazione italiana di docenti di economia politica, economia aziendale e di diritto, che qui sintetizziamo e che riportiamo integralmente nel download. Questi i punti salienti del  documento: In relazione all’avvio dei […]

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Associazione Europea per l’Educazione economica

Pubblichiamo volentieri la nota della sezione italiana dell’ AEEE  (Associazione Europea per l’Educazione economica), la principale associazione italiana di docenti di economia politica, economia aziendale e di diritto, che qui sintetizziamo e che riportiamo integralmente nel download.

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Economia e Scienze sociali

Questi i punti salienti del  documento:

  1. In relazione all’avvio dei nuovi sei Licei e al riordino degli Istituti tecnici e professionali, previsti per l’anno scolastico 2010/2011, l’AEEE ritiene che debba aprirsi una fase di riflessione sui principi e le impostazioni disciplinari e curricolari, e per parte propria esprime alcune riflessioni sugli aspetti relativi alle discipline che formano oggetto della sua attività associativa, sottolineando come proprio l’attuale fase di crisi imponga una dotazione di competenze economiche particolarmente solide, tali da garantire a ciascuna persona la capacità di effettuare scelte fondamentali di vita e di lavoro.
  2. La nota ricorda in premessa la Raccomandazione del Parlamento europeo del dicembre del 2006, che identifica tra le competenze chiave quelle “sociali e civiche” e quelle dello “spirito di iniziativa e imprenditorialità”. Nella descrizione di queste competenze numerosi sono i riferimenti alla comprensione della dimensione socioeconomica, agli aspetti dello sviluppo socioeconomico e alla necessità di una conoscenza generale del funzionamento dell’economia. A sua volta in Italia il Decreto Ministeriale del 22 agosto 2007, relativo agli adempimenti dell’obbligo di istruzione, ed i documenti ad esso allegati definiscono la presenza dell’asse storico-sociale e declinano tra le competenze quelle di “riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio”. In numerosi Paesi europei ed extra-europei queste considerazioni hanno da tempo determinato la presenza dell’economia e delle altre scienze sociali all’interno dei sistemi scolastici nazionali, non solo negli indirizzi tecnici-professionali ma anche in quelli generalisti-liceali.
  3. nella scuola italiana questo grappolo di discipline ha avuto una vita piuttosto difficile nell’ultimo decennio. Il tentativo della riforma Moratti di un nuovo liceo economico aveva generato un ibrido mal riuscito in cui convivevano e si scontravano cultura generale e cultura tecnico – professionale. La sua successiva abrogazione durante il ministero Fioroni, avvenuta con l’art. 13 della legge 40/ 2007, non ha visto riaprirsi ma semmai chiudersi l’ipotesi di una cultura economica in grado di avere un ruolo significativo nei licei italiani.m L‘AEEE-Italia vuole contribuire a sollevare il velo di silenzio che è sceso sul ruolo dell’economia e delle altre scienze sociali nel quadro disciplinare dei licei italiani.
  4. Si segnalano a questo proposito: a) il contributo che l’Associazione ha dato al recente libroCultura economica nei licei” pubblicato da Franco Angeli nella collana dell’ex-IRRE Lombardia (ora Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica della Lombardia); b) le iniziative di istituzioni bancarie e finanziarie italiane, tra le quali la Banca d’Italia, l’Osservatorio Giovani-Editori, gruppi bancari e assicurativi e alcuni tra i principali quotidiani italiani (v. Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore), che hanno messo nelle loro agende la creazione di spazi per la cultura finanziaria ed economica nei licei e in tutte le scuole italiane.
  5. Rispetto a queste importanti iniziative si riscontra invece una preoccupante chiusura nella Relazione illustrativa allo “Schema di Regolamento recante norme concernenti il riordino dei licei” secondo cui gli elementi di diritto ed economia (discipline individuate come obbligatorie a scelta) sono discipline “pur importanti, ma non decisive e irrinunciabili“.
  6. Inoltre si fa notare come l’articolo 1 della legge n.169/2008 abbia aperto nei licei la strada all’insegnamento di “Cittadinanza e costituzione“, ma al tempo stesso abbia lasciato aperti molti interrogativi. In particolare non viene sciolto il nodo di quale modello curricolare adottare, tra quelli presenti nelle scuole europee, così come recensiti da Eurydice. Vale a dire se essa sia una “materia separata obbligatoria od opzionale” quindi dotata di curricolo, orario e valutazione, oppure una “educazione integrata in una o più materie come la storia e la geografia” o ancora “una tematica educativa trasversale in modo che i principi di educazione alla cittadinanza responsabile siano presenti in tutte le materie del curriculum”. Ma anche quando questo nodo sarà sciolto perché limitare la presenza alle tematiche della Costituzione?
  7. Tutti i ragionamenti e le migliori pratiche europee portano alle medesime conclusioni: l’economia e le altre scienze sociali fanno parte per loro natura della dotazione irrinunciabile delle competenze di cittadinanza. Non a caso la terza indagine internazionale ICCS  (International Civic and Citizenship Education Study) in fase di avvio nel marzo 2009, ad opera della IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement), intende proprio “identificare ed esaminare, all’interno di una dimensione comparativa i modi in cui i giovani vengono preparati per svolgere in modo attivo il proprio ruolo di cittadini in società democratiche.” Per tutto questo l’AEEE sostiene con forza che l’economia e le altre scienze sociali debbono trovare uno spazio significativo nella filiera liceale ed essere collocate nelle competenze comuni di tutti gli studenti.
  8. Sulla base di queste considerazioni, l’Associazione sottopone ai decisori politici e al mondo della scuola una serie di proposte, quali:
    • l’economia e le altre scienze sociali siano parte importante nell’attuale piano orario del Liceo delle Scienze umane, sulla falsariga dell’apprezzato modello francese del Liceo generalista ES (Economico e Sociale);
    • il diritto e l’economia siano presenti nei bienni dei diversi licei non solo come materie opzionali, ma come materie dell’educazione di base di tutti i giovani italiani.
    • le quote di variabilità dei curricoli e la quota regionale dei piani di studio personalizzati definita dalle varie leggi regionali costituiscano anch’esse utili occasioni per dare all’economia e alle altre scienze sociali lo spazio che meritano nei licei e nella scuola italiana.

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Nota dell’Associazione Europea per l’Educazione economica AEEE-Italia sulla presenza dell’economia e delle scienze sociali nella scuola italiana

 

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