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Inghilterra: impronte digitali agli studenti extracomunitari

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Inghilterra: impronte digitali agli studenti extracomunitari.
Sulla base di regole più restrittive sull’immigrazione, il governo inglese ha stabilito di prendere le impronte digitali agli studenti stranieri che non provengono dall’UE. (10 novembre 2008)

Sulla base di regole più restrittive sull’immigrazione, il governo inglese ha stabilito che gli studenti stranieri che non provengono dall’UE debbano avere carte d’identità con le impronte digitali. Queste misure entreranno in vigore dal 25 novembre 2008.

Gli studenti extracomunitari sono oggi un’importante fonte di finanziamento per le università, considerato, tra l’altro, che pagano tasse più alte degli studenti inglesi. Non solo, per alcune università le entrate che provengono dagli studenti extracomunitari sono diventate indispensabili. Secondo stime ministeriali, gli studenti internazionali contribuiscono con le sole tasse a portare 2,5 miliardi di sterline nelle casse delle 4 università e in termini più generali la loro presenza mette in circolo 8,5 miliardi di sterline.

Così c’è grande preoccupazione per queste misure restrittive, che potrebbero essere un deterrente per nuovi potenziali iscritti.

Il Consiglio nazionale universitario ha avvertito che ci sono solo sei centri nel Regno Unito dove possono essere raccolte le informazioni biometriche, il che comporta lunghi viaggi per gli studenti.

Va specificato che queste nuove regole per gli studenti extracomunitari fanno parte di un piano del Ministero degli Interni per smascherare gli studenti fasulli. Si tratta di un programma che prevede che tutti i college debbano essere in possesso di una licenza rilasciata dalla Border Agency. Negli ultimi tre anni sono stati infatti scoperti quasi 300 falsi college che hanno fornito modi e mezzi per entrare in Gran Bretagna falsificando l’identità, permettendo cioè a persone di richiedere il visto come studenti senza che poi seguissero nessun corso di laurea.

Il ministero degli Interni ritiene che le nuove misure coinvolgeranno da 50.000 a 60.000 studenti tra novembre e marzo. L’anno scorso ci furono 313.000 richieste di visti da parte di studenti e ne furono accordati 217.000.

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