Un establishment molto datato si aggrappa a vecchie zattere
di Tiziana Pedrizzi, presidente ADi Lombardia
Sembrava negli ultimi tempi che il Servizio Nazionale di Valutazione (vulgo prove INVALSI) fosse stato assorbito da tutte le “forze costituzionali” e che le opposizioni ormai si riducessero a frange di irriducibili.
Errore. Proprio in prossimità delle elezioni un gruppo di associazioni professional sindacali, storicamente riconducibili al mondo cattolico ed a parti significative della sinistra, firma un documento sul Regolamento della Valutazione.
La valutazione va bene, per carità (dopo più di 10 anni e visto che ormai altrove la si da per scontata), dire il contrario è difficile.
MA: le prove INVALSI non debbono essere l’unico né il prevalente strumento di valutazione delle scuole. In effetti, risponde con un intervento su la Voce il presidente Sestito, il Regolamento (ed anche il Progetto sperimentale VALES) prevede che siano affiancate da valutazioni “qualitative” condotte da team di osservatori con l’obiettivo del miglioramento“qualitativo”
MA MA: “non c’è, però, alcun bisogno di svolgere questo tipo di rilevazioni su base censuaria, come stanno a dimostrare le rilevazioni internazionali”. Quanta sicumera! E qui sta la ragione del documento. Ma le valutazioni internazionali (PISA anzitutto) hanno come obiettivo la valutazione dei sistemi nazionali nel loro complesso, al massimo con della articolazioni territoriali, mentre quelle nazionali si pongono anche come obiettivo cruciale quello di dare alle singole scuole un feedback sul loro lavoro. Fare delle ripetizioni nazionali di PISA sarebbe uno spreco del denaro del contribuente; se ne era accorto anche il Ministro Fioroni che, dopo avere, appena insediato, trasformato le rilevazioni INVALSI dell’era Moratti da censuarie a campionarie sotto la spinta di alcuni sindacati ed associazioni, aveva poi cambiato orientamento, avendo peraltro registrato un unanime parere favorevole del Parlamento alla costruzione di un sistema censuario quale attualmente in funzione.
Queste associazioni tornano all’assalto: pensano di anticipare e condizionare l’orientamento di una futura maggioranza e di rappresentare il parere del mondo della scuola, che avrebbe timore di essere valutato. Ma forse è più questo establishment, ormai molto datato, che si aggrappa a vecchie zattere.
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1) La valutazione: un tema cruciale, un impegno condiviso. Documento di A.I.M.C. – C.I.D.I. – F.N.I.S.M. – LEGAMBIENTE Scuola e Formazione – M.C.E. –Proteo Fare Sapere – Per la Scuola della Repubblica – C.G.D. – U.D.S.- Rete Studenti Medi ( 5 febbraio 2013)
2) Chi ha paura della valutazione? Intervento su La Voce di P. Sestito, commissario INVALSI, su La valutazione: un tema cruciale, un impegno condiviso ( 13 febbraio 2013)
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