Era troppo bello per essere vero e in realtà non ci avevamo mai creduto.
Troppo impegnativa e troppo innovativa la pubblicazione di un migliaio o più di test prima della prova preselettiva come era stato annunciato.
Eppure tanti altri settori praticano con successo questa metodologia. Si sarebbe tolta discrezionalità e si sarebbe abbattuto il contenzioso.
Ma con l’INVALSI senza un soldo, sotto organico e senza il presidente, chi si sarebbe preso l’impegno?
E poi diciamocelo, non è roba da ministero. Già sono apparsi sconvolgenti i test preselettivi, rispetto alle graduatorie di anzianità, figurarsi se si sarebbero davvero impegnati a costruire e rendere pubbliche batterie di mille e più test.
Si faranno alla meno peggio i quesiti d’esame, con strascichi di contenzioso, c’è da giurarsi.
E non c’è più nemmeno certezza dei tempi dell’uscita del bando. Giugno non è più sicuro e men che meno lo svolgimento della prova preselettiva a settembre.
Come disse l’usciere di Viale Trastevere a Rosario Drago
“Ma Dotto’, lei non vuole proprio capire …
Dove crede di essere? Non lo sa?
Noi, qui, c’abbiamo avuto Nerone!”