R. Sipilä – FINLANDIA: IL NUOVO CURRICOLO NAZIONALE E L’APPRENDIMENTO BASATO SUI FENOMENI

Raini Sipilä, Seminario Internazionale ADi 2019

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Finlandia: troppo bravi, si cambia!

INTRODUZIONE

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Sono un’insegnante finlandese, per me è un grande piacere essere qui e ringrazio di cuore Alessandra per avermi invitato. Il mio compito è parlarvi del nuovo curricolo nazionale del mio Paese, che è stato spesso presentato come eliminazione delle discipline, ma non è esattamente così, come vedremo.
Ho solo 20 minuti a disposizione, non molti, ma basteranno. Quando mi sono formata all’Università di Helsinki mi hanno insegnato che il docente nei 45 minuti di lezione deve parlare meno di 20 minuti ! Quindi sono allenata!

L’argomento principe di questo convegno è l’incertezza, ma c’è una cosa di cui siamo tutti certi: il mondo sta cambiando a una tale velocità che nessuno di noi sa per quale futuro educhiamo i nostri ragazzi. Non lo so io oggi, come non lo sapevano gli insegnanti che hanno educato i miei cinque figli.
Un compito difficile dunque quello di tutti noi.
Io insegno in una scuola privata, cosa molto rara in Finlandia, dove, comunque, anche l’istruzione privata è gratuita.
La mia è una scuola un po’ diversa dalle altre, perché comprende, nello stesso edificio, la scuola primaria, la secondaria di 1° e 2° grado e anche la specialistica pre-universitaria.
E’ un istituto grande e prestigioso e per me è un grandissimo privilegio poter insegnare in questa scuola, anche perché riesco a seguire i ragazzi dall’inizio alla fine della scolarizzazione.

La Finlandia all’estremità dell’Europa

30Come avete ascoltato dalla introduzione dei due attori, la Finlandia, ha una notevole estensione, ma ha solo pochi abitanti per chilometro quadrato, perché più di un terzo del suo territorio è a nord del circolo polare artico.

La Finlandia ha conquistato la propria indipendenza solo 100 anni fa. Per oltre 800 anni è stata dominata dagli svedesi e dopo dai russi.

Lo svedese è rimasta come lingua co-ufficiale con il finlandese.

Qui sotto vedete due foto che ho scattato dalla nostra casa sul mare del Nord.

Ci sono 2 milioni di seconde case sul mare, perché a noi finlandesi piace molto la tranquillità e adoriamo i luoghi isolati.

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IL SISTEMA EDUCATIVO FINLANDESE

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Prima di entrare nel merito della riforma del curricolo, vediamo in estrema sintesi i principali elementi del sistema scolastico finlandese: la sua struttura, la giornata scolastica, la mensa, gli insegnanti, e infine una cosa fondamentale, la cultura della fiducia.

La struttura del sistema educativo finlandese

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In Finlandia la scuola obbligatoria unitaria, la nostra scuola di base, è di 9 anni, dai 7 ai 16 anni, divisa in scuola primaria di 6 anni e secondaria di 1° grado di 3 anni. C’è un anno di prescuola a 6 anni, e un 10° anno volontario di scuola obbligatoria. Dopo la scuola dell’obbligo la scelta è fra liceo e istruzione professionale.

In questa relazione mi occuperò della scuola di base.
Gli insegnanti di scuola primaria insegnano tutte le discipline e sono pertanto molto più liberi di realizzare forme di multidiscplinarità e interdisciplinarità. Nella scuola secondaria di 1° grado inizia la ripartizione disciplinare fra gli insegnanti.
L’intero sistema d’istruzione è assolutamente gratuito, compresa l’università. Anche per questo la tassazione in Finlandia è piuttosto elevata.

La giornata scolastica: lezioni, pause, pasto

Cominciamo con l’orario delle lezioni, che in Finlandia cresce progressivamente con il crescere dell’età.

4-2Ore di lezione alla scuola primaria

Classi 1^ – 2^= 19 – 20 ore a settimana

Classi 3^ – 4^ = 23 – 25 ore a settimana

Classi 5^ – 6^ = 24 – 26 ore a settimana

 

5-1Ore di lezione alla scuola secondaria di 1° grado

Classi 7^=30 – 32 ore a settimana

Classi 8^= 30 – 32 ore a settimana

Classi 9^ = 30 – 32 ore a settimana

 

6-2Ore di lezione alla scuola secondaria di 2° grado

Le ore variano molto a seconda

dell’indirizzo scelto dallo studente.

 
 
 

7-2Le pause

Il benessere dei ragazzi è fondamentale, così ogni lezione di 60 minuti è costituita, per legge, di 45 minuti di attività didattica e 15 minuti di pausa. Le scuole sono però libere di organizzare l’orario dell’attvità didattica e delle pause a seconda dei loro bisogni pedagogici, ma matenendo comunque l’ammontare complessivo dei minuti di pausa.

24Pasto caldo gratuito ogni giorno

Da oltre 70 anni ogni scuola in Finlandia offre un pasto caldo gratuito ai suoi alunni.

Questo avviene fino alla fine della scuola secondaria di 2° grado.
All’università ogni pasto costa € 2,60

Gli insegnanti

8In Finlandia gli insegnanti godono di molto rispetto, ma è anche vero che il percorso per diventare insegnante è tutt’altro che semplice. E’ più difficile diventare insegnante che avvocato o medico.

L’ingresso alla formazione è molto selettivo.

Io ho conseguito una laurea magistrale, come tutti quelli che insegnano nelle scuole primarie, ma, poichè insegno anche letteratura finlandese nella scuola secondaria di 1° e 2° grado, ho dovuto conseguire una seconda laurea.

Questi sono i titoli necessari per insegnare:

  • i maestri di scuola dell’Infanzia hanno una laurea breve (BA, Bachelor of Arts) in Educazione della prima Infanzia;
  • i maestri della primaria hanno una laurea magistrale in Scienze dell’Educazione (M.Ed., Master of Education);
  • gli insegnanti della secondaria, insegnanti specializzati nelle varie discipline, hanno una laurea magistrale (MA, Master of Art);

Il mio orario di lavoro a scuola è di 26 ore alla settimana, oltre al quale dedico tempo alla mia preparazione, alla pianificazione delle lezioni, cose che posso fare a casa. Attualmente anche in Finlandia c’è una maggiore collaborazione tra gli insegnanti e quindi occorre altro tempo per lavorare insieme, cosa che prima non succedeva o succedeva di rado

L’orario di lavoro di un insegnante finlandese può essere così definito:

  • 18 – 24 ore di lezione alla settimana (+ lezioni extra);
  • 2 – 5 ore ogni 2 settimane di programmazione, incontri con i genitori, riunioni.

Abbiamo gruppi disciplinari che progettano e lavorano insieme. Ci sono poi gli assistenti e gli insegnanti di sostegno. Gli insegnanti hanno libertà di scegliere il proprio metodo di lavoro.

La cultura della fiducia della gente “dagli occhi azzurri”

9Infine, prima di passare alla riforma, vorrei dirvi di una nostra specifica caratteristica: la cultura della fiducia.

In Finlandia c’è una metafora: persona dagli occhi azzurria significare una persona onesta, umile, rispettosa delle regole.

Ebbene la maggioranza dei finlandesi ha queste caratteristiche, frutto della nostra cultura e della nostra storia. Siamo anche piuttosto timidi rispetto ad altre popolazioni a noi limitrofe, come per esempio gli svedesi.

Jeff Holte prima mi ha chiesto se in Finlandia vengono visitatori da molti altri Paesi per studiare il nostro sistema di istruzione, ho risposto di sì, ma molto timidamente, perché non ci sembra di avere nulla di così straordinario da offrire agli altri, ma se tanti vengono, qualcosa di buono ci deve essere.

La nostra istruzione è basata sulla fiducia, sulla responsabilità degli insegnanti, sulla collaborazione.
Non abbiamo né ispezioni, nè test nazionali, né nella scuola primaria né in quella secondaria. L’unico esame è alla fine della secondaria superiore – l’esame di maturità – come da voi in Italia, ed è l’unico esame ufficiale esistente in Finlandia.
I finlandesi non amano competere né a scuola né altrove. Non ci sono classifiche particolari, non perché non ci sia nulla da misurare, ma perchè non amiamo misurare.
Abbiamo voti e classificazioni solo nella scuola secondaria superiore perché così è stabilito, non perché amiamo darli e farle.

LE NOVITA’ DELLA RIFORMA 2016 DEL CURRICOLO

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La legge che ha riformato il curricolo è stata varata nel 2014, ma ha avuto applicazione graduale a partire dal 2016.
In particolare, nel 2016 il nuovo curricolo è entrato in vigore nella scuola primaria, dalla 1^ alla 6^ classe, nel 2017 nella secondaria di 1° grado nella 7^ classe; nel 2018 nell’8^ classe e nel 2019 nella 9^ ed ultima classe della scuola di base. Nel 2020 sarà applicato alle materie generali della scuola secondaria di 2° grado.

La Finlandia abolirà le discipline?

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Della riforma finlandese hanno parlato i giornali di tutto il mondo enfatizzando l’abolizione delle discipline. I titoli erano più o meno di questo tenore:
“La Finlandia sarà il primo paese al mondo a liberarsi delle discipline!”;
“ Le discipline diventeranno ben presto una reliquia del passato in Finlandia”.
E altri ancora più o meno simili.

Ma è stato davvero così? La risposta è no.

C’è stato un equivoco di fondo nella divulgazione della nostra riforma.: noi continuiamo a insegnare le discipline!
Vediamo allora in cosa è davvero consistita questa riforma del curricolo nazionale.

Le innovazioni della riforma

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La riforma non ha abolito le discipline ma ne ha rinnovato i contenuti e sono stati impostati i moduli muldisciplinari (è previsto almeno un modulo multidisciplinare all’anno). E’ stato avviato il così detto apprendimento per fenomeni, ’ un apprendimento costruttivista multidisciplinare. I fenomeni sono studiati come entità integrali, nel loro contesto reale, attraversando i confini delle discipline.

La riforma ha inoltre accentuato il valore delle competenze trasversali che impegnano tutti gli insegnanti e sono apprese in tutte le discipline; infine sono stati rivisti i criteri di valutazione.
Questo lavoro di riforma è stato molto impegnativo e partecipato, ha coinvolto genitori e studenti, ed è anche “voluminoso”. Per darvi un’idea:

  • il Curricolo Nazionale per l’educazione di base (primaria e secondaria di 1° grado) è di 508 pagine;
  • quello dell’anno di istruzione pre-primaria di 76 pagine;
  • e quello delle materie generali della secondaria superiore di 289 pagine!

Il curricolo nazionale è la base per un’educazione unitaria per tutti i finlandesi, ma viene poi adattato dai Comuni, che sono i gestori delle scuole, e dalle scuole stesse, sulla base delle esigenze locali.

Le discipline

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Il curricolo Nazionale è ancora basato sulle discipline. I contenuti delle discipline sono stati aggiornati ed è stata in parte rivista la loro collocazione negli anni. Per esempio gli studi sociali e la seconda lingua nazionale sono stati introdotti più precocemente. Anche l’opzionalità nelle discipline artistiche e pratiche è stata modificata ed estesa alle classi inferiori.

Inoltre tutte le discipline prestano più attenzione all’educazione digitale, al benessere e alla gestione della vita quotidiana. Nell’educazione di base, le discipline svolte nel corso dei 9 anni sono le seguenti e con le percentuali orarie di fianco indicate entro il curricolo complessivo dell’istruzione obbligatoria o di base:

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Tra le discipline c’è anche religione, che da noi è il luteranesimo, non è obbligatoria e può essere sostituita con lezioni di etica. La religione non è mai , comunque, indottrinamento  di una fede, ma l’aprire una porta ad altri mondi.

Le competenze trasversali

48Le competenze trasversali per il 21° secolo hanno come finalità la formazione olistica dei ragazzi come esseri umani e cittadini.

Sono state definite 7 competenze trasversali, che sono apprese in ogni disciplina e insegnate da tutti gli insegnanti; esse sono:

  1. Pensare e imparare ad imparare.
  2. Competenza culturale, interazione ed espressione di sè.
  3. Saper prendersi cura di sé e gestire la propria vita quotidiana.
  4. Multiliteracy (Approcci polivalenti all’alfabetizzazione).
  5. Competenza digitale.
  6. Competenza nel lavoro e imprenditorialità.
  7. Partecipazione e coinvolgimento nella costruzione di un futuro sostenibile.

Tra le discipline c’è anche religione, che da noi è il luteranesimo, non è obbligatoria e può essere sostituita con lezioni di etica. La religione non è mai, comunque, indottrinamento di una fede, ma l’aprire una porta ad altri mondi.

La valutazione

Immagine1Come ho detto non ci sono valutazioni nazionali, tranne la maturità alla fine della secondaria superiore.
Fino alla 7^ classe ci sono solo valutazioni verbali. La valutazione numerica finale comincia nell’8^ classe, comunque la decisione definitiva al riguardo è assunta a livello locale dai Comuni (come noto in Finlandia le scuole sono gestite dai Comuni). Ciò che è davvero cambiato con la riforma sono soprattutto le modalità di valutazione.
In passato le valutazioni erano soprattutto eterodirette dagli insegnanti, adesso gli studenti devono imparare ad auto-valutarsi, e a valutare il lavoro di gruppo. L’obiettivo ultimo della valutazione è quello di sviluppare nei bambini e nei ragazzi la capacità di capire che cosa hanno fatto di buono e cosa devono migliorare nel proprio lavoro.
Compito dell’insegnante è dare molti feedback nel corso delle lezioni.

Ci sono molte interpretazioni di come debbano svolgersi le valutazioni. Noi crediamo che la valutazione non debba essere solo verbale o scritta. Ci sono ricerche che hanno dimostrato che anche l’elemento tattile può rappresentare un feedback molto importante. Io ne sono convinta, vale molto più il contatto umano delle migliori tecnologie. L’insegnante deve saper vedere il bambino e poterlo toccare. So che ci sono molti paesi, per esempio l’Inghilterra, in cui i miei colleghi non possono toccare i loro studenti. Io penso che questo sia assolutamente un limite.

15cNella figura accanto, i miei alunni ed io siamo in un bosco, dove abbiamo trascorso la giornata. Anche in questa situazione svolgo le mie valutazioni, perché osservo come lavorano, come reagiscono in circostanze di questo tipo. In quel bosco ho insegnato loro come sopravvivono i diversi animali durante l’inverno. Ho insegnato loro biologia. Lavorare nel bosco ha richiesto molto tempo, ma non ho trascurato le altre discipline. Ad esempio ho chiesto ai bambini di presentare questa esperienza, di fare delle foto della gita e di illustrarle in pubblico. E questo rientra in una lezione di lingua finlandese. E’ così ho dato continuità ad un’altra materia all’interno della stessa lezione, con possibilità di ascoltare e valutare anche quella disciplina.

I valori

16E’ difficile parlare di valori perché in ogni Paese possono esserci valori diversi. In Finlandia, ad esempio, il nuovo curricolo stabilisce che tutte le scuole del Paese debbano avere dei periodi di discussione con scambio di idee, per noi la capacità di confrontare diverse posizioni è un valore.
Esistono comunque valori che dovrebbero essere universali quali: educazione di alta qualità come diritto di tutti, la cultura, la civiltà, l’equità e la democrazia, la necessità di un modello di vita sostenibile, questi valori sono indicati nel nuovo curricolo.
Nella mia scuola i valori fondamentali sono quelli del rispetto, della fiducia, della capacità di autorealizzarsi come individui ed esseri umani. Questi sono valori che mi sento di sottoscrivere al cento per cento come valori universali.

PERCHE’ CAMBIARE UNA SCUOLA CHE FUNZIONA?

17Non si può parlare di vera rivoluzione del curriculum perché in Finlandia tendiamo a cambiare spesso. La riforma precedente fu fatta solo dieci anni prima.
Allora perché cambiare? E’ come chiedersi qual è il senso della vita, significa andare avanti per progredire. Perché abbiamo deciso di farlo? Perché il mondo cambia a una velocità rapidissima e noi dobbiamo fare in modo che i nostri studenti siano ben preparati ad affrontare il mondo di domani.

Guardate nella figura seguente i nostri risultati PISA, scioccante vero?

45Noi non siamo particolarmente amanti dei test Pisa. All’inizio, nel 2000, ci siamo chiesti: “Siamo in concorrenza? Quanti Paesi competono? E noi che risultati abbiamo? Oh, siamo noi i top performer!” Che imbarazzo, anche se eravamo i migliori!

Poi però deve essere successo qualcosa, perchè i risultati, come vedete, sono crollati e non a causa dell’introduzione del nuovo curriculum, quanto piuttosto come conseguenza del mondo che cambia e non siamo rimasti al passo con i tempi.

Così abbiamo cambiato ed è giusto aver cambiato.

Per esempio va giustamente trasformandosi il ruolo degli insegnanti. Io oggi sono più un facilitatore, un mentore, una guida che un trasmettitore di conoscenze come ero un tempo.
Parimenti lo studente è molto più attivo rispetto a prima, molto più coinvolto nel proprio apprendimento, che non è più confinato entro le pareti della scuola, ma si estende ad esperienze della vita reale. E’ diventato consapevole di dover imparare per la vita.

Un esempio di approccio fenomenologico: IO, il TEMPO e l’ETA’

Ora per darvi una dimostrazione di come si sta attuando la riforma del curricolo, vi mostro un esempio di modulo multidisciplinare. E’ un’attività che ho fatto con i miei alunni.

Come esempio di approccio basato sui fenomeni, abbiamo costruito un progetto in cui sono stati coinvolti tre partner: il Comic Center della Finlandia, il centro anziani di Riistavuori e i miei ragazzi di 8 – 9 anni. E’ risultato un progetto veramente straordinario. Abbiamo tenuto il venerdì come giornata per lavorare con i nostri partner.

Lo scopo era quello di concentrarsi sui volti e sulla comunicazione.

In questo progetto abbiamo definito un obiettivo comune: stabilire dei rapporti fra la scuola e gli altri partner, il Comic Center e soprattutto l’istituto per anziani. Gli anziani sono riusciti a insegnare ai miei ragazzi molto meglio di quanto non sia riuscita io stessa.
Sotto sono indicati gli obiettivi disciplinari e le competenze trasversali  del curricolo che sono stati coinvolti.

CONCLUSIONI

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In Finlandia è tuttora in corso un notevole dibattito sul futuro dell’educazione. Non tutti sono soddisfatti dei cambiamenti introdotti con il nuovo curriculum.
Eppure sono quelle presenti nel nuovo curricolo le competenze che i ragazzi debbono acquisire oggi. Chi assumerebbe infatti una persona che non è in grado di collaborare, che non sa fare lavoro di squadra?. Questa è una cosa che bisogna imparare. E così tutte le altre competenze che vi ho indicato.
Ma a tutto questo io aggiungerei speranza e amore. Con amore e speranza tutto può succedere!

Vorrei concludere con le parole di un filantropo cinese Jack Ma:

22”Solo cambiando il sistema educativo i nostri ragazzi potranno competere con le macchine. Abbiamo bisogno di insegnare loro i valori, la fiducia, il pensiero indipendente, il lavoro di squadra, la cura dell’altro… sono le soft skills. La conoscenza non te le insegna.”

– Jack Ma –

 

Grazie per avermi ascoltato.

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