RELAZIONE DI MARGHERITA BACIGALUPO
“IMPRENDITORIALITÀ”: DALLA RACCOMANDAZIONE EUROPEA DEL 2006 A QUELLA DEL 2018
Il Joint Research Centre
Sono Margherita Bacigalupo e lavoro per il Joint Research Center, JRC, della Commissione Europea, che è dislocato in diversi Paesi. Io sono in Spagna, a Siviglia. Molti di voi forse conoscono questo Centro europeo di ricerca perché ha anche in Italia, una grande sede sul Lago Maggiore, a Ispra, dove tutto è cominciato con la ricerca europea sull’energia atom ica, l’Euratom.
Poi il mandato dell’Europa in tema di ricerca si è ampliato, oggi il JRC affronta molti temi diversi. Lavora sulle prioritá della Commissione Europea, insieme a piú di 20 Direzioni Generali. E’ indipendente da interessi privati, commerciali e nazionali. Il vantaggio di fare ricerca a livello europeo è quello di informare le politiche europee con una ricerca scevra da interessi nazionali
Imprenditorialitá: competenza chiave per l’apprendimento permanente
La competenza imprenditorialità, come sapete, faceva già parte delle 8 competenze chiave definite dalla Raccomandazione europea del 2006. Ancora nel 2016, l’educazione all’imprenditorialitá nelle scuole europee appariva disuguale in termini di contenuti, metodi e misure a supporto (Eurydice, 2016).
La coesistenza di un ventaglio di interpretazioni ha generato il bisogno di armonizzazione e il quadro comune, il framework EntreComp del 2016 nasce in risposta a questo bisogno. Va aggiunto che le 8 competenze chiave del 2006 sono state rivisitate, rimangono 8, ma ci sono cambiamenti. Per esempio la competenza, forse più conosciuta, quella linguistica, nel 2006 era divisa in “comunicazione nella madrelingua” e “comunicazione nelle lingue straniere”, nella nuova proposta si parla di “competenza alfabetica funzionale” (che a seconda del contesto, può essere sviluppata nella lingua madre, nella lingua dell’istruzione scolastica e/o nella lingua ufficiale di un Paese o di una regione) e di “competenza multilinguistica”. Nella nuova Raccomandazione, pubblicata a maggio 2018, e c’è anche una revisione della competenza “ imprenditorialità”.
La competenza chiave del 2006 era “senso di iniziativa e imprenditorialità”, quella del 2018 è “competenza imprenditoriale”, che è, peraltro, una bruttissima traduzione di Entrepreneurship, parola che potrebbe anche essere tradotta, volendo puntare più sugli aspetti formativi, con ”imprenditività”, un termine che circola in ambienti ristretti come alternativo, per alleggerirsi del peso “business” che la parola imprenditorialità evoca, tanto che in Italia, quando si parla di imprenditorialità, la prima cosa a cui si pensa è Confindustria. In realtà il termine è molto più ampio, quindi ben vengano traduzioni come imprenditività.
ENTRECOMP: IL QUADRO EUROPEO SU IMPRENDITORIALITÀ
Nel 2016 è stato pubblicato il framework, il quadro di riferimento, della competenza imprenditorialità, EntreComp.
Ebbene EntreComp nulla ha a che fare con gli “affari”. EntreComp è solo in inglese, e ne ha fatto una traduzione parziale in italiano l’ADI. Ora, ribadisco che in italiano il termine “imprenditorialità” necessita di un aggiustamento semantico, perché spirito d’impresa, imprenditorialità, non rendono correttamente l’idea, in quanto evocano una serie di connotazioni che non sono quelle che vogliamo attribuire a questo tipo di competenza. Allora, secondo noi, devono essere il MIUR o l’ ADI, per esempio, a farsi carico di una traduzione capace di cogliere e comunicare il significato autentico di questo termine.
La cosa importante del framework EntreComp è che descrive la competenza di intraprendere – entrepeneurship – in senso ampio, quindi estende il significato oltre l’impresa e copre il tema dell’intraprendenza e di tutte le competenze che sono state affrontate qui ieri, grinta, immaginazione, resilienza, perseveranza ecc…
Entrecomp non è un curriculum. Ci sono 442 risultati di apprendimento dentro il framework. Li ho scritti tutti io con il supporto di tantissime persone, posso dirvi che li so a memoria! Ma, ripeto, non è un curriculum. E’ un quadro di consultazione dettagliato, ma sufficientemente generico da poter /dover essere adattato al contesto, perchè questo tipo di apprendimento avviene solo in contesto, e non solo in ambito scolastico, ma anche fuori dalla scuola in altre realtà. Un esempio: io oggi sono qui per merito di Silvia Faggioli che mi ha ascoltato ad una conferenza in cui presentavamo questo framework a persone che lavorano nel terzo settore, non nella scuola. Questo tipo di competenza si estende quindi molto oltre il curricolo scolastico.
Le ambizioni di EntreComp
Posso sintetizzare le ambizioni di EntreComp in questi termini:
- gettare un ponte fra i mondi dell’istruzione e del lavoro;
- identificare le competenze da promuovere trasversalmente in contesti di apprendimento formale, non formale e informale;
- aumentare la consapevolezza in tutti gli ambiti rilevanti circa l’esistenza di risultati di apprendimento in grado di specificare diversi livelli di competenza in un’ottica di apprendimento permanente;
- diffondere il concetto di imprenditorialitá come competenza chiave al di fuori della cerchia degli esperti
- sostenere approcci pedagogici basati sulla creazione di valore
Una nuova enfasi politica a livello europeo
Nel dibattito in corso sulla ridefinizione delle nuove competenze, Tibor Navracsics, il Commissario europeo per l’Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, che è anche responsabile del Joint Research Centre e dell’Istituto Europeo di Tecnologia e Innovazione di Budapest, ha promosso l’idea che la Commissione europea crei più unità di lavoro sui temi dell’educazione, perché è necessario che gli Stati membri collaborino maggiormente allo sviluppo dei curricula per modernizzare l’educazione in modo sinergico, evitando che ci siano Paesi che avanzano e altri che rimangano indietro. La collaborazione e la cooperazione sono fondamentali quando si lavora sui temi dell’educazione, tanto più in quanto l’educazione è un settore in cui l’Europa non fa leggi, ma solo raccomandazioni, dà supporto non prescrizioni o vincoli.
Attraverso la Commissione Verso un’Area Europea per l’Educazione, la Commissione Europea chiama le autoritá competenti degli stati membri ad una maggiore collaborazione nella modernizzazione dello sviluppo curriculare, facendo riferimento esplicito alle competenze chiave.
Nella revisione della Raccomandazione sulle competenze chiave, EntreComp viene assunto come valido strumento per la promozione della competenza di imprenditorialitá.
Ritengo pertanto che in futuro si parlerà molto di più di EntreComp, di quanto non si sia fatto finora.
La definizione EntreComp: intraprendenza e impreditorialitá insieme
Non intendo fornirvi i dettagli di EntreComp, non voglio che pensiate che i ricercatori del JRC, seduti a Siviglia sotto il sole bevendo una “cervezita”, si siano inventati 442 risultati di apprendimento! E’ stato un lavoro molto collaborativo, in cui sono stati coinvolti tanti diversi attori, un lavoro partito dal basso. Abbiamo accolto e strutturato moltissime proposte diverse, e le abbiamo raffinate in cicli iterativi.
Io vengo dal mondo dell’ “interaction design” e quindi la mia competenza è sull’interazione nei processi di design ed EntreComp, in qualche modo, è stato un processo di design collaborativo. Alla fine la definizione di imprenditorialità che abbiamo scelto, perché rispondeva al set di competenze che sono emerse in questo percorso, è stata quella della Fondazione Danese per l’Educazione all’Imprenditorialità, che, tradotta in italiano suona così: “intraprendere significa agire su opportunità e idee, trasformandole in valore per gli altri, valore che può essere economico, culturale o sociale” (FEE-YE, 2011).
Se caliamo questa frase in questo seminario, vedremo che si attaglia perfettamente al tipo di educazione che Ivi, la studentessa tedesca della ESBZ di Berlino, ci ha descritto ieri, illustrandoci la sua esperienza a scuola. Un’esperienza di autoconsapevolezza, di empowerment, di valore che può portare nella società, e questo da quando è entrata a 12 anni in quella scuola fino all’ultimo anno che sta ora frequentando. Un percorso che le ha offerto tante sfide per creare valore, che non si riduce a “faccio la mia simulazione di impresa dentro un percorso formativo istituzionale o non istituzionale”, ma è capire dove posso portare valore, per esempio nel sociale. Ivy parlava di volontariato, parlava di esperienze in cui erano gli studenti a definire qual era il loro contributo in ambito sia culturale sia economico, sia sociale, come per l’appunto afferma la definizione di imprenditorialità della Fondazione danese.
Pertanto la creazione di valore è ciò che articola tutta la competenza, in realtà in inglese la definizione è: “Entrepreneurship is when you act upon opportunities and ideas and transform them into value for others.”. You è singolare e plurale insieme, ed è la cosa che ci piace molto di questa definizione, perché chiama in causa una pluralità di persone: “tu” come insegnante, “tu” come studente, “tu” come dirigente scolastico, “tu” come scuola, “tu” come sistema educativo, ma poi “voi” tutti come sistema educativo. è quindi una definizione che ci chiama tutti in causa, che non definisce queste competenze solo come competenze individuali, ma anche collettive, perché la creazione di valore non è “uno contro tutti (“ io sono più brava a creare valore degli altri”), ma è soprattutto “insieme possiamo creare più valore”.
Il quadro concettuale di EntreComp
Le aree di competenze che mette in scena EntreComp sono 3, 1) idee e opportunità, 2) risorse, 3) in azione. Queste 3 aree si aprono ciascuna in 5 competenze, per complessive 15 competenze. Ognuna accompagnata da un’esortazione e una breve descrizione.
Usare EntreComp come un vocabolario
Intendiamoci. Non stiamo dando delle istruzioni da applicare, quello che EntreComp fa è creare un linguaggio comune. Per esempio ieri Ed Fidoe parlava di “oracy”, come oralità, “grit” come tenacia, “craftsmanship” come artigianalità, “spark” come scintilla dell’immaginazione e anche di “expertise”. Ivi Kaussmaul parlava per esempio di “prendere l’iniziativa”, di “assumere delle responsabilità”, di “sviluppare la consapevolezza delle proprie potenzialità e capacità”, di “affrontare sfide”. Nel suo intervento, Giulia Baccarin, che mi ha lasciato stupefatta, ha parlato di “resilienza”, di “creatività”, di “empatia”. Allora vi chiedo: “Stiamo parlando di cose diverse o stiamo tutti parlando della stessa cosa?” EntreComp ci spiega che stiamo tutti parlando della stessa cosa, che usiamo parole diverse, che siamo legittimati anche a usare parole diverse, ma è utile avere un vocabolario per controllare che i significati siano tra loro compatibili.
Guardate la figura a margherita in alto, la parte arancione, per esempio, indica le risorse, risorse individuali, come la self-awareness & self-efficacy, autoconsapevolezza & autoefficacia, motivation & perseverance, motivazione & perseveranza. Ebbene a tutte queste competenze si può fare risalire la “Grit” di cui parlava Ed Fidoe ieri o quanto ci diceva, sempre ieri, Ivi Kaussmaul: “ Ho potuto compiere il mio percorso perché i miei insegnanti hanno creduto in me, hanno creduto che andare in Cina fosse alla mia portata e che anche essere qua a parlare davanti a 450 insegnanti fosse alla mia portata, e così io ho acquisito consapevolezza delle mie capacità”. Sono tutti esempi che ci fanno capire dove riusciamo a mappare le diverse competenze. Anche la resilienza sta dentro al framework EntreComp, è collocabile in motivazione e perseveranza. E anche tutto ciò che ieri si è detto dell’empatia, dell’intelligenza emozionale, può essere collocato dentro al framework nella parte verde lavorare con gli altri. E persino il tema della progettazione degli spazi educativi affrontato ieri da Alastair Blyth è contemplato nel framework, perché per cambiare gli spazi dell’educazione, per buttare giù i muri delle classi e renderle trasparenti bisogna essere “entrepreneural” come presidi e come insegnanti, occorre avere un atteggiamento di decostruzione di quello che c’è e costruzione di un nuovo valore. E uno dei 442 “learning outcomes” a livello esperto è: “sono in grado di progettare spazi fisici e virtuali per creare ambienti di lavoro collaborativo”. Quindi tutte le competenze che ieri sono state messe in scena dai diversi relatori intervenuti in questo seminario sono tutte mappate in EntreComp. è questo il valore di EntreComp. E’ questo il messaggio che vi dovete portare a casa. EntreComp non è la nuova ricetta che arriva dall’Europa per risollevare il destino dell’educazione italiana. No, non è così. EntreComp è una guida, va usato come un dizionario, nessuno legge un dizionario dalla A alla Z, ma tutti usano il dizionario quando hanno bisogno di una referenza, quando qualcosa non gli è chiaro. EntreComp deve avere la stessa funzione di un vocabolario.
Ogni competenza si ramifica in temi
Vi dicevo che ognuna delle 5 competenze in cui si articolano le 3 aree, è a sua volta suddivisa in una serie di fili tematici. Per esempio la creatività, che menzionava ieri Giulia Baccarin, si divide in essere curiosi e aperti verso soluzioni diverse, sviluppare soluzioni. Ed è un po’ quello che Ed Fidoe descriveva come craftsmanship, che indica che lo sviluppo di soluzioni è progressivo, che non è la prima soluzione che deve essere valutata, ma il risultato di un processo di sviluppo di successive soluzioni, di una scelta di un ventaglio di idee dove si può anche, e si deve anche sbagliare e imparare ad apprendere dagli errori fatti.
La progressione dei fili tematici
I diversi fili tematici servono ad articolare in maniera coerente la progressione nella competenza.
Maggiore è la capacitá di generare valore in autonomia, facendo fronte a gradi sempre piú alti di incertezza e operando in contesti di complessitá crescente, piú alto è il livello di competenza.
Questa sopra è la tabella della progressione EntreComp, l’ultima versione che forse conoscete di più. Si articola su 4 macro livelli di progressione: 1. livello di base, 2. livello intermedio, 3. livello avanzato, 4. livello esperto.
Ciascuno dei 4 livelli si articola in 2 sottolivelli. E’ come una griglia che aiuta a capire di cosa stiamo parlando e articola una progressione, perché quando parliamo di competenze trasversali quello che è difficile fare è anche valutare lo sviluppo della competenza e individuare quali sono le attività che aiutano a svilupparla.
In questo modello di progressione si parte da attività che sono gestite da un attore esterno, per esempio un insegnante, che crea una serie di sfide perché gli alunni possano mettere in gioco le loro competenze in un ambiente protetto e con una serie di supporti. Via via che le competenze si sviluppano, si assegna maggiore autonomia e maggiore responsabilità agli attori dell’apprendimento, fino ad arrivare al livello esperto dove le competenze, livello 7-8, sono molto avanzate. Si tratta di competenze che possono esplicarsi nell’ambito della dirigenza di un settore economico. Per fare un esempio, pensiamo al settore dell’auto, ci sono learning outcomes, calati in questo contesto, del tipo: “a questo livello sono in grado di trasformare il settore dell’Industria automobilistica in direzione delle tecnologie Green”. Nell framework, per fare un altro esempio, si tratta anche di etica e pensiero sostenibile.
Infine va ribadito che il livello di dettaglio va adeguato, rapportato all’uso che se ne vuole fare, avendo conoscenza del modello complessivo, che sotto si riporta.
DA ENTRECOMP A ENTRECOMP IN AZIONE
Il framework EntreComp è stato pubblicato a giugno 2016 e le applicazioni sono ormai innumerevoli. Ora è importante conoscere anche l’ultima pubblicazione, uscita stanotte, 3/03/2018, e di cui Elin McCallum, che parlerà dopo di me, è l’autrice principale.
Questo manuale, ENTRECOMP INTO ACTION, mentre ci ricorda quali sono le famose 15 competenze e i 442 risultati di apprendimento, ci spiega come passare dalla teoria alla pratica, in breve come usare EntreComp. E’ una bella sfida !
Ci fornisce più di 70 esempi pratici di come EntreComp può essere usato per il lifelong learning, nell’educazione sia formale che non formale, e anche nell’impiego. Gli studi di caso, gli strumenti forniti e le idee che vi si trovano sono il frutto della collaborazione tra chi è stato ispirato da EntreComp, e riflettono il ricco e variegato panorama dei modi in cui l’apprendimento all’imprenditorialità può realizzarsi nei diversi settori e per fruitori diversi.
La Guida è solo in inglese. Forse l’ADI può progettare di fare lo stesso lavoro che ha fatto per EntreComp e EntreLearn, perché c’è sicuramente bisogno di traduzioni per rendere questi manuali davvero utilizzabili.
I prossimi passi
Un altro supporto che stiamo creando è uno strumento di autovalutazione per giovani dai 15 ai 29 anni ed è importante dirvi in quali Paesi stiamo per lanciare questo strumento: Italia e Estonia.
In Italia il pilotaggio verrà fatto e coordinato dalla professoressa Elena Luppi dell’Università di Bologna (elena.luppi@unibo.it), che lavorerà con un migliaio di giovani nelle diverse fasce d’età per testare questo strumento e poi migliorarlo fino alla sua validazione prevista per la fine del 2018. Il primo pilotaggio viene fatto verso aprile-maggio 2018 e se operate nella zona di Bologna e provincia e volete partecipare e contribuire allo sviluppo di questo strumento potete contattare Elena e avrete l’opportunità di partecipare con le vostre classi o con le persone con cui lavorate, sempre che si tratti di giovani dai 15 ai 29 anni, e potrete così contribuire allo sviluppo di questo nuovo strumento che stiamo creando. Chi ha fra i 15 e i 29 anni può anche autocandidarsi.
RELAZIONE DI ELIN MCCALLUM
ENTRECOMP IN AZIONE
Sono Elin MacCallum e lavoro in stretta collaborazione con Margherita Bacigalupo su EntreComp. Abbiamo sviluppato insieme la guida EntreComp into Action, che è molto applicativa.
Nel mio intervento riprenderò alcuni punti che Margherita ha illustrato.
Io lavoro molto con i giovani, spesso giovani con background familiari e sociali difficili, per i quali è molto importante conquistare fiducia in se stessi e acquisire la capacità di “prendere in mano” la propria vita. E’ importante, cioè, padroneggiare, da parte loro, tutte quelle competenze che ha ben ricordato Margherita e di cui tanto hanno parlato i relatori ieri. Per i giovani, per questi giovani, è fondamentale assumere un ”atteggiamento imprenditoriale”, anche se questo termine a volte non riesce ad esprimere tutte le implicazioni che esso contiene. Riprendo allora la definizione già ricordata da Margherita: “intraprendere significa agire su opportunità e idee, trasformandole in valore per gli altri, valore che può essere economico, culturale o sociale”
La scorsa settimana ho incontrato l’amministratore delegato di una grossissima impresa che opera nel campo della lavorazione delle pelli, e parlava dell’esigenza che il personale possegga le così dette soft skills. C’erano molti altri imprenditori e tutti ponevano l’accento sulle soft skills.
Bene EntreComp può molto aiutare in questa direzione.
EntreComp ha stabilito un linguaggio comune a cui tutti possono attingere. Come diceva Margherita, EntreComp è come un dizionario dove si vanno a cercare tutti i riferimenti e le indicazioni di cui si ha bisogno nei diversi contesti. Non è necessario leggerlo tutto, naturalmente, si deve cercare e trovare quello che serve.
La nostra guida, EntreComp in azione, si prefigge di attrezzarvi all’uso di EntreComp, mostrandovi come altri hanno usato questo framework per affrontare vari problemi, e come l’hanno adattato ai loro scopi. La Guida fornisce molti esempi, ma le potenzialità sono ancora tantissime, visto che è stata prodotta da poco tempo. Comunque, per quanto di recentissima creazione, la guida fornisce già più di 70 esempi.
Gli esempi sono presentati in 2 modi:
- per settore: la vostra area di lavoro
- per obiettivi: ciò che volete conseguire
Gli esempi per settori
Il raggruppamento degli esempi per settori riguarda tre ambiti fondamentali:
- istruzione e formazione formali,
- apprendimento e inclusione non formali,
- occupazione e impresa
Gli esempi per obiettivi
Il raggruppamento degli esempi in relazione a ciò che si vuole conseguire riguarda questi cinque obiettivi:
- Obiettivo/Voglio mobilitare. Ciascun esempio mostra l’uso di EntreComp per impegnare e mobilitare le persone al fine di promuovere l’ imprenditorialità, creare una visione e un linguaggio comuni ecc..
- Obiettivo/Voglio creare valore. La guida può aiutare le organizzazioni a creare valore rafforzando le loro attività e capacità, adattando EntreComp a fruitori diversi, allineando preesistenti framework e competenze su un modello comune.
- Obiettivo/Voglio analizzare e valutare. La guida può essere usata per mappare azioni e risorse esistenti, individuarne i punti forti e deboli, e anche riflettere su di essi, valutando l’apprendimento delle competenze e i loro progressi.
- Obiettivo/Voglio implementare. In questo caso EntreComp è usato per sviluppare alcune delle 15 competenze (o tutte)
- Obiettivo/Voglio riconoscere. La guida può essere usata per riconoscere le competenze di imprenditorialità e dimostrare l’impatto dei relativi programmi o attività
1° Esempio. Il Gigante di EntreComp: obiettivo Mobilitare/Sollevare interesse
Questo esempio è stato creato da Maria Sourgiadaki, un’insegnante greca di istruzione professionale. Nel 2017 Maria ha seguito l’ Academy MOOC dell’European SchoolNet sull’educazione all’imprenditorialità, un corso costruito su EntreComp.
Questo MOOC l’ha ispirata, e l’ha portata a pensare in modo diverso al framework di EntreComp e le è venuta l’idea del Gigante EntreComp. E’ un modo originale e creativo per memorizzare il framework EntreComp, le sue 15 competenze, ed esaltarne l’importanza.
Ha fatto uno schizzo del suo Gigante.
Il corpo principale rappresenta l’area “Idee e opportunità”, che per Maria sono gli elementi chiave. La faccia, le braccia, le gambe, rappresentano l’area “Risorse”; il cervello, le mani e i piedi rappresentano l’area “ In azione”.
Ha immaginato il Gigante EntreComp come la rappresentazione di aspetti della personalità di ciascuno di noi, un’immagine delle nostre potenzialità nascoste, il nostro “Io imprenditore”.
Ha immaginato un grande poster e questa intuizione le ha consentito di sviluppare il gigante in qualcosa di più tangibile per la sua classe.
Ha costruito un origami di carta a forma di pentagono, che può essere aperto fino ad assumere la forma di gigante, ciascuna parte piegata rappresenta una delle competenze di EntreComp. Via via che si apre si mostrano le competenze che costruiscono la nostra forza. E’ un modo molto coinvolgente per gli studenti di capire le diverse competenze che costruiscono la competenza imprenditorialità.
In classe potete dire agli studenti:
“Vediamo in che modo ciascuno di voi è imprenditore della propria vita. Disegnate una mappa sul vostro gigante che potrebbe essere anche il vostro corpo e potete utilizzarlo come un origami una volta mappate le competenze. E potete chiedervi dove applicate quella specifica competenza nella vostra vita. “Idee” dove mettete le idee? Come perfezionate una vostra idea? Come la mettete in atto? “Prendere l’iniziativa”, andate a vedere dove questo accade nella vostra vita”
E’ anche un modo per fare riflettere sulle competenze già esistenti. Oppure alla fine di un certo esercizio in classe si può dire: “ Ok, prendete di nuovo il vostro gigante che competenze avete utilizzato?” Come vedete è uno strumento molto semplice per aiutare a ricordare queste competenze e a utilizzarle anche in classe.
2° Esempio. La traduzione greca di EntreComp: obiettivo Creare valore
Il secondo esempio è la traduzione greca del framework EntreComp, una cosa piuttosto complessa, con 3 aree di competenza, 15 competenze, un modello in progressione con 8 livelli di competenza, dal lavorare guidato da altri al lavoro in totale autonomia, e 442 risultati di apprendimento. Una traduzione complessa perché il greco è completamente diverso dall’inglese.
Il percorso della traduzione ha presentato continue sfide, l’ambiguità di molte parole, la difficoltà di renderle in greco. Mentre l’inglese è una lingua analitica, che spezza i concetti in parole separate, il greco è una lingua sintetica, che riassume più concetti in una singola parola. C’è stato bisogno non solo di traduttori, ma di esperti di educazione, per capirne tutti i risvolti e tutte le implicazioni, per adattare il testo a un contesto diverso. E’ stata un’impresa che ha creato valore.
3° Esempio. Un dottorato all’Università del Galles per professionisti del settore educativo: obiettivo Stimare/Valutare
Questo esempio riguarda un dottorato per professionisti del settore educativo sviluppato presso l’Università del Galles. Nel Galles è stato varato un nuovo curricolo focalizzato sulle competenze di cittadinanza, su quelle competenze che sono tutte contenute in EntreComp. C’era bisogno di preparare insegnanti e leaders educativi per implementare il nuovo curricolo. Si trattava di integrare EntreComp trasversalmente in tutte le discipline, di introdurre l’imprenditorialità in un quadro interdisciplinare e di dar vita ad apprendimenti autentici, collegati al territorio e alla comunità. C’era inoltre il problema di valutare i risultati di apprendimento.
In sintesi un’esperienza che ha avuto l’obiettivo a) di preparare docenti e dirigenti scolastici a sostenere e sviluppare le riforme educative in corso in Galles; b) stabilire un ponte (a due sensi di marcia) fra la ricerca e la pratica nel mondo scolastico, c) formare a creare valore e a valutare la creazione del valore
ENTRE LEARN: una cassetta degli attrezzi per l’imprenditorialità
E arriviamo a EntreLearn, questo è un progetto I-LINC, per docenti europei, un’organizzazione finanziata dai vari Ministeri dell’Istruzione.
EntreLearn è stato tradotto in italiano da ADI, ed è una risorsa fantastica.
E’ stato scritto e curato da Kornélia Lohyňová, una persona eccezionale, insegnante a Bratislava, che l’ha sviluppato con il supporto di European Schoolnet.
Questa cassetta degli attrezzi, creata da insegnanti per insegnanti, offre molte idee per promuovere lo spirito di iniziativa e la mentalità imprenditoriale negli studenti. Si può utilizzare in qualsiasi disciplina scolastica e con studenti di qualunque età.
La struttura di EntreLearn segue il quadro metodologico di EntreComp e ci consente di sviluppare con la classe sia attività semplici sia esperienze molto più articolate e complesse.
EntreLearn stimola a riconoscere un’opportunità quando la si incontra, a sapere identificare un problema e trovare una soluzione che rappresenti un valore aggiunto per gli altri, sia essa innovativa oppure no.
Cosa si può fare per sviluppare queste competenze nelle scuole? Ci sono molte attività che si possono implementare ogni giorno. La capacità di creare idee è una competenza che può essere incoraggiata già a partire dalla prima infanzia e può essere sviluppata durante tutto l’arco degli studi. Generare idee aiuta gli studenti a focalizzarsi su un problema, un argomento.
I ragazzi possono essere molto bravi nell’individuare e valutare le opportunità, inoltre sono in grado di migliorare l’ambiente che li circonda e la comunità. Individuare le opportunità significa ascoltare i bisogni degli altri, guardare il mondo che ci circonda e creare collegamenti tra idee diverse.
Questo crea opportunità che possono essere sviluppate all’interno di un contesto che viene analizzato e compreso meglio. Le attività che vengono proposte da EntreLearn intendono aiutare docenti e studenti a riconoscere le opportunità e a proporre cambiamenti.
SOCCES: un progetto europeo per le competenze sociali e imprenditoriali
SOCCES, che sta per SOCial Competences, Entrepreneurship and Sense of Initiative, è un progetto europeo condotto da Elena Lupi dell’Università di Bologna.
L’obiettivo di SOCCES è riconoscere e valutare intraprendenza, impreditorialiatá e competenze civiche.
Oltre a generare risorse educative e ambienti virtuali per lo sviluppo delle competenze citate, SOCCES ha prodotto un modello per la valutazione delle medesime.
L’obiettivo é rendere visibili (anche a potenziali datori di lavoro) competenze “soft” aquisite nel fare. In questo progetto le competenze sociali, coniugate con l’imprenditorialità, hanno un grande rilievo. Io vengo da un Paese, il Galles, dove l’educazione alla cittadinanza è molto importante, per cui sono molto sensibile allo sviluppo dll’imprenditorialità insieme all’autoconsapevolezza civica e civile. SOCCES ha generato risorse per svolgere questa educazione e anche idee sulla sua valutazione. E’ un progetto che si può utilizzare nella scuola superiore o all’università.
Credo, in conclusione, che tutto questo materiale a sostegno dello sviluppo delle 15 competenze su cui EntreComp ha costruito l’imprenditorialità, vi possa aiutare non solo e non tanto a fare cose nuove, ma anche ad analizzare con un’altra ottica ciò che già state facendo, aggiugendo valori e introducendo nuovi strumenti di valutazione.
E ancora. E’ importante acquisire quel linguaggio comune che EntreComp si prefigge di diffondere.
Speriamo insomma che tutto questo aiuti voi come docenti, le vostre scuole e anche il gruppo creato da ADI.
E su questa nota vorrei ringraziarvi per la vostra attenzione e dirvi che è stato per me un grandissimo piacere seguire questo fantastico seminario e spero che anche voi siate soddisfatti della nostra guida all’uso di EntreComp.
Download
- EntreComp: un aiuto agli insegnanti per sviluppare nei giovani l’imprenditorialità - M. Bacigalupo, E. McCallum
- La competenza europea imprenditorialità: testo del video di 2 insegnanti attori
- EntreComp into Action (versione in inglese)
- EntreLearn (versione in italiano)