EDUCARE ALLA FELICITÀ: L’IRRESISTIBILE FASCINO DELLA RISATA!

Lucia Suriano, autrice di Educare alla Felicità

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INTRODUZIONE
CORPO, CUORE, CERVELLO

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Sono un’insegnante come voi e come voi ho scoperto, entrando nella scuola, che molti dei miei sogni si scontravano con una realtà spesso opaca e spenta, a cui mi era difficile rassegnarmi.

Ho poi incontrato una disciplina che si chiama “Yoga della risata” e che si può praticare anche a scuola. In India la praticano tutte le mattine. Ma qui siamo in Italia, non si può, ho pensato. Poi ho guardato i miei alunni ridere, li ho guardati quando avevano bisogno di muoversi e non rimanere seduti per ore e ho capito una cosa, molto importante: nell’apprendimento è coinvolto anche il nostro corpo!

E allora mi sono messa a studiare. Ho seguito i corsi di yoga della risata fino a diventarne World Ambassador, e mi sono impegnata per capire come introdurlo nella nostra scuola, ma soprattutto come essere felici a scuola.

Siamo cablati per fare l’esperienza della felicità

Siamo cablati per fare l’esperienza della Felicità scriveva la neuroscienziata C. Pert nel suo ultimo lavoro; siamo CABLATI, usa questo termine prendendolo in prestito dal mondo dell’elettrotecnica, che tuttavia rende molto bene l’immagine di come siamo fatti noi esseri umani; e la usa per ricordarci che siamo biologicamente costituiti per vivere la Felicità come esperienza che parte dal nostro corpo. Un’ esperienza che parte dal corpo perché è nel nostro corpo che vengono prodotte le “molecole” che ci rendono felici, e ve ne cito solo alcune con i loro potenti e oltretutto molto famosi effetti: prima fra tutte la serotonina, ormone della distensione e della sicurezza di sé, lendorfina che è l’ormone dell’euforia, e l’ossitocina che è famosa per la relazione tra mamma e nascituro ma è per eccellenza l’ormone della fiducia. Potrei continuare ma credo che solo prendendo in considerazione questi tre ormoni possiamo comprendere quanto la felicità non sia solo un concetto filosofico ma visto in questi termini è un’esperienza concreta possibile proprio perché dentro di noi ne abbiamo il “germe”.

 

L’apprendimento

Ma nella scuola di oggi e di domani tutto questo come si inserisce?

Si inserisce molto bene, soprattutto se si riflette sul più indiscusso obiettivo che alla scuola compete: l’Apprendimento.

Chi, come e cosa? Apprende il cervello nella sua funzione di Re nell’ambito cognitivo, ma signori miei voi lo sapete bene che si apprende meglio se anche il cuore viene coinvolto nell’avventura dell’imparare e vi assicuro che in questa affermazione non vi è nulla di romantico semmai ne aveste il dubbio; così comprendete bene che è necessario affermare che impariamo anche con il corpo che dei due precedenti soggetti non è semplicemente contenitore ma attivatore. Provate ad immaginare il corpo di una persona depressa: certamente non è un corpo attivo, non è un corpo che in autonomia produce serotonina ed endorfina, come il corpo di una persona molto stressata certamente non è un corpo che comunica al cervello stimoli tali da permettere la realizzazione delle condizioni ottimali per far sì che il magico e complesso processo di apprendimento avvenga.

Il sistema nervoso autonomo consta di due parti più comunemente conosciute come Sistema Simpatico (che simpatico non è!) e Sistema Parasimpatico, il cui compito è quello di tenere a bada il S.S. poiché esso è il sistema il cui motto è “Combatti o Fuggi”; quando il comando è totalmente nelle mani del sistema simpatico, il battito cardiaco

aumenta, i vasi sanguigni si dilatano e la pressione del sangue aumenta, i muscoli vanno in tensione, lo stomaco diminuisce la sua attività di digestione, la respirazione si fa rapida e profonda provocando iperventilazione….naturalmente tutti noi riconosciamo in questo stato la “situazione ideale per imparare”! Proprio come ci trovassimo di fronte ad un leone in libertà.

Ogni volta che viviamo l’esperienza di imparare chiamiamo in causa le funzioni cognitive ma anche le emozioni, perciò tutte le volte che impariamo qualcosa di nuovo, ad esempio una formula, essa va a registrarsi nella “memoria procedurale” e allo stesso tempo le emozioni che ho vissuto nel momento in cui ho imparato quel determinato argomento finiscono per costituire la “memoria autobiografica” che verrà chiamata in causa tutte le volte che richiamerò alla mente quel determinato argomento. Memoria ed emozioni sono di competenza del nostro sistema limbico e noi non possiamo ignorare tutti gli studi che ci dicono che i ricordi connotati emotivamente durano di più poiché l’amigdala, che risiede nella parte antica del nostro cervello, rinforza l’ippocampo al quale spetta fra gli altri il compito di gestire la nostra memoria.

La buona notizia è che abbiamo la possibilità di influenzare l’attività del nostro cervello attraverso un buon uso del corpo, così da tenere a bada le reazioni del S.S. e attraverso la Respirazione e possiamo stimolare un miglioramento cognitivo attraverso l’esercizio fisico che stimola la neurogenesi ippocampale adulta (l’ippocampo delle persone affette da depressione maggiore ha subito notevoli riduzioni) e genera buon umore attraverso la produzione delle molecole della felicità con cui abbiamo iniziato questa riflessione. Ciò che dobbiamo assolutamente tenere in conto è che siamo un sistema complesso e circolare, siamo un sistema connesso: corpo, cuore, cervello.

La Risata

Ora, dopo questa lunga premessa, posso passare all’argomento per cui oggi mi avete chiamata qui con voi: La Risata.

Non rido perché sono felice. Sono felice perché rido!

E sono certa che comprendete il senso: iniziamo a pensare la risata non come una risposta dell’essere felice, ma un esercizio che può portarmi all’esperienza della felicità.

Quanti di voi sanno dirmi che cosa è una risata? Fisiologicamente che cosa è?

A questo punto vi chiedo di mettervi in gioco con me attraverso piccoli esercizi che coinvolgeranno il nostro corpo a cui abbiamo chiesto dall’inizio di questa mattinata di stare qui fermo ad ascoltare….

  • Esercizio di respirazione profonda con le braccia e poi primo assaggio di risata

Ora potete provare a dirmi cosa è la risata.

Bene, ora se vi fidate di me (non esagerate però…)

  • procediamo con qualche esercizio di risata e concludo con un esercizio breve di relax

Come vi sentite? Comprendete bene che tutto quello che ho detto fin dalla prima slide era funzionale a farvi comprendere quanto un’attività fisica molto semplice e naturale per noi possa generare nel nostro corpo, nel nostro cervello e non meno nel nostro cuore.

Inoltre, se io vi chiedessi di chiudere gli occhi e di pensare alla persona da cui avete imparato di più a scuola e che ricordate con maggiore piacere sono certa che mi direte del suo volto e del suo sorriso appassionato ed amorevole nello svolgere il meraviglioso compito dell’insegnare.

Ora che sapete tutto questo, che cosa pensate di fare? Anzi, tu che sei qui, che cosa pensi di fare?

Ora tocca a te: Educare alla Felicità

GRAZIE

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