ABSTRACTS 2^ SESSIONE

 I dati sono al centro di una nuova intelligenza applicata al processo decisionale in qualsiasi campo e ora anche in quello dell’ istruzione.

I dati possono aiutarci a capire come migliorare l’utilizzo di tutte le risorse che facilitano l’apprendimento, compreso l’insegnamento.

L’accesso a maggiori e migliori dati possono aiutare i sistemi scolastici e le scuole a prendere decisioni più intelligenti e più informate, purché soddisfino determinate condizioni. I dati infatti hanno un valore limitato in sé, ma diventano  utili e pertinenti  quando sono analizzati in modo attento e mirato. In tal caso forniscono  indizi  che aiutano a capire come creare un sistema di istruzione più efficiente e più equo.

image008La sfida è quella di  comporre le informazioni in modo  che diventino prove  intelligibili, da mettere a disposizione di istituzioni, insegnanti, genitori,  studenti e più in generale della comunità.  Ma non basta, occorre anche aiutare gli insegnanti ad integrare l’uso dei dati nelle loro pratiche di insegnamento.

La relazione illustrerà come alcune scuole stiano utilizzando i big (e small) data. Se ne esamineranno i vantaggi, i rischi e le tendenze future.

 

 image012Buttate i libri di testo! Questo è il 21° secolo.

L’informazione è ovunque, è accessibile a chiunque con uno smartphone e una  connessione wifi.

Il pedagogista e filosofo americano John Dewey una volta disse:”Se insegniamo agli studenti di oggi come insegnavamo a quelli di ieri, li derubiamo del loro domani”. Se questo è vero, come può la scuola rispondere a questo cambio di paradigma, in cui gli insegnanti sono  guide, non più custodi, di un’informazione  che, come ora,  non era mai stata accessibile prima?

image014High Tech High è una rete di 11 scuole nella Contea di San Diego, California, con una popolazione scolastica che spazia dai 6  ai 18 anni, dalla primaria alla fine della secondaria di 2° grado.

A High Tech High si pratica l’insegnamento in team e si svolgono un insieme di  progetti molto accurati, che integrano le competenze accademiche con le applicazioni nel mondo reale. In tutte le nostre scuole  si utilizza la didattica per progetti, Project Based Learning, che consideriamo il sistema più valido per fare apprendere agli studenti le competenze necessarie nel 21° secolo.

I nostri studenti lavorano in gruppo e creano progetti, fondati sulla tecnologia, che hanno per oggetto pressanti problemi sociali, accademici e politici.

image016 I nostri insegnanti sono i progettisti dei curricoli, curricoli che enfatizzano il pensiero innovativo, il lavoro collaborativo, il pensiero critico, la persistenza e il problem solving. Si tratta di progetti collaborativi che rendono l’apprendimento autentico, significativo e in grado di generare trasformazione.

I nostri principi pedagogici si fondano sulla personalizzazione ( il lavoro svolto  interessa agli studenti e alla comunità),sull’ equità ( tutti gli studenti, nessuno escluso, sono impegnati nel lavoro), sul lavoro autentico ( gli studenti sono intimamente coinvolti nella progettazione ed esecuzione dei progetti), e sulla progettazione collaborativa ( gli studenti lavorano quasi sempre in gruppo).

Fondamentale all’apprendimento sono i tirocini significativi svolti entro il territorio e la  comunità sociale. I tirocini culminano con l’esibizione del lavoro svolto, e la presentazione pubblica del proprio apprendimento.

Elementi chiave della nostra originale filosofia pedagogica sono: enfasi sul lavoro collaborativo, un forte accento sul curricolo centrato sullo studente, molteplici opportunità strutturate per gli studenti di lavorare in alternanza scuola-lavoro, formazione professionale settimanale degli insegnanti, il loro lavoro di gruppo e la collegiale progettazione del curricolo degli studenti.

 

 

lanfrey1Lanciato il 27 ottobre 2015, il Piano Nazionale Scuola Digitale è il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.
Finanziato da 1.2 miliardi di Euro, catalizzando diverse fonti di finanziamento del MIUR, contiene 35 azioni, a loro volta organizzato in 9 aree: Accesso, Ambienti per l’apprendimento; Identità Digitale; Amministrazione Digitale; Competenze digitali degli studenti; Carriere Digitali e imprenditorialità; Contenuti digitali e OER; Formazione; Accompagnamento.

Una visione sistemica, che ambisce ad affrontare l’educazione nell’era digitale non come mero dispiegamento di tecnologie, ma come sfida dell’innovazione didattica e organizzativa.
Combina investimento in universalità – interventi per tutte le 8.400 scuole in aree come accesso, ambienti per l’apprendimento e la formazione degli insegnanti,  – e in innovazione – tesi a finanziare scuole e partenariati innovativi, per stimolare successivamente tutto il sistema.

lanfrey2Ad un anno dalla sua attuazione, è stato messo in campo il 70% delle azioni, per un investimento complessivo di oltre 500 milioni di Euro. Un utile momento per riflettere sull’intera policy, sulla validità del suo approccio e sull’impatto delle singole azioni, e per chiarire le prospettive del secondo anno del Piano.
A partire dalle aree di forza del PNSD: tra questi, la cura degli investimenti negli ambienti per l’apprendimento, intesi non solo come strumenti abilitanti alla didattica, ma come passaggi chiave nel rendere un’idea di innovazione accogliente; l’attenzione al rapporto tra innovazione e organizzazione, concretizzato dal ruolo degli animatori digitali e del team per l’innovazione; la capacità di bilanciare universalità e innovazione, investendo su innovativi “partenariati di contenuto”.
In ultimo, la consapevolezza che il Piano è una politica viva, che si nutre dello stesso movimento che sta contribuendo a creare.

 

image026La relazione prenderà avvio dalle principali idee pedagogiche che guidano l’Oerestad Gymnasium: l’uso degli  spazi aperti di apprendimento combinati con spazi più tradizionali, la grande importanza attribuita all’uso della tecnologia .

Rispetto a quest’ultimo punto  verrà esemplificato come è organizzato il “mondo digitale” all’Oerestad  e come viene sfruttato nell’insegnamento.


La comunità professionale degli insegnanti
è uno degli  elementi cruciali in una scuola che pone gli studenti al centro e ha  l’obiettivo di sviluppare competenze per il 21° secolo.

image028La relazione indicherà quale è l’organizzazione degli insegnanti per favorire l’apprendimento degli studenti e come è configurato il management team a sostegno dell’azione collegiale dei docenti .

All’Oerestad  la finalità ultima è quella di  educare dei changemakers. A questo fine   la relazione affronterà, in conclusione, il programma  changemaker+, un programma concepito per sviluppare la competenza di leadership negli studenti.

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