UN NUOVO SGUARDO SU “UNA SCUOLA DI PRIMA CLASSE” DI A. SCHLEICHER
Tiziana Pedrizzi è ritornata sul libro di Andreas Schleicher “Una scuola di prima classe. Come costruire un sistema scolastico per il XXI secolo”, Il Mulino 2020, già recensito sul sito ADi, nella convinzione che occorra dedicare a questo documentatissimo lavoro, più attenzione di quanto non sia fin qui avvenuto in Italia.
L’illustrazione e l’analisi che Pedrizzi fa dell’opera di Schleicher è molto dettagliata al pari dei rilievi critici, pertanto si rimanda al suo testo sul sito ADI.
Se ricordano qui solo alcune suggestioni.
Ricorda Pedrizzi che in premessa Schleicher mette in chiaro i problemi. Nel 2015 quasi la metà degli studenti di 70 Paesi a reddito medio o elevato campionati in PISA non aveva raggiunto il livello minimo di alfabetizzazione nei diversi campi indagati .Negli ultimi 10 anni , alla scadenza dei venti anni di PISA non si registra quasi nessun miglioramento, nonostante un incremento del 20% degli investimenti in educazione. Inoltre, la determinazione degli apprendimenti da parte dello status economico-sociale sembra costante.
Tuttavia Schleicher ricorda che vi è stato un grande miglioramento in Paesi come l’Estonia ed il Vietnam in cui il 10% degli studenti più svantaggiati raggiunge livelli migliori di quelli del 10% delle famiglie più ricche dell’America Latina e sostanzialmente pari a quello degli europei e degli statunitensi. L’eccellenza dunque si può raggiungere anche nei cosiddetti Paesi arretrati.
. Uno degli aspetti delle tesi di Schleicher messo in evidenza e sostenuto da Pedrizzi è il nuovo forte richiamo al peso che il contesto sociale e valoriale ha per i destini del sistema di istruzione. Su questo pesa sicuramente il crescente successo dei sistemi scolastici dei Paesi asiatici, di cui si ricorda la cultura confuciana e il fortissimo richiamo all’impegno.
Quello che il libro costantemente sottolinea, utilizzando per l’appunto gli esempi asiatici, è che bisogna lavorare duro ed avere alte ed esigenti aspettative nei confronti di tutti. Sta forse tramontando, si chiede Pedrizzi, l’illusione che un clima relazionale favorevole nel senso di indulgente, un assecondamento delle caratteristiche individuali, anche quelle apparentemente meno produttive, possano portare ad un buon rendimento scolastico di massa.
Non ci rimane che rimandare all’esaustivo documento di Pedrizzi, e alla lettura integrale del libro di Andreas Schleicher “Una scuola di prima classe. Come costruire un sistema scolastico per il XXI secolo”, Il Mulino 2020.