Mi chiamo Ornella Castellano e sono dirigente di un Istituto Comprensivo in Puglia. Il nostro istituto è coinvolto nel tema dell’eccellenza a partire dalla scuola dell’infanzia, ma io vi parlerò della scuola secondaria di primo grado, di quello che facciamo per questi alunni, partendo dall’idea generale che prevede la costruzione di una scuola inclusiva.
Partiamo dall’inclusione
Il programma Gifted si chiama FERMENTUM ma rientra in una più ampia visione che abbiamo chiamato complessivamente “Arcipelago inclusione”.
E che cosa accade in una scuola inclusiva? In una scuola inclusiva sicuramente sono i docenti, nella pratica d’aula sostenuta da un impianto progettuale sistematico, che sono chiamati ad ascoltare, progettare, osservare, valorizzare, riconoscere e valutare.
Premetto che sono avvantaggiata da una lunga esperienza, essendo dirigente nella stessa scuola da 17 anni. Quindi, porto avanti da molto tempo questo percorso e mi onora avere un corpo docenti di altissimo livello che si è formato costantemente nel corso degli anni e la costruzione della professionalità docenti continua ad essere l’elemento essenziale.
Abbiamo posto attenzione alla stabilità e al benessere del personale, al miglioramento delle performance degli studenti, alla costruzione di strumenti per la trasparenza e la valutazione, alla rendicontazione sociale. Abbiamo la capacità di narrarci, di raccontarci, di metterci in relazione con il territorio, con le famiglie. Ci avvaliamo di strumenti quali un portfolio docente per rendere concreta e visibile tutta la pratica riflessiva che ciascun docente deve compiere e un portfolio studente per avviare gli alunni alla costruzione delle conoscenze. Ancora, da una parte diamo attenzione alla valutazione esterna e certamente uno degli indicatori sono le prove invalsi, ma, dall’altra, osserviamo il successo formativo successivo, ovvero valutiamo le performance dei nostri studenti nel biennio delle secondarie di secondo grado e diamo importanza ai dati sulla dispersione, e all’apprendimento dalla personale autoaffermazione attraverso l’autovalutazione.
Siamo una scuola Indire, un capofila regionale delle avanguardie educative, siamo la scuola che ha costruito e che porta avanti il progetto “Oltre le discipline”, idea alla base delle avanguardie educative e applichiamo praticamente tutte le metodologie innovative attive, dalle aule laboratorio al prestito professionale. Abbiamo costruito un intero curriculum di orientamento, quello che vedete nell’immagine sopra si chiama Metabolè ed è il nuovo curriculum scolastico che abbiamo costruito quando, all’indomani della pandemia, abbiamo dovuto rivedere il curriculum esistente perché non era più rispondente ai bisogni che erano maturati. È un curriculum all’interno del quale ci sono una serie di percorsi: dalla comunicazione alla cittadinanza, dalla creatività all’affettività, poi abbiamo un curriculum sugli strumenti digitali, un curriculum di fisica, uno di filosofia, e molto altro, solo per dare un’idea di quanto complesso sia il sistema che regge la nostra pratica didattica.
Questo, in sintesi, è l’impianto progettuale del nostro istituto. Le unità d’apprendimento disciplinari sono concordate nei dipartimenti, sono a cura del singolo docente, correlate da specifiche rubriche valutative che determinano le valutazioni disciplinari, i voti in pagella, e concorrono ovviamente alla valutazione formativa.
Dall’altra parte abbiamo unità d’apprendimento multidisciplinari che sono costruite in consiglio di classe, sono progettate e realizzate da tutti i docenti del consiglio di classe, sono corredate da una specifica rubrica valutativa che interviene soprattutto nell’osservazione, nel monitoraggio delle competenze prosociali degli studenti, come la capacità di stare insieme, collaborare, partecipare e vivere la relazione. Concorrono alla valutazione sommativa, ma, soprattutto, determinano la certificazione delle competenze, sono lo strumento che ci permette di redigere concretamente la certificazione delle competenze. Insieme sono corredate da quello che chiamiamo quadro concettuale che ci permette di collegare le due progettazioni in un sistema in cui tutto trova posto e acquista un senso. Ogni classe lavora su unità di apprendimento multidisciplinari graduate, costruite intorno a compiti di realtà, su abilità complesse, all’interno delle quali i docenti prevedono fin dalla progettazione una serie di attività differenti e corrispondenti a bisogni diversi degli studenti.
Questa, ad esempio, è Wiki Europa. Abbiamo realizzato una enorme carta geografica dell’Europa. Un gruppo di ragazzi ha dipinto, un gruppo ha disegnato, i più tecnologici hanno implementato il sito per raccogliere le informazioni degli altri studenti… Queste che vedete sotto sono altre unità d’apprendimento multidisciplinari in cui tutte le discipline si connettono intorno ad un compito di realtà ben preciso per permettere di realizzare quel multilivello che è fondamentale per l’inclusione.
Come valutiamo gli eccellenti
Portiamo ora l’attenzione sul come valorizziamo gli alunni eccellenti. Come è già stato detto dall’ispettrice Antonella Cutro, è più semplice parlare di ipodotazione, siamo più forti nell’ipodotazione perché per anni abbiamo lavorato per i ragazzi svantaggiati ma vediamo ora che cosa facciamo nel mio istituto per gli alunni eccellenti. Sicuramente stiamo attenti alla valutazione disciplinare degli studenti top performer, come hanno già anticipato Ignace Ryheul e Paolo Barabanti. Per una prima individuazione dell’eccellenza guardiamo alla valutazione sommativa al termine del primo quadrimestre che deve essere compresa tra il nove e mezzo e dieci in tutte le materie. Ancora l’alunno eccellente deve saper essere un cittadino attivo, cioè deve sapersi relazionare positivamente con gli adulti di riferimento e con i compagni della classe, deve essere un modello positivo da imitare e infine guardiamo alla valutazione complessiva del comportamento che deve essere ottimo.
Per rendere il più autentica possibile la valutazione abbiamo costruito questi indicatori di valutazione per ciascuna materia e, come vedete nella figura sopra, ho messo in evidenza impegno e motivazione, organizzazione e metodo di studio che ricorrono in tutte le discipline e ci permettono di avere degli standard di valutazione più oggettivi possibile.
Abbiamo indicatori di valutazione anche sul comportamento, di rispetto di norme, persone e strutture, di regolarità nella frequenza e nell’orario di studio personalizzato. Così come vi sono studenti che hanno bisogno di più tempo, agli studenti che hanno bisogno di meno tempo diamo l’occasione di impiegarlo in modo fruttuoso e valutiamo anche questo aspetto. Consideriamo le assenze, la qualità della partecipazione, la coerenza e l’efficacia del metodo di studio.
Come stimoliamo gli eccellenti
Che cosa fanno i ragazzi che hanno delle capacità in più? Poiché la mission del nostro istituto è proprio quella di garantire un’offerta formativa volta alla realizzazione del diritto ad apprendere, alla crescita educativa di tutti gli studenti, al miglioramento del processo di insegnamento e apprendimento attraverso l’introduzione di nuove metodologie e flessibilità dei curricoli, per promuovere le potenzialità di ciascuno, abbiamo costituito dei gruppi di studenti intorno ad attività che chiamiamo “stage”, ovvero dei periodi di tempo di una settimana-dieci giorni, nei quali i ragazzi che hanno capacità particolari, inclinazioni particolari, concorrono a realizzare delle attività autentiche.
Abbiamo lo stage degli allestitori, che si occupano di allestire le mostre a scuola e lavorano come i veri allestitori che chiamiamo a scuola, chiamiamo esperti esterni che lavorano insieme ai nostri ragazzi. Abbiamo il gruppo dei ciceroni che si occupano di beni culturali, di storia, di comunicazione.
Abbiamo il gruppo degli scenografi che costruiscono e realizzano scenografie. Abbiamo il gruppo dei fotografi che si occupano della comunicazione. Concordiamo con le famiglie le attività che in quella settimana faranno i ragazzi, che riceveranno poi dei crediti specifici per quell’attività. Si tratta anche di una attività di orientamento, la più potente che si possa fare, poiché esercitano le proprie capacità in situazioni reali.
Stiamo parlando dei ragazzi della secondaria di primo grado, ragazzi che devono scegliere la propria strada, la futura scuola di secondo grado. Pensiamo anche ai double gifted, a quei ragazzi che hanno un talento particolare ma anche un altro tipo di caratterizzazione per cui è molto difficile che siano top performer. Ne osserviamo il talento, ma soprattutto l’impegno che hanno saputo dedicare intorno a quel talento, quanto hanno saputo farlo crescere. Un docente accorto e formato che si trova davanti un ragazzo ad alto potenziale potrà indirizzare l’alunno ad attività ulteriori, motivanti, che completeranno il suo bisogno di andare oltre.
Vi sono, ad esempio, percorsi di astronomia complessi, percorsi di scacchi complessi, percorsi dove il ragazzo trovi motivazione ad approfondire e impegnarsi.
Perché e come premiamo gli eccellenti
Infine, noi premiamo le eccellenze perché vogliamo superare l’idea del “secchione” e definire un modello positivo di studente che riesce. Ogni anno, i nostri alunni eccellenti ricevono in premio un viaggio.
Nell’immagine sopra vedete i nostri almanacchi, sono le foto dei ragazzi eccellenti che premiamo ogni anno fin dal 2015. Da quest’anno, nel nostro istituto abbiamo introdotto anche la possibilità di sostenere la prova orale dell’esame finale in lingua inglese. È stata proprio una ragazza con delle potenzialità in ambiti che non erano necessariamente le lingue – non ha scelto il liceo Linguistico come prosecuzione degli studi – che ci ha fatto riflettere su come poterla valorizzare e ci ha consentito di introdurre una personalizzazione persino nell’esame di terza media. Sostenerlo in lingua inglese è stata per lei l’occasione di cimentarsi in un’attività sfidante e soddisfacente dal punto di vista cognitivo. Perché negarglielo?
Il cammino che ha compiuto il nostro istituto ha determinato un innalzamento dell’impegno da parte dei nostri studenti, al punto che quest’anno abbiamo avuto ben 31 alunni che hanno superato il voto 9. Come nostro solito abbiamo premiato le eccellenze, gli alunni con la media del 10, ai quali abbiamo riconosciuto il viaggio premio. Ma ho voluto comunque riconoscere, con una cerimonia pubblica, tutti i 31 ragazzi che hanno raggiunto la media del 9, e che equivalgono al 12,5 per cento della popolazione scolastica del nostro istituto.
Quindi certamente più del 2,14% che Ignace Ryheul indicava come plusdotati. I nostri 31 alunni rientrano invece pienamente nelle percentuali degli alunni eccellenti che secondo il grafico di Ignace Ryehul si attestano intorno al 10%.
Vi saluto mostrandovi dove ci troviamo, nella punta più a sud d’Italia, se venite in vacanza nel Salento venitemi a trovare! Grazie.