ABSTRACTS 3^ SESSIONE

image006Nicholas Tate esplorerà le origini, pragmatiche e ideologiche, del concetto di “educazione internazionale”, con particolare riferimento alle sue origini nell’Illuminismo, nel liberalismo, e nella pedagogia costruttivistica di Rousseau e Dewey.

Indagherà criticamente le caratteristiche fondanti dell’”educazione internazionale”, inclusa l’enfasi sul multilinguismo, sul service learning, nonchè le idee di comune umanità  e di cittadinanza globale.

image007Tenterà quindi una valutazione dell’impatto che può avere oggi l’”educazione internazionale” e, in particolare, i programmi dell’International Baccalaureate (IB).

La relazione si concluderà  con l’esame delle implicazioni che “l’educazione internazionale” può avere per le “scuole nazionali” nell’attuale contesto dei diversi stati nazionali e dei loro bisogni

image011H-FARM è una piattaforma digitale nata nel 2005 con l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori nel lancio di iniziative innovative e supportare la trasformazione delle aziende italiane in un’ottica digitale.

image013A novembre del 2015 H-FARM ha acquistato una scuola internazionale per inserirla in un progetto di Education che va dall’Infanzia ai Master post Diploma, da offrire che vedrà la luce nel settembre del 2018.

Perché H-FARM ha iniziato questo processo?

Per costruire un percorso educativo che offra delle prospettive che non siano solo ed esclusivamente la partenza per una Università straniera o un futuro all’estero.

image015La logica che sta alla base del progetto è infatti quella di sviluppare un nuovo tessuto sociale ed economico dove i giovani possano trovare possibilità e crearne di nuove grazie a una “mentalità internazionale” e a solide competenze digitali.

La vicinanza fra la scuola e i mondi dell’Università e delle start up offre infatti un ambiente di crescita molto stimolante dove stage e alternanza scuola lavoro possono diventare momenti formativi quotidiani, e non brevi periodi di “esperienza altra” rispetto alla scuola.

Una ulteriore caratteristica che differenzia questo percorso educativo è la durata di 12 anni, contro i 13 della scuola italiana: in questo modo si offrono agli studenti le stesse possibilità di tutti gli studenti europei.

image017Il sistema educativo di riferimento, l’International Baccalaureate Organization (IBO), si basa sull’apprendimento di competenze in un ambiente educativo in cui lo sbaglio è uno strumento di crescita e il docente  una guida all’apprendimento personale.

Se “essere internazionali” è per noi un requisito fondamentale, è altrettanto importante che i bambini e i ragazzi di oggi acquisiscano delle competenze digitali adeguate al mondo che li aspetta. Stiamo quindi creando dei percorsi di apprendimento di informatica e coding che cominciano dall’infanzia e si svilupperanno fino al Diploma.

 

Compattazione o distillazione dei saperi; programmi o programmazione, innovazione didattica e ricerca metodologica; laboratorialità e curriculum per competenze; apprendimento formale e informale; spazio e tempo reinterpretati

immagineSono alcune delle “tracce” che la sperimentazione del  percorso quadriennale dell’Istituto Tecnico Economico  Enrico Tosi di Busto Arsizio, autorizzata con DM 904/2013, ha iniziato a disegnare a partire dall’a.s. 2014-2015.

Oggi gli studenti “pionieri” sono 150 in sei classi ( due prime, due seconde, due terze). I docenti dedicati hanno scelto la sfida della sperimentazione e parallelamente insegnano in classi del quinquennio.

image025Il percorso è stato costruito all’interno dei dipartimenti disciplinari, ha una forte impronta internazionale e laboratoriale.

Nel secondo biennio si caratterizza per l’opportunità data agli studenti di personalizzare il loro curriculum.

Come il resto dell’istituto, i ragazzi sono a scuola per 5 giorni alla settimana; la loro  articolazione del tempo è però  variabile e flessibile e valorizzata anche attraverso le classi virtuali.

image027Le rigidità ordinamentali, l’autonomia funzionale imperfetta, la mancata differenziazione delle carriere professionali sono alcune delle criticità da discutere e sciogliere.

La sperimentazione quadriennale, infatti,  è un processo non lineare e complesso, non coincide e non si esaurisce con l’utilizzo delle tecnologie, presuppone e induce un cambiamento concettuale, culturale, sociale; nasce dalla tradizione e ne  trasforma le “tracce” incompiute.

 

image032 Il progetto europeo Erasmus+ SGE, Science and Global Education beyond the barriers of learning difficulties, è un esempio virtuoso di collaborazione internazionale fra  amministrazioni locali e scuola.

Ha lo scopo di creare una didattica multidisciplinare, che muova dalla conoscenze alle competenze, in cui le tematiche ambientali siano il legante tra le varie discipline.
Il fulcro di questa collaborazione è rappresentato dallo Showroom Energia e Ambiente, il centro di educazione e informazione ambientale sulla città, voluto dal Comune di Bologna per parlare ai cittadini, in particolare studenti e docenti, di ambiente in chiave moderna e proiettata al futuro.
image034I progetti europei stanno dando un impulso non secondario  alla internazionalizzazione dell’istruzione  per la loro capacità di integrare esperienze nazionali diverse, dovendo necessariamente superare, nella costruzione di percorsi comuni, la rigidità dei programmi nazionali e operare il passaggio dalle conoscenze alle competenze

Le 15 schede modulari, multidisciplinari e integrate, costruite nell’ambito del progetto europeo citato sono anche  un esempio importante di costruzione di apprendimenti che assumano come orizzonte gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, indicati dalle Nazioni Unite per il 2030, a cui le scuole dovrebbero costantemente ispirarsi.

 

image038La relazione conclusiva di Carlo Marzuoli , che sarà proposta insieme alla presidente dell’ADi, Alessandra Cenerini,  fisserà un punto importante, un obiettivo che l’Associazione da alcuni anni considera decisivo: l’attribuzione per legge, ad una  parte delle  scuole,  di uno “statuto speciale” rispetto all’esistente, che dia loro la possibilità di sperimentare un’autonomia vera, che coinvolga  i curricoli, i tempi scuola, l’organizzazione del lavoro, le diverse responsabilità dei docenti, il loro reclutamento.Un ‘autonomia che liberi gli istituti da quei vincoli burocratici che oggi impediscono di innovare e migliorare l’istruzione in modo efficace ed efficiente.

image040La bozza del progetto di legge, che sarà presentata,  delineerà un’ipotesi percorribile, chiarita in tutti i suoi aspetti,  e che, in fase iniziale, si rivolgerà a due situazioni che richiedono risposte non più dilazionabili:1) l’istruzione professionale, 2) gli istituti secondari quadriennali, recentemente avviati.

La prima è, nel nostro Paese,  gravemente inadempiente rispetto agli obiettivi che dovrebbe perseguire, produce un numero insostenibile di abbandoni, non è collegata al mercato del lavoro, è una brutta copia degli istituti tecnici e soffre della artificiosa divisione dall’istruzione e formazione professionale regionale.

La  seconda, ossia la sperimentazione degli istituti quadriennali, è costretta entro  pesanti vincoli, quali il mantenimento di tutte  le discipline e dello stesso organico del percorso quinquennale, quando avrebbe  bisogno  di un “nuovo incubatore”, che sveli  nuovi orizzonti, avvii necessarie ricomposizioni e si apra a nuovi modelli di apprendimento.

Per incidere su questi aspetti non è sufficiente, come ci ha dimostrato l’esperienza quasi ventennale, il ricorso all’art. 11 del Regolamento sull’autonomia, occorre una vera e propria legge.

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