Il precariato

peculiarità ed evoluzione

•  Il funzionamento delle graduatorie permanenti

> In teoria, le graduatorie dovrebbero esaurirsi con la chiamata di tutti i docenti in lista, e ogni tre/quattro anni un altro concorso dovrebbe provvedere a formarne una nuova. Di fatto, però, mentre negli anni del baby-boom le graduatorie si esaurivano ben presto e si procedeva allora a chiamate fuori graduatoria, gli ultimi due concorsi sono stati separati da circa dieci anni di distanza.

Quando la situazione della domanda è stagnante, chi occupa i posti bassi della graduatoria deve attendere parecchio tempo prima di ricevere l'incarico e quindi di incominciare a lavorare.

Quando invece la domanda è sostenuta, le graduatorie scorrono con una certa velocità e addirittura si esauriscono. Ciò riguarda quasi esclusivamente quelle delle materie scientifiche (matematica, fisica, chimica, tecnologia) oppure quelle di nuova istituzione, soprattutto delle materie che si insegnano negli istituti professionali. Questo accade perché sono pochi i docenti che hanno titoli adatti ad insegnare tali discipline oppure perché, come per le materie scientifiche, il numero dei laureati nelle varie specializzazioni é assai ridotto rispetto alle facoltà umanistiche.

La "filosofia" della legge 124 era basata sul presupposto di una abbondanza di posti e, pertanto, di un esaurimento relativamente veloce. Essa é figlia degli anni Settanta, e non tiene in alcun conto dell'inversione di rotta subita dall'evoluzione della disponibilità di posti, conseguente alla riduzione del numero degli alunni.

Queste tendenze alla riduzione fisiologica dei posti, ha aumentato la pressione della domanda, provocando fenomeni di conflittualità e di frustrazione relativa, dovuta alla delusione rispetto alle speranze maturate in un periodo in cui l'accesso al posto di insegnamento era molto più diretto, veloce e fluido.

La gestione del mercato del lavoro degli insegnanti resta quindi un grave problema organizzativo, soprattutto se si pensa che il grande mercato dei posti è gestito dal centro (Miur), che stabilisce le regole, i tempi, le procedure e controlla gli ingressi, attraverso la determinazione degli organici (posti disponibili) e della periodicità delle assunzioni in ruolo.

 

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