Robert D. Putnam e il "Capitale Sociale"

 

CHE COS'È IL CAPITALE SOCIALE

Il concetto di capitale sociale , venuto in primo piano negli ultimi anni dopo una lunga fase di gestazione, è stato elaborato e variamente formulato, in riferimento a differenti quadri teorici, soprattutto da Jane Jacobs ( The Death and Life of Great American Cities , Random, New York, 1961), Pierre Bourdieu (“The forms of capital” in J.C. Richardson, Ed., Handbook of Theory and Research for the Sociology of Education , Greenwood Press, New York, 1983), James Coleman (“Social capital in the creation of human capital”, American Journal of Sociology , 94, S95-S120) e Robert Putnam.

La definizione che Putnam ne dà in Bowling Alone (p. 19) è la seguente:

«Mentre il capitale fisico fa riferimento agli oggetti materiali e il capitale umano alle caratteristiche degli individui, il capitale sociale si riferisce alle relazioni fra le persone – reti sociali e regole di reciprocità e mutua fiducia che ne derivano. In questo senso il capitale sociale è strettamente connesso a ciò che alcuni chiamano “virtù civica”. La differenza è che il “capitale sociale” richiama l'attenzione sul fatto che la virtù civica è assai più solida quando è radicata in una significativa rete di relazioni sociali di reciprocità. Una società di individui virtuosi ma isolati non è necessariamente ricca di capitale sociale»

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