Un primo importante passo per il Trentino,
un’auspicabile sollecitazione per tutta la scuola italiana
INTRODUZIONE
a cura di ADi
Il 27 marzo è stato presentato in conferenza stampa dalla sovrintendente scolastica, Viviana Sbardella, insieme all’assessore provinciale all’istruzione, Mirko Bisesti, e al dirigente del Dipartimento istruzione, Roberto Ceccato, il disegno di legge “per il miglioramento organizzativo delle istituzioni scolastiche, il potenziamento dei risultati di apprendimento degli studenti e l’istituzione di percorsi di sviluppo e crescita della professionalità dei docenti” della Provincia autonoma di Trento. Entro la fine dell’anno scolastico il disegno di legge dovrà essere esaminato in Consiglio.
Tra le sue finalità quella di accrescere l’efficacia dell’organizzazione del sistema scolastico provinciale, attraverso misure che valorizzano la competenza e l’impegno all’innovazione del personale docente, rendendo la professione più attrattiva.
In base alla tabella di marcia prevista nel disegno di legge, fra circa otto anni saranno presenti nelle scuole trentine 1.750 docenti esperti, 215 dei quali passeranno a docenti ricercatori a partire dal 2032, mentre i docenti delegati all’organizzazione verranno selezionati tra docenti esperti e docenti ricercatori. Si tratta del 40% dei docenti di ruolo che hanno almeno cinque anni di servizio nelle scuole statali o a carattere statale primarie e secondarie di I e II grado. A settembre 2024 si partirà con un primo 5% di docenti esperti (selezionati tramite concorso e valutazione dei titoli). Per i docenti che verranno selezionati sono previsti specifici compensi (3200 euro più oneri riflessi per i docenti esperti, e 1300 euro in più, cioè 5200 euro + oneri riflessi per i docenti ricercatori).
Per il momento i compensi di docenti esperti e ricercatori sono una voce separata, non inclusa nello stipendio tabellare, senza impatto pertanto sulla progressione stipendiale, ossia sugli scatti di anzianità.
Inoltre i docenti delegati all’organizzazione, di cui si dice che “si caratterizzano per il possesso di ulteriori competenze ed esperienze in ambito organizzativo, definite con regolamento”, non hanno un proprio percorso professionale con specifici standard e concorsi, ma ricevono un incarico triennale dai dirigenti, che li scelgono tra i docenti esperti e ricercatori (e questa è una differenza rispetto alla situazione attuale).
La creazione di queste figure di docenti non coincide quindi per il momento con una reale differenziazione di carriera e con l’introduzione di una specifica scala retributiva come ADi auspica da tempo.
Pur con questi limiti, il disegno di legge trentino sulla carriera degli insegnanti è un primo significativo passo verso la creazione di nuove indispensabili figure di leadership, e un’auspicabile sollecitazione per il Governo italiano.
ADi da sempre guarda con grande interesse alle esperienze della Provincia autonoma di Trento, fra queste la coraggiosa dirimente decisione di unificare l’istruzione professionale statale nella IEFP, quando fu sottratta agli IPS la possibilità di impartire autonomamente le qualifiche.
Una battaglia che ADi porta avanti da sempre
ADi, fin dal suo primo statuto, ha sostenuto la necessità di creare una carriera differenziata dei docenti costruendo una leadership di sistema, capace di guidare e sviluppare l’organizzazione collegiale del lavoro dei docenti.
La proposta di ADi per la carriera docente e la leadership intermedia ha alcuni caratteri distintivi.
- Innanzitutto comporta una vera e propria differenziazione di carriera, con la creazione di figure professionali caratterizzate da uno specifico stato giuridico e da una diversa scala retributiva.
- È fondata sull’articolazione in tre percorsi di sviluppo professionale: uno legato all’insegnamento/apprendimento, l’altro a carattere gestionale, e il terzo legato alla ricerca.
- Ciascun percorso prevede una progressione sia all’interno della singola istituzione scolastica e/o di reti di scuole, sia verso la dirigenza scolastica o altre funzioni a livello del Ministero, delle sue articolazioni (USR) o delle sue agenzie (INDIRE, INVALSI).
Qui una raccolta delle pubblicazioni ADi sull’argomento: https://adiscuola.it/categorie-pubblicazioni/carriera/
TRENTINO: DISEGNO DI LEGGE
PER LA CARRIERA SCOLASTICA DEI DOCENTI
A cura di Viviana Sbardella
Sovrintendente scolastica Provincia autonoma di Trento
Nella Provincia autonoma di Trento la progressione di carriera dei docenti basata sul merito è diventata un tema centrale negli ultimi anni. La volontà politica di realizzare un modello di sviluppo di carriera professionale dei docenti ha portato alla costituzione di un Gruppo tecnico che ha definito un progetto da cui è scaturito un disegno di legge approvato dalla Giunta provinciale il 27 marzo 2023 e che attualmente segue l’iter per l’approvazione definitiva.
Questo è un risultato importante, che arriva dopo decenni di dibattito e polemiche nel nostro paese e che dimostra la volontà della Giunta provinciale di investire nella qualità dell’istruzione e di valorizzare il ruolo dei docenti. Si tratta di una svolta culturale che vede la valutazione dei docenti come uno strumento per migliorare la qualità dell’istruzione e per incentivare la formazione e lo sviluppo professionale dei docenti.
Il Gruppo tecnico incaricato dalla Giunta, coordinato dalla Sovrintendente scolastica, ha effettuato numerosi incontri territoriali con docenti, dirigenti scolastici, sindacati di categoria, esperti nazionali e interlocutori istituzionali – tra i quali vogliamo ricordare gli esperti di ADi che hanno dato un impulso e un contributo importante – per creare un modello partecipato che tenesse in considerazione le aspettative, le indicazioni e i pareri espressi dagli stakeholder della comunità trentina.
È importante sottolineare che sin dall’inizio il Gruppo tecnico ha creduto che la valorizzazione della “qualità dell’insegnamento” dovesse essere il cuore di questo progetto e che l’architettura complessiva dovesse contribuire in modo determinante a promuovere la collaborazione tra i docenti.
Per entrare nello specifico, il modello prevede tre livelli di carriera: docenti esperti, docenti ricercatori e docenti delegati all’organizzazione.
I docenti esperti saranno tutti coloro che curano la didattica e le innovazioni metodologiche più adatte a migliorare i risultati di apprendimento degli studenti.
I docenti ricercatori, oltre a curare la “qualità dell’insegnamento”, metteranno le proprie competenze a disposizione della comunità professionale anche attraverso la ricerca didattica e metodologica, la documentazione e diffusione delle buone pratiche, il sostegno professionale ai colleghi.
I docenti delegati all’organizzazione, già esperti o ricercatori, assumeranno le responsabilità di coordinamento organizzativo necessarie ad ogni istituzione scolastica.
Si prevede il coinvolgimento complessivo del 40% dei docenti che saranno distribuiti equamente tra le istituzioni scolastiche. Nello specifico, i docenti esperti rappresenteranno il 30%, i docenti ricercatori il 5% e i delegati all’organizzazione il restante 5%.
L’avanzamento nella carriera comporta incarichi e responsabilità aggiuntive nei confronti dei colleghi e dell’istituzione; saranno previste forme di tutoraggio e di collaborazione professionale con i colleghi affinché anche i docenti meno esperti possano sviluppare competenze adeguate.
Per accedere alla carriera, i docenti di ruolo dovranno aver maturato almeno cinque anni di servizio. Sono previste due fasi valutative per il passaggio da un livello all’altro: la prima fase si realizzerà all’interno dell’istituzione scolastica attraverso un insieme di strumenti che sono in corso di predisposizione. La seconda fase consisterà in un concorso organizzato a livello provinciale.
I ruoli di docente esperto e di docente ricercatore saranno a tempo indeterminato mentre il ruolo del delegato all’organizzazione sarà un incarico temporaneo e quindi reversibile. La differenza di trattamento nasce dal fatto che queste ultime figure comprendono i collaboratori del dirigente scolastico nominati sulla base di un rapporto fiduciario, e pertanto soggette a revoca con l’incarico di un nuovo dirigente nell’istituzione scolastica.
Il modello di carriera proposto tiene conto anche del benessere dei docenti. Come evidenziato dal Rapporto Eurydice 2022, “Insegnanti in Europa: carriera, sviluppo professionale e benessere”, il comportamento degli studenti e la gestione della classe possono rappresentare elementi di stress per i docenti. Tuttavia, lo sviluppo professionale continuo e il clima scolastico collaborativo possono contribuire a diminuire lo stress e a migliorare il benessere dei docenti.
In conclusione, il modello di sviluppo di carriera professionale dei docenti in Trentino rappresenta un importante passo avanti per migliorare la qualità dell’offerta formativa e dei processi didattici con ricadute sui risultati di apprendimento, garantendo un sistema di istruzione sempre più avanzato. Inoltre, questo intende essere anche uno strumento per rendere la professione docente più attrattiva per i giovani laureati.