PARTE II

Il “tempo scuola”: la trasformazione negata

   
 
1859
2005
 

Di questa nuova dimensione del tempo che segna il passaggio di un'epoca, esiste un'"interpretazione" educativa? Come ha reagito la scuola agli stimoli delle riflessioni delle scienze, alle modificazioni dei comportamenti umani, alla nuova percezione soggettiva della dimensione temporale? Esiste un'evoluzione dell'impiego, della progettazione e dell'organizzazione del tempo scolastico?

La risposta è purtroppo negativa. La concezione del tempo, dei ritmi d'insegnamento, dell'organizzazione didattica, del monopolio della “lezione”, definita e consolidata con i sistemi scolastici nazionali alla metà del XIX secolo, è rimasta pressoché immutata fino ai giorni nostri.

Ma procediamo con ordine.

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