Organizzazione della scuola in Spagna
Per comprendere appieno i provvedimenti che stiamo per esaminare è bene tenere presente due questioni: l'impianto della scuola spagnola e la distribuzione delle competenze fra Stato e Comunità Autonome (Regioni)
A ) l'impianto della scuola spagnola
L'organizzazione della scuola spagnola definita dalla LOE/ 2006 è la seguente:
- scuola dell'infanzia (Educación infantil ) di 6 anni (0-6), divisa in 2 cicli 0-3, 3-6;
- scuola primaria (Educación primaria ) di 6 anni (6-12), divisa in 3 cicli 6-8, 8-10, 10-12;
- scuola secondaria obbligatoria (Educación secundaria obbligatoria, ESO) di 4 anni (12-16) (l'orario non viene più organizzato in due cicli ma per i primi tre anni, 12-15, e separatamente per il 4° anno, 15-16)
- scuola secondaria superiore (Bachillerato) di 2 anni (16-18), 1 solo ciclo
L'obbligo d'istruzione si conclude in Spagna a 16 anni, e non c'è nè obbligo formativo né diritto-dovere ai 18 anni, come in Italia.
B) la suddivisione fra Stato e Regioni (Comunidads autonomas) delle competenze in materia d'istruzione
Il processo di decentralizzazione dell'istruzione in Spagna, stabilito dalla Costituzione, è giunto a completamento nell'anno 2000. I poteri trasferiti alle Regioni (Comunidads autonomas), in particolare alle Amministrazioni scolastiche regionali (administraciones educativas) (nota), sono ampi e non riguardano solo il curricolo, ma tutta l'amministrazione della scuola compreso lo sviluppo dell'autonomia scolastica e la valutazione di sistema che va realizzata in accordo con l'Agenzia Centrale di valutazione. Compete inoltre alle Comunità autonome la gestione del personale, rispetto al quale è da tempo in gestazione, sollecitato dalle stesse organizzazioni sindacali, un nuovo stato giuridico (viene qui riportata in spagnolo l'ultima bozza, Borrador del Estatuto del Funzionario Docente No Universitario, del 18 maggio 2006, con le modificazioni in rosso rispetto alla precedente).
Per quanto riguarda i curricoli, la prima legge di riforma della scuola dello stato democratico spagnolo, varata nel 1985 (nota1), ha previsto che allo Stato competano gli "insegnamenti minimi" (nota2), e la successiva legge relativa agli ordinamenti del 1990 (Ley Organica de Ordenación General del Sistema Educativo, LOGSE/1990) ha sancito all'art.4 comma 2 che
- allo Stato competa la definizione del 65% del curricolo, che scende al 55% nelle regioni che hanno propria lingua autonoma, coufficiale,
- alle Regioni competa il restante 35% o 45%