Cosa è successo dal 2003 al 2010?

Le Regioni hanno:

•  definito accordi differenziati con il MIUR per la realizzazione in via sperimentale dei percorsi di IeFP,

•  varato leggi regionali sull'istruzione in cui hanno trovato collocazione le diverse ipotesi di assolvimento dell'obbligo e le diverse ipotesi di struttura dell'offerta formativa per l'ottenimento della qualifica e del diploma.

Non tutte le Regioni però hanno legiferato come era loro consentito e richiesto, operando scelte diverse, trasversali agli schieramenti politici . Infatti si sono dotati di una loro legge Emilia Romagna e Toscana ma non il Veneto; hanno pesato in ciò l'interesse e le capacità dei politici e degli amministratori regionali.

Per quanto riguarda i percorsi triennali di IeFP un primo bilancio si trova nel Rapporto ISFOL 2009 presentato alla Camera il 29 novembre 2009 che riassume i dati in proposito forniti dalle Regioni, con la eccezione di Calabria e Campania.”Il bilancio è sostanzialmente positivo, a giudicare dalle richieste provenienti dal territorio e dall'apprezzamento delle imprese. Il numero degli allievi è aumentato di 5 volte in 6 anni”.

In effetti si è passati dai 23.500 dell'a.s. 2003-04 agli oltre 150.000 del 2008-09 di cui il 70% si concentra nelle regioni del Nord e circa un quarto in Lombardia.

“Analizzando il rapporto fra qualificati ed iscritti al primo anno risulta un'apprezzabile percentuale di allievi – il 78,4% - che, nonostante la fragilità scolastica e sociale del target di riferimento, conclude il percorso formativo.

“In continuità con i percorsi triennali si sviluppa l'esperienza dei quarti anni sperimentali finora visti come un prolungamento dei percorsi di formazione professionale e dunque non in forma di percorsi integrati con la scuola. Tale esperienza ha dato i migliori risultati nelle realtà locali che presentano un maggior radicamento nel tessuto produttivo del territorio (Lombardia, Provincia di Bolzano e Provincia di Trento).

“Quanto alle richieste delle aziende , si assiste ad una crescita costante delle preferenze relative alle assunzioni a livello formazione professionale, mentre decrescono quelle a livello della istruzione professionale di stato. Proprio nel 2009 si è realizzato il sorpasso delle prime sulle seconde”

 

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