La pedagogia dell'investigazione

I principi dell' insegnamento attraverso l'investigazione possono essere così sintetizzati:

•  Sviluppare precocemente il pensiero razionale nella percezione del mondo, facendo leva sulla curiosità. Una parola che spesso sentiamo pronunciare in classe dai bambini, e a volte anche dagli insegnanti, è "magico". Il pensiero razionale consiste nel comprendere che non è "magico".

•  Presentare la scienza nel contesto della vita del bambino, nel contesto che gli è familiare: l' aria, l'acqua, il vento, il sole, le ombre ecc. La scienza non è un 'avventura che si vede in televisione con macchine molto complicate. La scienza è sulla nostra tavola, davanti a noi, tutti i giorni.

•  Imparare a porsi domande. La scienza non è conoscere tante risposte, la cosa migliore per apprendere la scienza non è trovarsi in una bella biblioteca e imparare dai libri tutte le scoperte fatte da generazioni di scienziati. Non è questa la scienza. La scienza è soprattutto porsi delle domande. Senza domande non vi sono progressi scientifici. Noi sorprendiamo molto gli insegnanti quando diciamo loro che in un laboratorio di ricerca si passa il tempo a porsi delle domande e che le domande ci interessano molto più delle risposte e che il più delle volte diciamo "non so" piuttosto che dire "sì, lo so". E' quando si dice "non lo so" che si fanno passi in avanti, si progredisce. Quindi non bisogna riempire la testa dei bambini con delle risposte a domande che non si sa porre, la testa del bambino non è una bottiglia vuota.

•  Costruire una relazione orizzontale. Bisogna determinare una relazione orizzontale fra tre attori, non due: l'insegnante, l'allievo e la natura. Perché, come diceva il grande Galileo, "la scienza consiste nel porre domande alla natura". E l'arte della scienza consiste nel porre le domande giuste. Einstein diceva che la nostra incapacità di porre le domande giuste fa sì che la natura risponda "forse sì..forse no.." . Quando invece si pone la domanda corretta la risposta si fa interessante.

Sia chiaro: alla fine del processo si costruiscono conoscenze. L'investigazione non è un gioco, è una gioia. Gioco e gioia non sono la stessa cosa. Purtroppo non ho abbastanza tempo per sviluppare queste idee.
Oggi c'è un ampio consenso sulla pedagogia dell'investigazione, e ci sono vari riferimenti a cui indirizzarsi.

Ne citerò tre:

1) InterAcademy Panel report 2006 (inglese, francese)

L'accademia delle Scienze nel Mondo ha prodotto un rapporto di valutazione del metodo dell'investigazione, che è molto interessante. E' pubblicato in inglese, presto sarà disponibile in francese.

2) La Guida di Polline, Pollen Guide: (italiano, inglese)

La Guida di Polline, disponibile in italiano sul sito di Polline. Potete sicuramente andare a visitare questo sito. In italiano è Polline, in francese Polèn, in inglese Pollen.

3) La griglia di "Le mani in pasta". Abbiamo messo a punto una griglia di domande con 27 item che permettono di osservare una classe e verificare se si pratica il metodo dell'investigazione.

Prendiamo ad esempio la classe della professoressa Rossi. Io come osservatore non specialista voglio sapere se la professoressa Rossi pratica l'investigazione. Prendo la griglia e vado a vedere. 1° Item: "I bambini possono esprimersi liberamente?" mai, mediamente, molto, sempre". E segno la risposta. E così di seguito.

Grazie a questa griglia si può facilmente capire e fare una valutazione. Lo stesso maestro può autovalutarsi rispetto a questa pedagogia. Quello che abbiamo fatto è stato di tradurre la filosofia generale dell'investigazione in principi formulati in maniera abbastanza semplice per far sì che gli insegnanti, gli ispettori, i partner scientifici possano anch'essi verificare se seguono le regole del gioco o meno.

video di un passaggio significativo (1 min 12 sec):



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